Satellite e Gomorra.

Arriva “Gomorra. La serie”, una produzione venduta col solo pilot già in 40 paesi nel mondo (tra cui gli Stati Uniti), cosa rara per un’opera italiana.

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Si tratta di un kolossal in 12 episodi di un’ora, atteso in tv per martedì 6 maggio su Sky Atlantic Hd. Una produzione Sky con Cattleya e Fandango, in collaborazione con La7 (che la manderà in onda solo successivamente) e in associazione con Beta Film, che vede Roberto Saviano, autore del bestseller “Gomorra” (oltre 10 milioni di copie vendute, portato già al cinema da Matteo Garrone), dietro l’elaborazione del soggetto di serie.
La scrittura è stata affidata a Stefano Bises (che ha curato anche il coordinamento editoriale), Leonardo Fasoli, Ludovica Rampoldi, e Giovanni Bianconi, a cui si sono aggiunti in fase di sceneggiatura Filippo Gravino e Maddalena Ravagli.gomorra scampia

Protagonista assoluta della fiction è il quartiere napoletano Scampia. “Girare a Scampia era inevitabile – osserva Saviano in un’intervista -, perchè è protagonista, non è una scenografia” e dice: “c’è una parte per bene di Scampia che soffre nel vedere raccontare il proprio territorio solo con le pistole. A quella parte, io dico che queste storie, in realtà, portando attenzione su queste contraddizioni, portano risorse per affrontarle. Raccontare ciò è una scelta. Sono orgoglioso di aver portato queste storie molto lontano”.
Tre i registi che si sono passati il testimone nelle oltre 30 settimane di riprese a Napoli: Stefano Sollima (che ha diretto già la serie cult Sky “Romanzo criminale”, venduta in oltre 60 paesi), Francesca Comencini (per la prima volta alle prese con scene d’azione) e Claudio Cupellini. Nel cast attori legati al territorio partenopeo, esordienti che si mischiano a professionisti. Tra questi: Marco D’Amore, Fortunato Cerlino, Maria Pia Calzone, Salvatore Esposito, Marco Palvetti, Domenico Balsamo.

gomorraAl centro della serie due famiglie, due clan: quello dei Savastano (con il boss di vecchio stampo Pietro e suo figlio Genny, che sembra inadeguato a succedergli), il più influente del Napoletano, e quello guidato da Salvatore Conte, pronto a tutto pur di prendere il controllo dell’intero territorio. Oltre loro, sono raccontate figure grandi e piccole che combattono la Camorra con gesti di eroismo quotidiano per contrastare il “Sistema” foriero solo di morte. saviano

“Nulla di quello che si racconta è costruito dalla fantasia – afferma Saviano -. Raccontiamo i meccanismi della realtà, non la semplifichiamo. Non indichiamo soluzioni”. E aggiunge: “Il fatto che anche i criminali che raccontiamo abbiano un lato ‘umano’ non è che li renda uomini giusti”. Saviano ha accolto con favore la serie da subito perché si era reso conto che “erano rimaste fuori tantissime storie”.

“Negli ultimi 10-15 anni le serie tv sono quelle che hanno innovato di più il linguaggio audiovisivo. Questo ha fatto sì che oggi in media dagli Usa arrivano 126 serie e anche nel nostro Paese se ne producano numerose. Alla fine forse sono 2, 3 o 4 quelle dove gli elementi della storia ti rimangono dentro. Per chi fa il nostro mestiere questo è l’obiettivo da raggiungere”, così Andrea Scrosati di Sky lascia “aperta la porta anche ad una seconda serie”.

Nel frattempo, numerose polemiche sono state sollevate sulla scelta di ‘pubblicizzare’ la camorra in tv. Per Roberto Saviano però non c’è alcun rischio emulazione: “credo che guardare ‘Gomorra’ e poi emulare le gesta dei personaggi sia profondamente  improbabile. Ma per una ragione: quei fatti già avvengono. Guardare alle serie televisive come ad un ‘ufficio stampa del male’ è uno sguardo un po’ superficiale”.

“Credo che le cose, se sono fatte bene, sono legittime e non credo nelle censure preventive”. Così anche Toni Servillo ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle polemiche in vista della messa in onda della serie tv Gomorra che sara’ trasmessa da Sky da martedi’ 6 maggio. Servillo, da Napoli dove ha ricevuto la cittadinanza onoraria, ha preferito non esprimere commenti sulla fiction, non avendola vista. “Credo – ha detto il protagonista de ‘La Grande bellezza’ ma anche del film ‘Gomorra’ – che Napoli sia una città che abbia la possibilità di offrire mille immagini, immagini – ha concluso – che sono poi responsabilità di chi le propone”.

Il produttore Riccardo Tozzi di Cattleya: ”’Gomorra’ rappresenta un salto avanti rispetto a ‘Romanzo Criminale’, realizzato otto anni fa. Raccontiamo il male senza compiacimento ma per quello che e’, senza quella palla al piede di un didascalismo che vuole
sempre un commissario buono che combatte il male”.

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