Una rapina maldestra con ostaggi

Arriva su SKY cinema Primafila dal 15 maggio il film Ostaggi di Eleonora Ivone, tratto dall’omonima pièce teatrale di successo di Angelo Longoni e scritto dalla regista insieme allo stesso Longoni. Ostaggi è una black comedy movimentata e imprevedibile, caratterizzata da una comica adesione alla realtà sociale dei tempi che viviamo.

Protagonisti sono Gianmarco Tognazzi, Vanessa Incontrada, Elena Cotta, Francesco Pannofino, Alessandro Haber, Jonis Bascir, Eleonora Ivone. Ostaggi è prodotto da Fenix Entertainment Spa con Wake Up Produzioni, società di Eleonora Ivone e Angelo Longoni, con il contributo della Film Commission Calabria. Il direttore della fotografia è Patrizio Patrizi, la scenografia è di Fabio Vitale, i costumi sono di Grazia Matera, il montaggio di Mauro Bonanni, le musiche originali del vincitore di un Golden Globe e candidato all’Oscar Niccolò Agliardi.

ostaggi locaUn uomo, inseguito dalla polizia dopo una rapina, entra in una panetteria e prende in ostaggio gli avventori. Marco (Gianmarco Tognazzi), rapinatore improvvisato, è un piccolo imprenditore che all’ennesima cartella esattoriale dà di matto. Ambra (Vanessa Incontrada) è un’ex infermiera, ora prostituta “in proprio”. Regina (Elena Cotta) è una pensionata cardiopatica dai guizzi rivoluzionari. Remo (Francesco Pannofino), un panettiere pavido e aggressivo. Nabil (Jonis Bascir) è un venditore siriano saggio. Il commissario (Alessandro Haber) e la negoziatrice Anna (Eleonora Ivone) devono risolvere la situazione. Questo mix umano si ritrova intrappolato in una situazione tragicomica, dove il gioco si fa sempre più imprevedibile.

ostaggi conferenza

“Ostaggi – affermano Angelo Longoni e Eleonora Ivone – è una commedia che parla delle diseguaglianze economiche e razziali e dei conflitti esistenti nella nostra società. Un uomo è inseguito dalla polizia perché ha rapinato il furgone portavalori di una banca, fuggendo entra in una panetteria e prende in ostaggio, oltre al panettiere, gli avventori presenti: una vecchia signora, una prostituta e un siriano immigrato clandestino. Tutto si svolge come in un acquario, come se i personaggi fossero dei ‘pesci umani’ guardati dallo spettatore. Un gioco di relazioni fondato su pulsioni fondamentali e contrapposte: la paura, la generosità, la solidarietà, l’opportunismo, il disprezzo, la disperazione. L’acquario è osservato a distanza anche dalla polizia comandata da due personaggi in conflitto fra loro e che costituiscono le due facce contrapposte dello Stato: un commissario che vuole risolvere la situazione con la forza è l’anima intransigente e ottusa che punta ciecamente solo all’ordine e alla repressione. Una psicologa/negoziatrice, che disprezza la violenza e che vorrebbe risolvere la “crisi” con le armi della mediazione, è l’anima più umana dello Stato, quella che i cittadini sono meno abituati a vedere”.

“Nel negozio – concludono gli sceneggiatori – gli ostaggi e il carceriere offrono di sé stessi momenti comici e grotteschi ma anche tragici e dolorosi. Questa miscela crea situazioni divertenti ma anche di forte tensione. Il rapinatore conduce una strampalata trattativa con le forze dell’ordine nel tentativo di garantirsi la fuga. Un clima di empatia lentamente si instaura all’interno della panetteria”.

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