Il divertimento costa.

La costruzione a Roma di un parco tematico ispirato all’immaginario cinematografico costituisce un pilastro essenziale, accanto alla ristrutturazione e valorizzazione di Cinecittà Studios. Quindi, non poteva esserci simbolicamente un luogo migliore dell’area su cui un tempo sorgeva ‘Dinocittà’, dove sono stati girati numerosi film con star hollywoodiane, come Guerra e pace (1956) di King Vidor, con Henry Fonda e Audrey Hepburn, Barabba (1961) di Richard Fleischer, con Anthony Quinn, La Bibbia (1966) di John Huston, Waterloo (1970) di Sergej Bondarcuk, con Rod Steiger e Orson Welles, o ancora Barbarella, (1968) diretto da Roger Vadim con Jane Fonda. Senza contare tutti i film di Sergio Leone della serie spaghetti western.

ingressoCinecittà World rappresenta un investimento pari a 250 milioni di euro e la creazione di oltre 500 posti di lavoro con un indotto di almeno altri 500 addetti indiretti nei servizi. Rispetto al totale dell’investimento già effettuato il 30% è stato investito per l’acquisto dei terreni, un altro 30% per la parte costruttiva, il restante 40% è stato investito per le attrazioni e per la realizzazione delle scenografie firmate da Dante Ferretti.

Con la stessa cifra, 250 milioni di euro, si è realizzato il film kolossal ‘Transformers 4 – L’era dell’estinzione’, ad esempio, oppure è il valore di mercato del calciatore argentino Leo Messi, dopo l’offerta formalizzata al Barcellona dal Manchester City.

photo callMa Cinecittà World è molto di più di un parco tematico che costa 250 milioni di euro: è la strada per arrivare al cuore dell’immaginario cinematografico. Attraverso spettacoli d’animazione e attrazioni emozionanti, il visitatore sarà trasportato in un mondo immaginario; si sentirà un vero protagonista del cinema, percorrendo uno dei sette set: Western, Fantascienza, Impero Romano, New York anni ’20 , etc.

Senza contare che Cinecittà World è parte di un progetto che occuperà complessivamente 150 ettari e che si articola in varie fasi con un investimento ancora superiore che complessivamente arriverà a 500 milioni di euro al 100% privato e la creazione di 2.500 posti di lavoro una volta completate tutte le fasi del progetto.

Il Presidente IEG, Luigi Abete, lo ha detto scandendo bene le parole: “lo sviluppo della società italiana e della sua economia si fonderà sempre più su due grandi pilastri: l’internazionalizzazione del Made in Italy e la valorizzazione dell’ambiente, della storia, della cultura e dell’arte italiana, in una parola, l’entertainment”.

Franceschini“Nell’era della globalizzazione, ogni Paese deve riuscire a capire che cosa ha di più  competitivo, individuare la sua vocazione, investire su quella e farla diventare una carta vincente per la competizione globale”, ha confermato il ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini.

Per Franceschini, la carta vincente dell’Italia è “la storia e il patrimonio culturale, è necessario quindi investire sulla nostra bellezza. La politica non riusciva a capire che la cultura e il turismo sono due veicoli trainanti per uscire dalla crisi”. Ma attrarre i turisti da tutto il mondo “non è possibile solo attraverso lo straordinario patrimonio archeologico e monumentale – ha sottolineato il Ministro – Ci sono Paesi per i quali l’offerta culturale è la prima cosa per scegliere una meta, ma i turisti nuovi pensano anche allo shopping, all’enogastronomia e al divertimento e noi eccelliamo in tutti questi campi”.

Per essere competitivi, “dobbiamo mettere insieme tutte queste energie ed è una sfida che possiamo affrontare insieme pubblico e privato. Non perdiamo questa opportunità per far crescere il Paese” ha concluso il ministro.

I commenti sono chiusi.