‘Squattrinate organizzate’.


Full monty diventa femmina. Da oggi al cinema arriva ‘Pane e Burlesque’, opera prima di Manuela Tempesta con Laura Chiatti, Sabrina Impacciatore, Giovanna Rei e Michela Andreozzi, che è anche cosceneggiatrice del film insieme alla Tempesta e a Massimiliano Bruno.foto-pane-e-burlesque

Come in ‘Full Monty – Squattrinati organizzati’, il film britannico del 1997 diretto da Peter Cattaneo, Pane e Burlesque si aggancia alla crisi del lavoro che ha portato alla chiusura di una fabbrica. Gli ex operai passano le loro giornate giocando al Fantacalcio in una storica sezione gestita da una rappresentante sindacale impegnata nelle giuste cause (Caterina Guzzanti), va male anche alla piccola merceria di Vincenzo (Edoardo Leo) e sua moglie Matilde (Laura Chiatti) in cui lavora pure la sarta Teresa (Michela Andreozzi). Insomma, tutto va a rotoli. Fino all’arrivo di Mimì la Petite, nome d’arte di Giuliana, figlia della buonanima cavalier Bontempi – il padrone della fabbrica chiusa – che, trasferitasi in Francia vent’anni prima, si ripresenta con le sue Dyvettes, gruppo di burlesque appunto, per vendere le proprietà di famiglia.

Ma siccome non ci si può fidare di nessuno, saranno proprio le sue ragazze a truffarla e Mimì si ritroverà senza un soldo. Così, convincerà le tre paesane – Matilde, Teresa e Viola, interpretata da Giovanna Rei, una sexy cameriera che sogna hollywood – a mettere in piedi un nuovo gruppo con cui esibirsi tra piume e paillettes.

“Era da qualche anno che avevo un progetto di scrivere e girare una commedia tipo Full Monty, ma al femminile – spiega la regista Manuela Tempesta – mi ha sempre affascinato il mondo del burlesque e il suo immaginario legato a un meraviglioso universo femminile, un mondo fashion e vintage che ha permesso alle donne di riappropriarsi del proprio corpo”.

pane-burlesqueLa regista aggiunge che voleva anche raccontare la realtà italiana, la crisi economica e di identità che stiamo affrontando “e dare voce al mondo femminile, al ruolo della donna all’interno della famiglia e della società, rivelandone fragilità e potenzialità”.

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