Steve McQueen, una vita spericolata.

Steve McQueen: Una vita spericolata, nelle sale italiane il 9, il 10 e l’11 novembre – per ricordare l’attore nel trentacinquesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 7 novembre del 1980 – distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.

Steve McQueen non era solo un grandissimo appassionato di corse, sia su due che su quattro ruote. L’iconico attore statunitense era egli stesso un pilota: nel 1970 giunse secondo alla 12 Ore di Sebring, celebre gara californiana. È venuto dunque naturale il desiderio di raccontare sul grande schermo il mondo delle corse, cercando di mostrare attraverso le immagini la potenza della velocità e il brivido del pericolo, nel modo più veritiero possibile. Per fare questo, scelse la gara più impegnativa del mondo, la 24 Ore di Le Mans.

steve-mcqueenMcQueen era disposto a tutto purché il film incentrato su questa gara vedesse la luce, anche a mettere a repentaglio la propria carriera. In Steve McQueen: Una vita spericolata, i due registi, Gabriel Clarke e John McKenna, ripercorrono i travagliati mesi della produzione del film grazie a materiale d’archivio inedito.

Dopo una lunga ricerca iniziata nel 2013, i registi hanno ritrovato in un teatro di posa a Los Angeles oltre 500 scatole di nastri, che riportavano la dicitura “Le Mans”. Si trattava del girato originale del film Le 24 Ore di Le Mans, il film fortemente voluto da Steve McQueen, che si pensava fosse andato perso.

steve-mcqueen-una-vita-spericolataLa narrazione si sviluppa grazie al contributo di diversi membri del cast e della troupe di lavoro, tra cui Derek Bell, cinque volte vincitore a Le Mans; a David Piper, che perse una gamba durante le riprese; al co-protagonista di McQueen nel film, Sigi Rauch; e a Chad McQueen, figlio di Steve. A dare il via e a concludere la pellicola la voce di Steve McQueen in persona, estrapolata da una conversazione avvenuta poche settimane prima della sua scomparsa, per una forma di cancro ai polmoni causata dall’amianto, sostanza presente nelle tute dei piloti degli anni Settanta.

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