I ragazzi ci (ri)guardano. Torna per il tredicesimo anno ‘Alice nella Città’, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, dedicata alle giovani generazioni e alle famiglie. Al via il 16 ottobre con 13 film in concorso.
Nel primo week end, sarà proiettato in anteprima italiana come evento speciale, Pan – Viaggio sull’isola che non c’è, di Joe Wright con Hugh Jackman, Amanda Seyfried e Rooney Mara. Il film è una nuova trasposizione cinematografica della storia Peter Pan e sarà presentato all’Auditorium Parco della Musica la domenica 18 ottobre.
Ma in questa prossima edizione 2015, Alice nella città fa un nuovo passo in avanti ed espande il suo programma. Con Alice/Panorama scende nelle vie della città per rendere il cinema sempre più accessibile al pubblico. Oltre agli spazi dell’Auditorium Parco della Musica, infatti, verrà creato un vero e proprio “distretto del cinema” all’interno del quartiere Pigneto, che programmerà sia i 10 film di Alice/Panorama che le repliche di Alice e della Festa del Cinema presso il Nuovo Cinema Aquila. Ad accogliere le proiezioni di Alice/Panorama, programma espanso di Alice nella città, sarà anche il Cinema Avorio: una delle sale storiche della città, chiuso nel 2009, che riaprirà temporaneamente grazie alla stretta collaborazione tra Alice nella città e la proprietà del cinema.
Anche la sigla di Alice nella città 2015 si rinnova. E’ Fabio Mollo a dirigerla per la prima volta: il regista aveva avuto il suo debutto proprio ad Alice nel 2013, quando aveva partecipato in concorso con il suo primo film, ‘Il sud è niente’. “Youth is Timeless”, questa è l’idea dietro la sigla di Alice nella Città – dichiara il regista Fabio Mollo . Un piccolo viaggio attraverso i frammenti di filmati amatoriali che dagli anni ‘20 a oggi raccontano lo sguardo reale e magico dei giovani. Cambiano i decenni, le generazioni, gli abiti, le acconciature, la pellicola passa al vhs per poi diventare digitale, ma quello che rimane intatto è la gioia degli adolescenti.
Quest’anno, inoltre, le opere prime presentate nel programma di Alice nella città si contenderanno il premio Camera d’Oro Taodue, che sarà assegnato da una giuria di cui farà parte anche l’attore Michele Riondino. I 13 film del concorso Young Adult, invece, saranno votati da un giuria composta da 22 ragazzi e ragazze tra i 15 e i 18 anni, selezionati su tutto il territorio nazionale: dalla Gran Bretagna arriva Departure di Andrew Steggall; dalla Turchia arriva Mustang di Deniz Gamze Ergüven, presentato con successo alla Quinzine des réalisateurs all’ultimo Festival di Cannes e candidato dalla Francia come miglior film straniero agli Oscar; la Norvegia partecipa con Returning Home diretto da Henrik Martin Dahlsbakken; dagli Stati Uniti arrivano Scout di Laurie Weltz con India Ennenga, James Frecheville, Nikki Reed (the Twilight Saga) Tim Guinee, Shelley Hennig, Danny Glover, Grandma commedia scritta e diretta dal regista di About a Boy Paul Weitz, con Lily Tomlin (Nashville, Ombre e nebbia, America oggi), Julia Garner, Marcia Gay Harden, e Jack of the Red Hearts di Janet Grillo; dalla Francia The Big Day di Pascal Plisson (reduce dal successo di Vado a scuola), Microbe & Gasoline di Michel Gondry (Se mi lasci ti cancello, L’arte del sogno) con Ange Dargent, Théophile Baquet, Diane Besnier, Audrey Tautou e A Childhood di Philippe Claudel, presentato in collaborazione con la Festa del Cinema di Roma; dalla Germania arriva Four Kings di Theresa von Eltz e dall’India The New Classmate di Ash-winy Iyer Tiwari.
L’Italia è presente con il film Il bambino di vetro diretto da Federico Cruciani. Il 13° film di concorso, in collaborazione con la Festa del Cinema di Roma, verrà annunciato nei prossimi giorni.
Sono dieci, invece, i film che saranno presentati al cinema Avorio, al Pigneto, e che fanno parte del programma esteso di Alice nella città, denominato Panorama. Questi film, a differenza del concorso Young Adult di Alice, seppur raccontando il mondo delle giovani generazioni, affrontano i temi dell’adolescenza e della giovinezza con un linguaggio più adulto. Il 16 ottobre alle 20:00, a inaugurare la programmazione del cinema Avorio saranno The Wolfpack di Crystal Moselle, Gran premio della giuria all’ultimo Sundance Film Festival e Street Opera di Haider Rashid, con Clementino, Gué Pequeno, Danno, Tormento ed Elio Germano, attore e rapper del gruppo Bestierare che a fine serata sarà arricchito da un evento che vedrà alcuni protagonisti del film, regalare al pubblico una performance live. Gli altri film che compongono Alice/Panorama sono: Raging Rose di Julia Kowalski prodotto da Valerie Donzelli, Monitor di Alessio Lauria con Michele Alhaique, Valeria Bilello, Riccardo De Filippis, Claudio Gioé, film nato per il web; Long Way North di Rémi Chayé; Sleeping Giant di Andrew Cividino, presentato con successo alla Semai ne de la Critique a Cannes e al Festival di Toronto; Closet monster di Stephen Dunn; The Boy and the Beast del Maestro Mamoru Hosoda (Summer words, Wolf children), Alias Maria film colombiano di Josè luis Regules e The New Kid di Rudi Rosenberg.
Fuori Concorso, in anteprima mondiale, il 18 ottobre, arriva sul red carpet di Alice nella città Belle e Sebastien – l’avventura continua, diretto da Christian Duguay, secondo capitolo della saga con Belle, il cane dei Pirenei, già protagonista non solo dell’omonimo cartone animato ma anche del film Belle e Sebastien, campione d’incassi nel 2014. Altro titolo presentato ad Alice, in collaborazione con la Festa del cinema di Roma, è Il piccolo principe, l’adattamento cinematografico del classico della letteratura per ragazzi di Antoine de Saint-Exupéry, è diretto da Mark Osborne (Kung Fu Panda) con le voci italiane di Toni Servillo, Paola Cortellesi, Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassmann, Giuseppe Battiston, Pif e Alessandro Siani. Ultimo titolo fuori concorso è la co-produzione italo francese Iqbal: bambini senza paura, cartone animato in tecnica mista 3D e scenografie disegnate, diretto d a Michel Fuzellier e Babak Payami.
Il 21 ottobre un’altra grande anteprima, fuori concorso, arriva ad Alice nella città: Game Therapy diretto da Ryan Travis. Game Therapy è l’action-fantasy movie che vede protagonisti Favij, Federico Clapis, Leonardo Decarli e Zoda, le 4 webstars italiane più famose del momento che approdano per la prima volta sul grande schermo. Sul red carpet dell’Auditorium Parco della Musica, sfileranno insieme con i 4 protagonisti de l film anche 40 youtuber italiani. Tra le proiezioni e gli eventi speciali il 20 ottobre, a pochi giorni dalle celebrazioni ufficiali del la Giornata Mondiale dell’Alimentazione a Expo 2015, ci sarà la proiezione del cortometraggio di Costanza Quatriglio The Zero Hunger Challenge dedicato al tema delle Nazioni Unite per Expo Milan o 2015: “Sfida Fame Zero • Uniti per un mondo sostenibile ed anche Emergency sarà presente al Pigneto dopo la collaborazione attivata lo scorso anno con dei matinée dedicati agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori e con una serata aperta al pubblico in cui proporrà agli spettatori un dibattito intorno ai temi dell’Associazione a partire dalle suggestioni di un film, seguito da un momento musicale.
Come film di chiusura infine, dopo la premiazione, verrà proiettata la versione restaurata digitale 2k di “Alice nelle città” di Wim Wenders un omaggio al famoso regista ma anche un regalo per il festival che prende il nome dal famoso film del ‘74.
Alice nella città, curata da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, è sostenuta dalla Direzione Generale per il cinema del Mibact, dalla Regione Lazio, da Roma Capitale, dalla Camera di Commercio di Roma, da Acea e BNL Gruppo BNP Paribas.
“Crediamo che ciò che tocca i ragazzi – affermano Gianluca Giannelli e Fabia Bettini – non sia tanto la qualità artistica di un film, quanto la qualità di ‘relazione adulta’ che questo ha nei loro confronti. O meglio, la capacità del regista di puntare più in su di dove sono i ragazzi, considerandoli come un pubblico pronto, capace di fare e di avere pensieri profondi su di sé e sulla realtà, guardando con coraggio a quelle grandi domande che lì, arrivano per la prima volta. Ma mentre gli adolescenti possono vedere tutto sotto forma di avanzi rubati, film seri fatti appositamente per loro non vengono realizzati perché in teoria, se non in pratica, non sarebbero autorizzati a vederli o peggio ancora, si crede non esista un pubblico interessato a guardarli. E così ci preoccupiamo di contenere la loro curiosità, di trasformare i nostri ragazzi in bravi e utili esponenti della società civile, nonostante la società a cui vogliamo che appartengano sta rapidamente scomparendo. Cerchiamo di intrappolarli nel passato quando, per tutto il tempo, i ragazzi stanno tentando di afferrare il futuro. Per catturare la loro attenzione non è necessaria l’identificazione diretta, per cui a quindici anni ti appassioni per forza alle storie di un quindicenne: non si capisce perché un quindicenne non dovrebbe interessarsi alla storia di un adulto, o di un bambino. Certo, l’immedesimazione è più immediata, ma questo non significa per forza più profonda. C’ė anche altro che li cattura: sono le storie inaccessibili, e piene di apparente trasgressione, alla cui diversità rispetto a ciò che si conosce, si deve l’occasione di diventare realmente spettatori. Storie di ragazzi intraprendenti, profondi, amanti della vita e proprio per questo incapaci di adattarsi e di accettare regole che non sentono come loro. Ed è in questo quadro consolidato che il cinema, ancora una volta, rompe gli schemi e ridisegna questo nuovo arazzo sociale, dimostrandosi più interessato ai progetti e agli strumenti tecnologici che colgono, nella totale diversità dell’esperienza, l’importanza di raccontare storie che prendono le distanze dai canoni dell’adatto, ‘a misura di’, esercitando quella che un tempo veniva chiamata, ispirazione. Per questo nasce Alice Panorama un programma che rafforza il concorso ed apre un canale di dialogo con gli adulti trattando temi legati all’età in cui all’improvviso si scopre essere tutto vero: l’amore, il sesso, la morte, la giustizia, la solitudine e tutte le sfide della vita a cui bisogna rispondere. Non esiste un modo più giusto, un centro, è
il cinema stesso che non si accontenta ed ha iniziato un dialogo su nuovi dispositivi ed in nuovi ambienti sociali”.
“Il cinema – proseguono i due direttori artistici di Alice nella città – come i ragazzi sono impegnati nella prima e più emozionante di tutte le imprese creative: l’invenzione di se stessi. Cercano entrambi di uscire da una propria strettoia, prendendosi il rischio di mettersi a nudo, per parlare pienamente di sé: il primo, fuori dal buio delle sale, non più protetto dallo spessore di un’istituzione, dimostra di poter sopravvivere anche in regime di luminosità; i ragazzi, sono impegnati a costruire un rapporto più empatico con le tecnologie di rete mettendo in movimento un’inedita apertura verso una connettività più inclusiva, gettando le basi di un nascente legame di partecipazione tra la sala tradizionale ed i diversi linguaggi. Mettersi all’ascolto di questo disvelamento, vuol dire rispondere ad una richiesta di senso che ci viene dai più giovani a cui dobbiamo la nostra attenzione e fiducia. Alice allora diventa il luogo di questo incontro dove si rinnova e si preserva uno sguardo comune tra le nuove generazioni ed i grandi maestri e dove il classico si incrocia con l’innovazione. Il nostro contributo a questa visione, cresce e si rafforza attraverso la costruzione di un nuovo distretto a loro dedicato, una bottega del cinema, che può contare sulla riapertura di una sala storica del quartiere Pigneto, che deve essere letta come segnale tangibile, per non trasformare la nostra azione in una bolla d’aria sospesa”.