Ficarra e Picone show.

ficarra e picone1Arrivano di slancio Ficarra e Picone al Taormina Film Fest e anche Mario Sesti non riesce a tenerli a freno.

Il duo comico è nato proprio a Taormina. Ficarra, infatti, era un animatore di un villaggio turistico e Picone un turista, che godeva di uno sconto fingendosi figlio di una lavoratore dei Cantieri navali di Palermo. “Prima eravamo in 4 – afferma ironicamente Ficarra – poi siamo rimasti in 3 e oggi siamo noi due, ma presto preparerò un monologo”.

ficarraI due in realtà sono impegnati nella vicina Rosolini, in provincia di Siracusa, per le riprese di ‘Andiamo a quel paese’ il loro nuovo film, prodotto dalla Tramp Limited con Medusa Film, da loro diretto e interpretato. “Abbiamo superato il popolo dei vaffa, noi ci mandiamo a quel paese da soli”, commenta Ficarra.

Il film racconta la storia di due amici che abbandonano la città per rifugiarsi nel loro piccolo paese d’origine, dove la vita dovrebbe essere meno cara ed è più semplice essere sereni. Ma l’impatto con questa nuova realtà rivelerà non poche sorprese. Gli altri interpreti sono Tiziana Lodato, Fatima Trotta e Nino Frassica.

piconeNel cast 99 attori “parlanti” ma, soprattutto, “anche una anziana signora che ha cento anni”, spiega Ficarra. L’uscita in sala è prevista il 27 novembre.

“Dall’ultimo film sono passati tre anni – ricorda Picone – perché non è facile inventarsi ogni volta qualcosa di nuovo, spesso ci ispiriamo a notizie che ci fanno ridere, ma non vogliamo essere ripetitivi”. Ficarra, invece, racconta che “questa volta abbiamo scelto un paese sperduto, arroccato tra le montagne, con una grande piazza assolata, una chiesa. Un luogo che ci è piaciuto tanto dove stupisce che non sia mai stato girato un film”.

ficara e picone 2‘Stracult’ una scenetta raccontata da Picone che mentre si recava proprio a Taormina in auto, ha vissuto una situazione fantozziana al casello autostradale: “mi sono caduti 10 centesimi dal finestrino mentre pagavo e non avevo altre monete. Quindi, ho aperto lo sportello e ho provato inutilmente a scendere, ma ero troppo vicino. Allora ho fatto manovra mentre dietro di me si creava la fila. Poi non ho trovato i 10 centesimi a terra, ma 2 euro e a quel punto il camionista che era dietro di me ha cominciato ad apostrofarmi: Picooone! Non ti bastano i soldi che guadagni? Io ho finito di pagare e ho lasciato il resto sulla macchinetta self service, ma il camionista che evidentemente mi aveva riconosciuto ha continuato a sbeffeggiarmi. Che vergogna!”.

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