La bugia bianca, per non dimenticare.

Negare che il male esista non serve a farlo sparire magicamente e una bugia resta tale anche se detta a fin di bene. Al cinema dal 22 ottobre ‘La Bugia Bianca’, un film di Giovanni Virgilio, con protagoniste Francesca Di Maggio e Federica De Benedittis e con Isabel Russinova, Carmen Giardina, Stefano Pesce e Alessio Vassallo, prodotto da Movieside Cinematografia e Emc2 e distribuito da ASAP Cinema Network.

A 20 anni dal conflitto in Bosnia Erzegovina, un piccolo film indipendente; un’opera prima del regista catanese, per non dimenticare le violenze e le atrocità subite dalle donne durante la guerra.

Attraverso la storia di Veronika si raccontano il coraggio e la forza di una giovane che vuole affrontare la verità a tutti i costi. La sua vita, in un piccolo borgo della Serbia, è scandita da ritmi regolari e rassicuranti, tra università e lezioni di violoncello. Ma la realtà tranquilla in cui vive è solo apparenza. La sua, è una vita fatta di omissioni e verità scomode, dove aleggia il fantasma terribile della guerra e delle sofferenze subite da centinaia di donne, quando la violenza sessuale era diventata un’arma di pulizia etnica. Lei non ha vissuto in prima persona quelle atrocità e i genitori le hanno costruito intorno un mondo ovattato, come se volessero negare quello che è accaduto.

Ma Veronika decide di svelare la menzogna, perché nascondere il male non serve a estirparlo. E la guerra è una metafora delle atrocità e delle violenze nei confronti delle donne che purtroppo continuano, ogni giorno. Lei però è un simbolo di speranza, per chi come lei vuole e cerca un cambiamento.

La colonna sonora vede la partecipazione di Erica Mou con la canzone “La Bugia Bianca”, scritta appositamente per il film.

“Questo film – afferma il regista – nasce dall’esigenza di raccontare la storia di una giovane donna che decide di affrontare un dolore con forza e dignità, e insieme a lei tante altre. Il contesto storico della terribile guerra che ha colpito la Bosnia-Erzegovina è una metafora, il simbolo più tangibile del male e della cattiveria che si annida vicino e che può colpire in qualsiasi momento, senza preavviso. La cronaca purtroppo ci conferma ogni giorno che la donna è troppo spesso vittima di soprusi e violenze fisiche e psicologiche. Dietro le finestre della famiglia del ‘Mulino Bianco’ si nascondono storie di abusi. Ribellarsi, però, è possibile. Ci vuole molto coraggio ma è possibile”.

Il regista esordiente ha scelto di raccontare la guerra dei Balcani senza mostrare le immagini del conflitto ma, a differenza dei film che l’hanno preceduto, raccontando la storia delle figlie della guerra, che rappresentano ormai una Bosnia diversa e un’immagine di speranza. “Il mio – ha detto Giovanni Virgilio durante la presentazione del film – è un omaggio alle donne bosniache e mi sento onorato di aver raccontato questa storia”. La guerra in Bosnia Erzegovina, “non è un capitolo chiuso. Dimenticare quello che è accaduto, non ci auta a evitare che queste guerre non si ripetano più”, ha concluso Virgilio.

D’accordo con il regista l’attrice Isabel Russinova, che nel film interpreta la madre iperprotattiva della protagonista: “in questo momento, quello che racconta questo film sta avvenendo nella realtà”. Anche Stefano Pesce ammonisce: “senza la compassione e la comprensione di quello che accade ai nostri vicini, non creiamo alcuna società”.

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