Dany Boon in guerra con la ex.

L’impronunciabile vulcano islandese Eyjafjallajökull ha destabilizzato tutti i voli aerei del Nord Europa nel 2010. Per Alain (Dany Boon) e Valérie (Valerìe Bonneton) è stata una vera e propria catastrofe. Infatti, per arrivare in tempo nello sperduto villaggio della Grecia dove sta per sposarsi la loro unica figlia, questi due divorziati, che si sono giurati eterno e sconfinato odio, sono stati costretti a intraprendere un avventuroso viaggio insieme, proprio a causa della cancellazione dei loro voli aerei.

vulcanoIl re della commedia francese Dany Boon torna sullo schermo con “Tutta colpa del vulcano”, diretto da Alexandre Coffre, nei cinema dal 5 giugno. L’attore che nel 2008 con “Giù al nord” polverizzò ogni record d’incassi del cinema francese questa volta è protagonista di una “guerra dei Roses” con accento parigino. Dany Boon interpreta un uomo mite, separato da una moglie ricca e perfida.

Una sequenza di improbabili colpi bassi, di gesti vendicativi, di veri e propri tentativi di far fuori l’indesiderato compagno di viaggio, non fanno altro che accrescere la crudeltà dei protagonisti, e Dany Boon, da ingenuo protagonista della commedia francese diventa il più ricercato fuggitivo d’Europa. Naturalmente si ride dall’inizio alla fine del film.

“La coppia è per me una vera fonte di ispirazione – racconta il regista Alexandre Coffre -. 0299 modifCon il film precedente, ‘Une pure affaire’ ho voluto mettere alla prova una coppia banale e un po’ stanca ponendola di fronte a un evento che sconvolge completamente la loro vita quotidiana. Alla fine, ne escono rafforzati e più uniti. Avevo una gran voglia di continuare a esplorare questo filone. Spesso le fiabe si concludono con la frase ‘vissero felici e contenti ed ebbero molti figli’, ma io penso che una storia d’amore in realtà inizi proprio in quel momento ed è quello che segue che mi interessa. E poi erano anni che sognavo di fare un road-movie. Insomma, avevo dei desideri ma non una storia precisa e quando Yoann Gromb mi ha illustrato la sua idea di un road-movie su una coppia di quarantenni divorziati sullo sfondo dell’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull, l’ho subito adorata. Parlare di una coppia attraverso il divorzio è una prospettiva originale: alla fine di una storia d’amore, si è davvero immersi nel concreto, nel quotidiano. Sono stati realizzati molti film sia sulla coppia sia sul divorzio, ma pochi su una coppia di divorziati. Eppure, è una situazione frequente nella nostra società contemporanea, non è più un’eccezione. È una realtà dei nostri tempi ed trovavo interessante analizzarla in un’opera di finzione”.

vulcano 3Non è né una storia d’amore, né una commedia romantica. “Anzi – prosegue il regista -, oserei quasi dire che si tratta di una commedia antiromantica, venata di avventura. Quasi subito, con i cosceneggiatori, abbiamo pensato a una serie di film degli anni ’80 che erano per noi fonte d’ispirazione, in particolare quelli interpretati dalla coppia Michael DouglasKathleen Turner che hanno incarnato alla perfezione due individui che si amano e si detestano mentre vivono delle avventure folli. Quindi abbiamo scritto pensando a La guerra dei Roses, ma anche a Little miss Sunshine. La cosa più difficile è stata mantenere un equilibrio tra i due: non volevamo che ci fossero ‘un cattivo’ e ‘un buono’, ognuno, a turno o contemporaneamente, fa il possibile per nuocere all’altro. Volevamo che, nei vari momenti del film, ogni spettatore potesse farsi una sua opinione sul loro rapporto. E poi dovevamo sviluppare il concetto di road-movie. In fase di scrittura, l’idea della corsa contro il tempo ci ha aiutati a costruire il ritmo della narrazione: la nostra coppia doveva andare avanti in fretta per arrivare in tempo alle nozze della figlia. I paesaggi e gli incontri strutturano la storia, le danno un senso narrativo ed evolvono come i due protagonisti. Più si procede, più si è nell’avventura”.

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