The shining ‘for ever and ever’

Ad Halloween torna al cinema The Shining di Stanley Kubrick, accompagnato dal corto ‘Work & Play: A Short Film about The Shining’ del regista Matt Wells. Questo corto documentario raccoglie nuove personali riflessioni da parte dei collaboratori di Kubrick, nonché materiale inedito preso dai suoi archivi personali, che fanno luce su questo grande successo cinematografico. Al documentario partecipano anche: Lisa e Louise Burns (le Gemelle Grady), Garrett Brown (l’inventore e l’operatore Steadicam di The Shining), Diane Johnson (autrice e co-sceneggiatrice di The Shining), Katharina Kubrick (figlia di Stanley Kubrick) e Jan Harlan (co-produttore e cognato di Kubrick).

433Il custode di un resort isolato – il premio Oscar Jack Nicholson – perde completamente il lume della ragione e finisce col terrorizzare il giovane figlio e la moglie (Shelley Duvall). Nicholson nella parte di Jack Torrance arriva all’elegante, isolato Overlook Hotel per fare il custode durante la bassa stagione. Torrance non vi è mai stato prima – o sì? La risposta si trova in un’inquietante deformazione temporale composta di follia e omicidio.

‘The Shining’ è un film del terrore, un’agghiacciante esperienza visiva del Maestro dell’arte cinematografica Stanley Kubrick, tratto dall’omonimo best seller, un innegabile classico dei nostri tempi, scritto dal genio del brivido Stephen King. Newsweek lo definì “il primo film epico dell’orrore” colmo di immagini indelebili, con un ruolo fatto su misura per Nicholson, il cui personaggio è stato recentemente scelto dall’AFI per far parte della classifica dei 50 Cattivi Più Grandi.

Matt Wells racconta, a proposito del suo corto, che “Stanley Kubrick come regista è una leggenda e si è parlato molto di The Shining (molto spesso con affermazioni false). Mentre portavo avanti le mie ricerche sul progetto e intervistavo i collaboratori di Kubrick e i membri della sua famiglia, mi arrivavano nuove informazioni sul film e sul lavoro del regista, il film cominciava a ‘prendermi’ di nuovo. Kubrick aveva tenuto tutto: bozze della sceneggiatura, memo, elenchi delle scene, ricerca degli oggetti di scena, progetti pubblicitari, poster in tutte le lingue… e negli Archivi Stanley Kubrick a Londra si trova una grande quantità di cose che non molte persone hanno avuto modo di vedere. Mi sono recato laggiù e mentre rovistavo fra tutte le scatole cominciavo a vedere come il film si era sviluppato. Si tratta di una miniera d’oro – e molte cose sono entrate a far parte del mio documentario, ma c’è ancora molto in archivio. Si può tracciare il percorso di alcune riprese attraverso progetti, modelli e disegni, fino ai memo di Kubrick, iniziando a rendersi conto di come lui lavorasse e perché i suoi film risultino anche oggi così unici. Non è solo il fatto che a me piaccia The Shining, ma è che “non riesco a scrollarmelo di dosso”, cosa che si sente spesso dire di questo film. Questo documentario cerca di scoprire come funziona, come e perché ti rimanga dentro, insomma di indagarne i meccanismi. In parte si esamina come è strutturato, ma anche come siamo strutturati noi, il pubblico, e perché siamo tanto colpiti dalla storia e dalle immagini; come arrivò Kubrick a comprenderlo e a utilizzarlo. La mia percezione è che lui sapesse esattamente ciò che faceva e per quanto mi riguarda ha funzionato, ecco perché mi ritrovo, 37 anni dopo, a cercare di comprenderne i motivi”.

432The Shining esce nel 1980 preceduto da una campagna pubblicitaria ‘teaser’ di sei mesi. Si aprono le porte dell’ascensore e il sangue esce al suono di una musica modernista disarmonica. Ecco. Kubrick, uno dei registi più grandi dell’epoca, da più di un anno chiuso sul set con Jack Nicholson e Shelley Duvall, promette ‘il film di paura più terrificante di sempre’.

Molte persone oggi si trovano d’accordo con quell’affermazione, ma quando esce il film viene deriso. ‘Sight and Sound’ lo giudica ‘immensamente banale‘. ‘Kubrick non sa cosa sono i film dell’orrore’ dice Brian de Palma, il regista di Carrie. Stephen King detesta totalmente il trattamento destinato al suo romanzo ed esprime con decisione le sue critiche. È al tal punto furibondo da scrivere una sua sceneggiatura per farne una miniserie TV nel 1998.

Dopo le prime reazioni nel weekend dell’uscita, Kubrick torna in studio e taglia delle scene. Quando il film esce in Gran Bretagna, sono stati tagliati altri venti minuti. Il risultato finale (il film che vedete) è più compatto, più strano della versione originale con le storie di sfondo molto ridotte e il dramma molto più apertamente mitico con il minotauro e il labirinto. Edipo e il padre. Una relazione famigliare puramente freudiana.

Il punto nodale del film è il set dell’Overlook Hotel con il labirinto costruito negli studi Elstree, nell’ovest di Londra. Gli interni sono ispirati ai disegni Navajo del Hotel Ahwahnee nel Parco Nazionale Yosemite. Nessun spazio interno pare però coincidere. Gli ossessionati di Internet hanno tentato di mappare i corridoi segnalando che l’enorme sala da ballo dorata non sembra della stessa misura del Hotel Timberline Lodge nell’Oregon che Kubrick sceglie per rappresentare l’esterno dell’edificio.

Ma è evidente che lo spazio non coincida: il film segue la logica dei sogni, con gli spazi che si spostano in modo strano, incastrando subdolamente i personaggi già condannati e disorientando lo spettatore, per portarlo lentamente e inesorabilmente alla follia, man mano che l’azione si svolge. La camera da letto della famiglia sembra posizionata al centro di una tela di ragno o di un labirinto, e lì sta seduto il povero Danny, come una vittima sacrificale per placare l’ira degli dei, intrappolato fra le immagini speculari di suo padre, soffrendo per le terribili visioni della violenza che sta per arrivare.

I volumi dei corridoi e delle stanze s’innalzano attorno agli attori sovrastandoli. Questo film è uno dei primi a usare la Steadicam, il nuovo sistema che liberava la camera dai treppiedi statici o dai movimenti dei carrelli dolly sui binari e comunque la manteneva ferma, senza le vibrazioni tipiche delle riprese a mano. Laddove veniva usata per sinuose riprese soggettive nel primo film della serie Rocky, Kubrick la capovolse in modo che potesse adottare un’andatura lenta. Con una prospettiva favorita dall’obiettivo grandangolare, i corridoi e il labirinto si stagliano sopra lo spettatore come dei canyon. Era un modo nuovo e radicale di vedere il mondo, che continua tutt’oggi a spaventarci. Dopo The Shining, gli incubi si svolgono a riprese singole con la steadicam, scivolando verso il terrore che sta dietro l’angolo in fondo al corridoio. Se non avete mai visto il film prima, l’esperienza sarà come entrare in un vortice di paura, una trappola di furbizia escogitata da un maestro.

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13 Fatti che (forse) non sapevate su The Shining.
1) Le facciate esterne dell’hotel Overlook sono l’esatta copia di quelle del Timberline Lodge Hotel a Mount Hood nell’Oregon ed i set degli interni per la hall e per il salone Colorado sono uguali a quelli dell’Awahnee Lodge nel Parco Nazionale del Yosemite.
2) In una versione della sceneggiatura, ritornando all’albergo per dare il suo aiuto, anche Halloran diventa posseduto.
3) Le sorelle Burns ricevettero una bottiglia di sangue finto come ricordo della loro esperienza nel film.
4) Contrariamente alla credenza popolare, la parte dove Wendy colpisce Jack con una mazza da baseball sulle scale fu completata in sole 4 riprese (almeno secondo i rapporti sul Piano di Lavorazione e Continuità).
5) Garrett Brown (l’operatore Steadicam) portava scarpe speciali sulle cui suole erano applicate forme della misura delle scarpe di Danny Lloyd, per non rovinare le orme lasciate da Danny nella neve.
6) Immagini aeree extra del Maggiolino VW mentre attraversa le montagne per giungere all’albergo, girate dalla 2a unità elicottero, furono date a Ridley Scott da utilizzare nella parte finale di Blade Runner, quando la produzione attraversò difficoltà finanziarie. In archivio si trova ancora la lettera di ringraziamento da parte di Bud Yorkin (Produttore) a Ridley Scott.
7) Billy Gibson (che recitava la parte del fantasma dell’anziana donna nella camera n° 237) non era un’attrice bensì un’amica della famiglia Kubrick.
8) Un documentario del ‘Making of The Shining’ fu trasmesso dal canale tv BBC2 nell’ambito del programma ‘Arena’ poco meno di 2 mesi dopo l’uscita del film in Gran Bretagna. Il documentario, della durata di 30 minuti fu girato dalla figlia di Kubrick, Vivian.
9) Per il documentario Vivian fece 90 ore circa di riprese, sia di immagini dietro le quinte che di interviste con Jack Nicholson, Shelley Duvall, Scatman Crothers, Danny Lloyd e i genitori di Danny.
10) Nonostante il film fosse ambientato in Colorado fu girato quasi completamente in Gran Bretagna usando 6 teatri di posa, il backlot e gli edifici del reparto artistico degli Studi della Emi di Elstree; il Centro di Addestramento del personale di bordo della British Airways di Cranford (il volo di rientro da Miami di Halloran); l’aeroporto di Stansted (la telefonata all’aeroporto di Denver), e la Royal Free Hospital a Hampstead (le scene finali all’ospedale che Kubrick tagliò).
11) La 2a Unità che fece riprese aeree dall’elicottero sopra il Parco Nazionale Glacier nel Montana (la VW Maggiolino sulle strade di montagna) filmò anche il Mount Hood nell’Oregon (girando tutto attorno al Timberline Lodge Hotel soltanto per la sequenza di apertura dove si vede tutto l’albergo).
12) Il Manoscritto di Jack con la scritta ‘all work and no play makes Jack a dull boy (il proverbio che esprime il concetto: non si vive veramente se non si gioca mai e si lavora solamente/ Il lavoro senza gioia fa della vita una noia /solo lavoro e niente diletto fan dell’uomo un infelice perfetto)’ fu creato e ripreso in Tedesco, Italiano, Francese e Spagnolo. Ogni versione riporta un proverbio popolare conosciuto in ciascun paese. Ogni proverbio si riferisce in qualche modo alla diligenza, alla coscienziosità, ma mentre in alcune lingue viene visto in modo negativo ‘solo lavoro e niente diletto…’ altri danno il significato opposto “non rimandare a domani quello che puoi fare oggi” (tedesco) o i vantaggi dell’alzarsi presto de ‘il mattino ha l’oro in bocca’ in italiano.
13) Le riprese durarono quasi un anno (dal 2 maggio 1978 al 19 marzo 1979) per un totale di 215 giorni, con la troupe e gli attori spesso impegnati a lavorare 6 giorni alla settimana.

Shining è distribuito al cinema da Nexo Digital solo il 31 ottobre e il 1 e 2 novembre.

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