Fortunata, un nome ma anche un destino.

FTA_13_128Al cinema il nuovo film di Sergio Castellitto, scritto da Margaret Mazzantini, con Jasmine Trinca, Stefano Accorsi, Alessandro Borghi, Edoardo Pesce e con Hanna Schygulla

Il film è stato presentato nella sezione “Un Certain Regard” del Festival di Cannes 2017 domenica 21 maggio. Una produzione Indigo Film, in associazione con HT Film. Distribuito in Italia da Universal Pictures.

Fortunata ha una vita affannata, una bambina di otto anni e un matrimonio fallito alle spalle.
Fa la parrucchiera a domicilio, parte dalla periferia dove abita, attraversa la città, entra nelle case benestanti e colora i capelli delle donne. Fortunata combatte quotidianamente con determinazione per conquistare il proprio sogno: aprire un negozio di parrucchiera sfidando il suo destino, nel tentativo di emanciparsi e conquistare la sua indipendenza e il diritto alla felicità. Fortunata sa che per arrivare fino in fondo ai propri sogni bisogna essere fermi: ha pensato a tutto, è pronta a tutto, ma non ha considerato la variabile dell’amore, l’unica forza sovvertitrice capace di far perdere ogni certezza. Anche perché, forse per la prima volta, qualcuno la guarda per la donna che è e la ama veramente.

“Fortunata – afferma il regista – è un aggettivo qualificativo femminile singolare. Ma è anche il nome di una donna. E soprattutto un destino. E non è detto che quel destino uno se lo meriti. Ci sono uomini in questa storia che non sono d’accordo sulla felicità di Fortunata. Vedremo…”.

“La drammaturgia di questa storia – conclude Castellitto – è suggerita direttamente dai personaggi. È Fortunata stessa, la sua natura primordiale e sconnessa ad indicare la composizione della storia. I fatti, i colpi di scena, sono frutto naturale e inevitabile del comportamento di lei. Perché la vita materiale di questa donna ne nasconde un’altra, fatta di psiche, sogni rimossi, un disegno misterioso che si comporrà. Fortunata non ricorda i suoi sogni, ma sono quei sogni che cambieranno la sua realtà. E naturalmente l’amore. L’amore è una forza rivoluzionaria, l’unica che ci trascina sempre lontano dai nostri obiettivi prestabiliti. Per amore, questa donna imperfetta, impulsiva, affamata, bisognosa, perderà tutte le sue certezze, cambierà ma approderà a un’altra idea di se stessa. Ogni personaggio di questa storia, Chicano, Patrizio, Franco, Ester … è portatore di un destino, personalissimo eppure, credo, riconoscibile da tutti. E certamente umanissimo. Racconteranno loro questa favola di periferia”.

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