To-day’s sound 1972.

To-day’s sound è uno di quegli album (non album) che colpisce il cuore. Non è un vero album poiché sulla “carta” è una raccolta di musichine, temi e divagazioni per programmi televisivi, film, documentari, etc. Una library (come la chiamano gli addetti ai lavori) di lusso, un doppio lp già uscito nel passato con varie etichette discografiche e che ora la Beat Records rispolvera sulla sua sotto-label DDJ. Per la precisione il prossimo lunedì 16 uscirà sul mercato la ristampa Beat.

Piero UmilianiCompositore dell’album è il fiorentino ma romano d’adozione Piero Umiliani, quello che ha suonato con Chet Baker (ascoltate la colonna sonora de “I Soliti Ignoti”), che Oscar Peterson ha ripreso per un suo pezzo, che ha creato la straconosciuta Mah-Na Mah-Na. Quello che, purtroppo, chi vi scrive non ha potuto sentire ad un concerto al Brancaleone a causa di un 38 di febbre. Dopo qualche mese lascerà questo mondo per sempre. Uno dei geni assoluti insieme a Morricone, Piccioni & co. della musica per film e del jazz italiano. Tra i primi in Italia ad utilizzare il moog, il synth ed altre tastiere elettroniche.

Dopo molti anni vissuti alla RCA di via Tiburtina aprì il proprio studio di registrazione, il Workshop Studio in zona Trionfale a Roma. Un mitico studio dove uscirono fuori capolavori assoluti. 168 più o meno le colonne sonore, senza considerare documentari, lavori teatrali e televisivi. Il re della generazione aperitivo cresciuta a cocktail e melodie semplici era solito dire «Che diavolo è la musica “laungge”?» agli estimatori che qualche anno fa lo intervistavano.

soliti ignotiTo-day’s sound è uno di quegli album di un’energia intensa che dal primo ascolto ti entra subito in testa. Anche se è un album come dire da “sottofondo”, riesce a immergere completamente chi lo ascolta. Un disco sperimentale pieno di groove funk, bossa, Moog e Fender Rhodes.

Qualche anno fa, nel pieno revival della lounge music, la bellissima Lady Magnolia, uno dei pezzi dell’album, fu saccheggiata per jingle e per la pubblicità di cornetti gelato.

Il brano Open Space invece venne scelto dal regista Corrado Farina come titoli di testa del film cult Baba Yaga, ispirato alla Valentina di Guido Crepax.

Registrato e pubblicato nel lontano 1972, l’album è composto da due 33 giri con ben 21 brani strumentali. Il design della copertina riprende uno dei cartoni animati anni ’70.
Il CD viene riproposto dalla Beat Records in una confezione jewel box slim, con mastering a cura di Enrico De Gemini e artwork fedele alla versione dell’album originale rieditato da Alessio Iannuzzi.