Sharon, una ‘ragazza’ d’oro.

ragazzo doroPresentato a Roma il film ‘Il ragazzo d’oro’ di Pupi Avati, in uscita in 300 sale dal 18 settembre con 01 Distribution. La storia di un giovane scrittore e pubblicitario (Riccardo Scamarcio) che perde il padre col quale ha sempre avuto un rapporto conflittuale. Cercando nel computer del defunto, un ex sceneggiatore di film di serie B “amatissimi da Tarantino”, inizia a scoprire chi fosse realmente l’uomo e parte un processo che lo porterà a riconciliarsi col padre e, al contempo, a perdere il senno.

Nel film Sharon Stone rappresenta l’ultima donna del quale il padre si è invaghito, un’affascinante 50enne che turba anche il figlio dell’uomo. Nell’incontro tra la donna e il ragazzo nello studio della casa editrice, Sharon Stone accavalla le gambe. Una citazione ovvia al film che l’ha resa celebre, ‘Basic Instinct’.

La conferenza stampa che doveva parlare del film, si è concentrata principalmente sulla star hollywodiana, assente alla Casa del Cinema di Roma. “Glielo dicevo tutti i giorni – racconta divertito Pupi Avati -: ti rendi conto che sei Sharon Stone solo perché hai accavallato le gambe?”.

I fratelli Antonio e Pupi Avati, rispettivamente produttore e regista-sceneggiatore (insieme al figlio Tommaso) di ‘Il ragazzo d’oro’, hanno raccontato con una buona dose di ironia il loro rapporto sul set con Sharon Stone. “Ho pensato a Sharon Stone già in fase di sceneggiatura: volevo una donna carismatica, immediatamente riconoscibile, che potesse rappresentare una ex attrice che fa l’editrice – racconta Pupi Avati -. Volevo che il ragazzo d’oro immediatamente fosse attratto, incuriosito, sedotto da questa donna. Sharon Stone era l’attrice giusta”.

riccardo-scamarcio-sharon-stone“Si potrebbe scrivere un racconto sul percorso per portare Sharon Stone sul nostro set – spiega il fratello del regista, Antonio, produttore del film -. Siamo andati a prenderla a Firenze dove era andata a trovare Bocelli. L’abbiamo trovata sola, seduta su una valigia, sul binario sbagliato. La classica attrice americana in leggero declino – aggiunge con un pizzico di cattiva malizia -. Sul treno è stata omaggiata e il suo essere star ha iniziato a palesarsi. A Roma, poi, è stata accolta da 30 fotografi. Poi ancor più in albergo dove aveva la suite migliore fino al giorno delle riprese a piazza del Popolo dove c’erano ad attenderla 220 fotografi”.

L’inevitabile epilogo, come in una commedia di Blake Edwards: l’attrice è scomparsa nel nulla l’ultimo giorno di riprese, lasciando nella disperazione troupe, produzione e regista. “Dovevamo girare una sola scena, il bacio tra Sharon Stone e Riccardo Scamarcio sulla panchina. C’erano numerosi fotografi e un operatore tv – racconta Pupi Avati -. Improvvisamente ci siamo accorti che Sharon era scomparsa. Dopo ore di ricerche il suo agente da Los Angeles ha chiamato per dirci che non sarebbe tornata sul set a meno che non avessimo mandato via tutti gli estranei. Così abbiamo fatto e lei è scesa dalla macchina che stava a dieci metri dal set e ha ripreso a lavorare come se nulla fosse”.

scamarcio capotondiAnche Cristiana Capotondi, che nel film interpreta il ruolo della fidanzata di Scamarcio, rivela poi un aneddoto divertente sulla grande attrice americana: “Ha preteso e ottenuto di fare shopping con la carta di credito del produttore! Antonio Avati l’ha fatta seguire da un ragazzo che gli diceva in quale negozio di via del Corso faceva acquisti. Quando è entrata da Bulgari – racconta divertita – ho visto Antonio letteralmente sbiancare!”.

Sharon StoneDi Sharon Stone, Cristiana Capotondi dice: “Poche donne sanno gestire la propria seduttività come lei. Così bella e intelligente. Poche sono le donne belle che riescono ad esprimere il proprio talento”.

Nel cast anche l’attrice Giovanna Ralli (che definisce Pupi Avati “un poeta”), Tommaso Ragno e Viola Graziosi (nei panni di una psichiatra). Alla fotografia Blasco Giurato, e le musiche sono di Raphael Gualazzi. Al suo debutto in una colonna sonora, il musicista dice: “Niente è stato lasciato al caso. Pupi ha partecipato in ogni singolo momento. Eravamo in stretto contatto nonostante io fossi in tournèe”.

In coda alla conferenza stampa, la presidente del Sngci Laura Delli Colli, che ha moderato l’incontro, ha consegnato a Pupi Avati (dopo circa 4 anni ormai) lo speciale Nastro d’argento per il film “Una sconfinata giovinezza”.