Il male si cela ‘In fondo al bosco’.

Ogni 5 dicembre, da tempo immemore, gli abitanti di un piccolo villaggio montano sfilano mascherati da diavoli in un baccanale che dura fino all’alba: la festa dei Krampus. Ma il 5 dicembre del 2010 è ricordato per un evento diverso e terribile: Tommaso Conci, detto Tommi, un bambino di 4 anni, scompare nel nulla.

tommi_2015-04-15_125Cominciano le ricerche, si apre un’indagine. Il principale sospettato diventa il padre, Manuel Conci, un alcolista con precedenti di violenza: il candidato ideale alla gogna mediatica. Non vengono raccolte prove sufficienti a incriminarlo, ma per tutto il paese rimane il colpevole. Solo sua moglie Linda, fragile e sensibile, gli resta accanto.

“In fondo al bosco”, al cinema dal 19 novembre, è la storia di Tommi, ritrovato cinque anni dopo la sua scomparsa. Il film è il secondo lungometraggio di finzione di Stefano Lodovichi, scritto con Isabella Aguilar e Davide Orsini, prodotto da Sky Cinema in associazione con One More Pictures. Protagonisti sono Filippo Nigro e Camilla Filippi, insieme al piccolo Teo Achille Caprio, Giovanni Vettorazzo, Stefano Detassis, Maria Vittoria Barella, Roberto Gudese, Luca Filippi e Alessandro Corabi.


Dopo il suo misterioso ritrovamento, Tommi è cambiato molto: non ha ricordi del passato, è inquietante, violento. Il suo ritorno, invece di risanare, aumenta la distanza tra Manuel e Linda, i genitori, due identità in crisi dalla notte della scomparsa del figlio. Anche il nonno Pietro e alcuni elementi della comunità paesana dubitano dell’identità di quel bambino.

028La maschera del Krampus è il travestimento oltre il quale si nasconde il lato oscuro delle persone. E il ritorno di quel bambino, l’arrivo in paese del “diavolo”, porterà la luce là dove da troppi anni ormai il buio aveva sommerso tutto, nel profondo di un bosco oscuro e dimenticato.

In un crescendo di fatti sempre più inspiegabili, Manuel si ritroverà solo contro tutti: il paese, il suocero Pietro e la sua stessa moglie rifiuteranno il bambino e mentre la sua vita va di nuovo in pezzi, lui stesso comincerà a dubitare che abbiano ragione. Ma la verità che si nasconde dietro al ritorno di Tommi è ancora più spaventosa delle credenze del posto…

Il meccanismo narrativo richiama quello di “The Prestige” di Christopher Nolan. La linea del presente si svolge in parallelo con quella del passato ed è caratterizzata da flashback di personaggi che, la notte del 5 dicembre del 2010, erano presenti nel bosco che costeggia il paese. L’evoluzione dei flashback, seminati all’interno del film, dà la chiave di lettura del presente e rivela, in un montaggio alternato che converge in un finale serrato, le verità nascoste dietro alla storia e al mistero del ritorno del piccolo Tommi Conci.

“Ogni personaggio del film – afferma il regista – ha dei segreti, indossa una maschera e cela un’identità più complessa e nascosta. Il tema del doppio, della metà oscura, attraversa l’intera storia declinato nelle forme più varie, e trova la sua radice drammaturgia nel mondo dei Krampus dove, come dice la leggenda, tra i numerosi falsi diavoli, si nasconde quello vero”.

tommi_2015-03-30_063“Ma In fondo al bosco – continua Stefano Lodovichi – non è un horror, è un thriller e un dramma familiare oscuro e inquietante. È la storia di una famiglia distrutta che non riesce a riemergere dal buio dove è sprofondata dopo la scomparsa del figlio. Ed è anche un film di atmosfere che vive perennemente a cavallo di un’ambiguità inquietante, attraverso location oscure, buie e allo stesso tempo realistiche. Ispirandomi alla maestosità della natura raccontata da grandi artisti come Friedrich, Turner, Füssli, Goya, Böklin e gli incisori del Die Brücke come Karl Schmidt-Rottluff, Emil Nolde o Ernst Ludwig Kirchner ho cercato di creare un’atmosfera antica, romantica, come se fossimo in un paese dove l’elettricità non è ancora arrivata e le persone vivono la notte al riparo dai mostri e gli incubi, illuminati soltanto dalle luci di candele e lampade a olio. Tutto questo per calibrare un linguaggio adatto a tenere in tensione lo spettatore, a tratti spaventarlo e di sicuro inquietarlo secondo la tradizione di grandi capolavori come il cinema di Polanski, Hitchcock e i primi film di Shyamalan”.

In fondo al bosco è stato girato nella primavera del 2015 in Val di Fassa, in Trentino, con il supporto sul territorio dell’Apt di Fassa e della Trentino Film Commission. Grazie alla partnership con Notorious Pictures, per la prima volta, una produzione originale Sky Cinema verrà distribuita nelle sale cinematografiche di tutta Italia. Per il suo debutto sul grande schermo Sky ha scelto di puntare sulla creatività e la professionalità di giovani talenti italiani, presentando un thriller che torna alle origini del genere, grazie ad una trama avvincente ed inaspettata.

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