Dalla Puglia arrivano ‘le frise ignoranti’.


Dal 23 aprile al cinema direttamente dalla Puglia arrivano ‘Le frise ignoranti’ un film scritto e diretto da Antonello De Leo e Pietro Loprieno.

Il titolo del film è il nome della band musicale protagonista della storia: dove “frise” tradisce le origini pugliesi (il cibo tipico), e “ignoranti” rappresenta l’omaggio a una pellicola di cui i protagonisti non sanno il nome (perché appunto “ignoranti”) ovvero le “Fate ignoranti” di Ferzan Ozpetek, che della Puglia ha fatto la sua location principale.

La band “Frise ignoranti” è composta da Nicola Nocella, William Volpicella, Giorgio Gallo e Davide Donatiello. Nel cast anche Eva Riccobono, Rosanna Banfi, Rosanna Sparapano, Federica Sarno, Federica Cifola (nel ruolo della psicoterapeuta Pizzuto), Dario Bandiera (un agente sopra le righe), Francesco Pannofino (nel ruolo del padre Mimmo). Nel film, infine, non poteva mancare l’attore simbolo della Puglia, Lino Banfi, che torna al cinema nei panni di un neoborbonico convinto, il cavalier Lanotte, che mette in scena false rappresentazioni di battaglia pur di sconfiggere, anche solo virtualmente, gli odiati garibaldini.

“Ho accettato di fare il film per la mia ‘pugliesità’ – afferma lo stesso Lino Banfi durante la presentazione del film -. Paolo Sorrentino ha vinto l’Oscar con ‘La grande bellezza’, ma la mia vera ‘grande bellezza’ è la Puglia, che diventa sempre più bella, soprattutto nel Salento”. Per Lino Banfi, questo film può essere considerato, alla fine, “un asso Puglia tutto”.

Nel film, Luca è un trentenne pugliese con un lavoro che non lo appassiona. E’ sposato con Caterina una ragazza bellissima ma assillante. Suo padre Mimmo è più scapestrato e inaffidabile di un ragazzino. Con queste premesse, Luca vive in un eterno limbo fatto di tante rinunce e poca vivacità. Per fortuna può contare sui suoi amici, con cui suona nello sgangherato gruppo de Le Frise Ignoranti: Franchino, casinista fino al midollo ma generosissimo; Nicola, con tante idee ma sempre senza un euro; Willy, perennemente rilassato in un suo fumatissimo epicureismo. Grazie alla loro compagnia, Luca riesce a superare i continui momenti di crisi coniugale. Ma durante la loro tournee, Luca è raggiunto dalla terribile notizia che suo padre Mimmo ha un tumore all’ultimo stadio ed è sparito nel nulla. Luca, Franchino, Nicola e Willy decidono così di partire alla ricerca di Mimmo, percorrendo in lungo e in largo la Puglia e la Basilicata per avere indizi dalle persone che ultimamente lui frequentava.

“Il nostro proposito era di fare un film di puro intrattenimento – affermano i due registi -. Volevamo divertirci e divertire in piena libertà in omaggio ai fratelli Marx. Si ride anche sul politicamente scorretto, col personaggio del neoborbonico, ma con simpatia si può irridere anche su chi ha fatto l’Italia. Nulla di irrispettoso verso gli eroi del 25 aprile”.

Le Frise Ignoranti è un road-movie scritto in un mese e girato tra Puglia e Basilicata che utilizza una linea classica da commedia all’italiana, mista ai toni di un’avventura picaresca, in un divertissement ricco di situazioni, personaggi e colpi di scena coloriti e originali, con le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi.

Nella storia sono centrali i temi dell’amicizia messa alla prova da strani incidenti di percorso e il rapporto tra un figlio maturo ed un padre irresponsabile, per un film che oltre alle risate vuole dare anche spunti malinconici e romantici. “Il momento malinconico/romantico del film lo rappresento io – spiega Francesco Pannofino – e ne sono orgoglioso perché una commedia per essere bella deve avere il suo retrogusto”.

Ma Le Frise Ignoranti è anche e soprattutto un atto d’amore verso tutto il Sud, troppo spesso usato dal cinema italiano per narrarne solo i difetti, le ombre e i malesseri atavici. I due registi hanno infatti voluto dare un’altra immagine del meridione, lontana dal degrado ambientale e dalla criminalità organizzata, e ricco di tradizioni, sapori e panorami, che non fanno solo da sfondo alle avventure di Luca ed i suoi amici, ma ne diventano parte integrante.

“I tempi comici in questo film sono pazzeschi”, afferma Dario Bandiera. “Tutto quello che potevo fare e dire l’ho messo nel ruolo – racconta Nicola Nocella -. E’ una commedia diversa da quelle che si vedono, dove il ‘ciccione’ è quello figo”. “Io invece sono il più serioso del gruppo, anche se sempre squattrinato”, dice Davide Donatiello. “Vengo da dieci anni di villaggi – ricorda William Volpicella, che interpreta Luca -, bello aver lavorato con Lino Banfi, Dario Bandiera e Francesco Pannofino”.

Nel film si ride di gusto e, scelta più unica che rara, quando c’è una volgarità linguistica c’è sempre un originale “bip” che interviene al servizio della storia. Per Antonello De Leo e Pietro Loprieno: “è un film che cita il cinema e ha da un lato un sapore di commedia all’italiana classica, i toni dolceamari di un’avventura picaresca alla Risi o alla Scola. Dall’altro punge con un umorismo caro a John Landis e al primo Woody Allen”.

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