‘Ridendo e scherzando’ al cinema.

“Ridendo e scherzando” il documentario scritto e diretto da Paola e Silvia Scola sul padre Ettore, presentato alla Festa del Cinema di Roma nello scorso ottobre, arriverà ora nelle sale il 1° e il 2 febbraio con un’uscita evento, distribuito da 01 Distribution. Un racconto a distanza ravvicinata, un lungo “amarcord” che passa in rassegna tutto il cinema di Ettore Scola e dunque il miglior cinema italiano, realizzato utilizzando molto materiale d’archivio, filmini familiari e inediti backstage dai set dei suoi film.

R_E_S_LOCANDINA(def)-webUna lunga storia appassionante raccontata da Scola in persona, usando la chiave del suo cinema: parlare di cose serie facendo ridere. Sono state utilizzate soltanto le interviste che il regista ha rilasciato nel tempo senza mai ricorrere a testimonianze di altri. Unico intruso è Pif, intervistatore sui generis, che seguendo questo percorso compone i tasselli di un grande ritratto. Cinquant’anni di cinema raccontati con ironia e leggerezza alla scoperta del mondo artistico, privato e a volte segreto, di uno dei maestri del cinema italiano.

“Ridendo e scherzando” di Paola e Silvia Scola è prodotto da Palomar e Surf Film e distribuito da Rai Cinema – 01 Distribution.

Tra i tanti ricordi di amici, estimatori e cronisti sembrano sfuggirci di mano le sue di parole, quelle di “uno scrittore per il cinema”. Scola, infatti, oltre ad essere stato uno dei più grandi registi italiani è stato soprattutto uno degli sceneggiatori padri del cinema italiano e della grande stagione della commedia all’italiana. Lasciamo allora un degno congedo dalla sua arte alle sue parole.

scolaCitazioni e discorsi presi da interviste, da racconti e dai suoi più noti e indimenticabili film. Parole lasciate interpretare dai suoi attori.

“Amo ambientare le mie storie in ambienti angusti, in piccoli spazi. Non faccio film d’azione e stare in un ambiente chiuso mi permette di stare più addosso ai miei personaggi e a quello che pensano”.

“Nel piccolo italiano medio c’è una zona nobile, un soprassalto di dignità che non arriva all’eroismo ma che lo spinge ad agire, anche solo con una dimostrazione di affetto e di appoggio all’amico”.

“Abbiamo parlato di tutto pur di non parlare di niente”. Mastroianni nel film “Che ora è?”.

“Un uomo non vale per quello che è, ma per quello che potrebbe essere”. Mastroianni in “Maccheroni”.

“Piangere si può fare anche da soli, ma ridere bisogna farlo in due”, dal film “Una giornata particolare”.

“Ho lasciato la famiglia perché non sopportavo la solitudine”. Mastroianni in “La Terrazza”.

“Il momento più bello delle feste è quando si resta soli a sparlare”, da “La Famiglia”.

“Quella sera del 1965 non sapevamo che ci stavamo preparando dei ricordi…”. Mastroianni a Carla Gravina in “La Terrazza”.

“A che ora è la rivoluzione, signora? Come si deve venire? Già mangiati?”. Gassman a Stefania Sandrelli in “La Terrazza”

“Il futuro è passato e non ce ne siamo neanche accorti”. Gassman in “C’eravamo tanto amati”.

“Tutte le mogli che si emancipano diventano giornaliste, registe, architetti. Non ce n’è una che aspiri a diventare impiegata delle poste. E perché no? visto che sul Parnaso ci sono tanti uomini che figurerebbero meglio al catasto, nelle ferrovie, nei pastifici”. Trintignant a Reggiani in “La terrazza”.

“Come si era felici quando eravate tutti imbecilli”. Gassman in “La terrazza”.

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