Un gatto robot in 3D.

Doraemon, il gatto robot è sbarcato sul red carpet dell’Auditorium Parco della Musica di Roma con Alice nella Città, sezione autonoma e parallela del Festival internazionale del cinema, insieme a un ospite d’eccezione: Giorgio Pasotti.

Il film presentato in anteprima nazionale in una sala gremita di ragazzini esultanti, sarà al cinema dal 6 novembre. Il film realizzato in 3D è diretto da Takashi Yamazaki e Ryuichi Yagi.

Il termine ‘doraemon’ in Giappone è ormai di uso comune e viene utilizzato per rifersi a qualcosa che ha il potere di realizzare sogni e avverare desideri. Doraemon piace a grandi e piccini perché insegna i valori importanti quali l’integrità, la solidarietà, il rispetto e l’amicizia, senza mai smettere di divertire.

Il gatto robot torna indietro nel tempo per aiutare Nobita, uno sfortunato quanto pigro bambino che vuole sposare, quando sarà grande, la sua amica Shizuka. Grazie ai chiusky (oggetti incredibili e impensabili) riuscirà a catapultare Nobita in una serie di avventure nel tempo.

Nel film fa grande sfoggio il product placement della Panasonic e della Toyota, marchi che si leggono su tutti i muri della città del futuro in cui il film è ambientato.

Doraemon nasce come manga creato da Fujiko F. Fujio e pubblicato in Giappone dal 1969 al 1996. Dal manga sono state poi tratte tre serie anime (1973, 1979 e 2005).

Doraemon così come Carletto il principe dei mostri (creato sempre da Fujio) ha rappresentato per tutti gli adolescenti degli anni ’80 uno dei beniamini come Yattaman, Mago pancione, Ippotommaso, Chobin e The Monkey.

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