Trolls, la felicità è contagiosa.

Trolls, la nuova commedia musicale di Dreamworks Animation, porta sul grande schermo le creature dai coloratissimi capelli che hanno spopolato negli anni ’60 e ’70. Partendo per un’epica avventura che la porterà oltre il mondo da lei conosciuto la protagonista, Poppy, unirà le forze con Branch, in una rischiosa missione per salvare i suoi amici dalle grinfie dei Bergen, i tristissimi orchi.

trollssLa cantante triestina Elisa è la voce italiana protagonista del film. La vincitrice del Festival di Sanremo nel 2001, infatti, presta la voce alla principessa Poppy dei Trolls. Si tratta della prima esperienza come doppiatrice per Elisa. “È un grandissimo onore per me collaborare ad un film della leggendaria Dreamworks. Ho cercato di dare il massimo per regalarvi una super Poppy italiana, la principessa dei Trolls più simpatica e pazza che ci sia. Mi sono divertita un sacco e imparando tanto grazie alla mia preziosissima guida Fiamma Izzo. Ci vediamo al cinema”, ha affermato Elisa alla presentazione ufficiale del film alla Casa del Cinema alla presenza di tanti piccoli fan. Insieme a Elisa anche Alessio Bernabei che presta la voce all’altro troll protagonista della storia, Branch.

Trolls si candida ad essere il film più divertente dell’anno grazie all’idea nata dai creatori di Shrek, Madagascar e Kung Fu Panda. Il film diretto da Mike Mitchell e Walter Dorhn arriverà al cinema dal 27 ottobre, con 20th Century Fox.

Trolls è una commedia intelligente, divertente e irriverente sulla ricerca della felicità, e di quanto siamo disposti a spingerci per ottenerla. Il film trasporta il pubblico in un mondo fantastico e variopinto, popolato dagli ottimisti Trolls, sempre pronti a ballare e a cantare, e dai pessimisti Bergen, che sono felici solo quando divorano i Troll. Quando i Bergen invadono il villaggio dei Trolls, Poppy , la piccola Troll più allegra che sia mai esistita, si lancia in una missione per soccorrere i suoi amici al fianco di Branch, un Troll che a differenza degli altri, è terribilmente burbero e timoroso. Il loro viaggio è irto di avventure e di imprevisti e questo improbabile duo dovrà tollerarsi a lungo a vicenda, prima di riuscire a portare a termine la sua importante missione.

trollsLa colonna sonora svolge un importante ruolo narrativo nella storia; è stata prodotta da Justin Timberlake, produttore musicale esecutivo del film, e include cinque brani inediti di Timberlake, Gwen Stefani, Anna Kendrick e Ariana Grande, oltre a una varietà di classici degli anni ’60, ’70 e ’80, riarrangiati appositamente per il film.

Il film presenta inoltre l’accattivante mondo delle fibre, delle stoffe vellutate, delle pellicce, delle paillettes e dei colori sgargianti. Il pubblico sarà completamente immerso in questo invitante universo tattile, grazie a un metodo che non si era ancora mai visto al cinema. Poi ci sono i capelli: acconciature dai colori pastello che sfidano la legge di gravità, e che rappresentanto il marchio inconfondibile e caratteristico dei Troll, il loro fiore all’occhiello.

Il concetto di “felicità”, fin dall’inizio del progetto, ha rappresentato una priorità per il regista Mike Mitchell e il suo coregista Walt Dohrn. I due filmmaker avevano già lavorato insieme per Shrek, e la loro familiarità nei confronti dei simpatici orchi di quel mondo li ha portati anche a occuparsi dei loro distanti cugini, i Trolls. Le ricerche che hanno svolto per conoscere meglio questo mondo, che scaturisce dalla mitologia scandinava, ha evidenziato una varietà di forme e dimensioni dei Troll, che si presentano sia come giganti mostruosi che come creature minuscole capaci di esaudire i desideri degli umani. Così come DreamWorks aveva fatto con Shrek, Mitchell e Dohrn hanno deciso di adattare la mitologia dei Troll, creando un nuovo universo popolato da questi buffi personaggi. I filmmaker spiegano di aver comunque conservato un aspetto della precedente storia dei Troll. dreamworks-trolls-1“Eravamo affascinati dal modo in cui queste creature, inizialmente brutte e spaventose, si sono evolute diventando buffe e tenere”, dice Mitchell. “Negli anni ’70 sono diventate il simbolo della felicità”. Aggiunge Dohrn: “La loro semplicità e le loro imperfezioni fanno sì che la gente comune si identifichi facilmente con loro”. Mitchell e Dohrn hanno dato libero sfogo alla loro fantasia per esplorare i motivi della felicità e dell’ottimismo dei Troll. “Queste idee ci hanno ispirato moltissimo e abbiamo voluto creare una storia e una mitologia da zero”, racconta Dohrn. “Abbiamo deciso che era arrivato il momento di diffondere di nuovo un po’ di gioia. Mike ed io eravamo tabla rasa, potevamo fare qualsiasi cosa con questi personaggi, la loro storia e il loro habitat. Basandoci sull’idea della felicità, volevamo creare un miscuglio di divertimento, avventure, sentimenti, musica e colori”. Per molti aspetti, spiega la produttrice Gina Shay, un’altra veterana del franchise di Shrek di Mitchell e Dohrn, Trolls si ispira agli anni ’70, un periodo “di grande libertà di pensiero, in cui impazzavano il pop, le discoteche e i pattini a 3 rotelle. Volevamo che la comunità dei Troll riflettesse questa gioia e il loro desiderio di pace”. I Troll possiedono un orologio particolare, che nel corso della giornata, scandisce regolarmente il momento in cui abbracciarsi. Osserva Mitchell: “La felicità dipende anche dal legame che stabiliamo con gli altri, quindi quale è il modo migliore se non esprimere vicinanza tramite un abbraccio?”. “D’altro canto, i vicini di casa dei Troll, i Bergen, non sono affatto felici tantomeno pacifici”, spiega Shay. “I Troll cercano di contagiare i Bergen con sentimenti tipici degli anni ’70, insegnando loro che la felicità viene da dentro e che si può essere felici in tanti modi diversi”. Non è un compito facile perché ai Bergen manca l’armonia interiore e sono contenti solo attraverso comportamenti pericolosi. Non perseguono la felicità e non la ritengono appagante.

I Bergen rappresentano l’altra faccia della medaglia dei Troll. Questi giganti depressi credono che minacciare i Troll sia l’unico modo di diventare felici. “I Bergen sono cattivi, petulanti e scontrosi”, osserva Mitchell. “E’ un bene che non abbiano gli smartphone altrimenti non farebbero altro che fissarli tutto il tempo. Non riescono a stabilire legami con nessuno”.

Il leader dei Bergen è il Principe Gristle. Berger afferma che il giovane monarca è il suo personaggio preferito. Il comportamento di Gristle può essere anche spiegato dal fatto che questo giovane principe non ha mai conosciuto la felicità e visti i suoi modi aggressivi, non è strano che Gristle sia sfortunato in amore. Ma questa condizione potrebbe cambiare grazie a Bridget, la ‘sguattera’ dei Bergen. Bridget è la Bergen più dolce e gentile di tutta Bergen Town; in effetti è l’unica Bergen dall’animo buono. Bridget è sensibile e delicata e ha una cotta segreta per il re. “E’ la nostra Cenerentola”, dice Mitchell. Lo sceneggiatore Jonathan Aibel nutre un affetto particolare per Bridget: “Non è stata facile da rappresentare perché all’inizio della storia non è comunicativa. Infatti la parte del film che preferisco è proprio il modo in cui Bridget cresce e impara a esprimersi, e soprattutto quando finalmente va al suo primo appuntamento con il Principe Gristle”. Nel corso della sua importante serata con Gristle, Bridget riceve l’aiuto di Poppy e dei suoi amici, che non solo le regalano ciocche variopinte ricavate dai loro stessi capelli, ma cercano anche di suggerirle le parole da pronunciare, visto che la ragazza è molto timida e ha difficoltà a conversare con Sua Altezza. “Ci siamo divertiti molto a scrivere quella scena ispirata a ‘Cyrano’”, dice Aibel.

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