Il caso Spotlight, da Boston a Roma.

Michael Keaton a Roma per presentare il film ‘Il Caso Spotlight’, lo straordinario capolavoro di Tom McCarthy, al cinema dal 18 febbraio, dopo essere stato candidato a 6 premi Oscar (Miglior film, Miglior regia – Tom McCarthy, Miglior sceneggiatura originale, Miglior attore non protagonista – Mark Ruffalo, Migliore attrice non protagonista – Rachel McAdams, Miglior montaggio). Insieme a Keaton il vero protagonista della storia giornalistica che lascerà il segno nel mondo della Chiesa, Walter Robinson (il giornalista del Boston Globe da lui interpretato nel film).

Nella vera storia dello scandalo che ha sconvolto il Mondo, Michael Keaton come Clark Kent. Il personaggio che ha prestato il volto a Birdman e Batman, infatti, oggi è il protagonista de Il Caso Spotlight; un giornalista d’inchiesta che indaga sui casi di abuso compiuti dai sacerdoti cattolici a Boston nella fine del secolo scorso.

Dopo aver interpretato il “supereroe globale” del regista premio Oscar Inarritu, Birdman, stavolta Keaton interpreta un personaggio reale, Robby. Un giornalista solido e tenace che si occupa solo di inchieste con la sua squadra di professionisti che nel film sono interpretati da Mark Ruffalo e Rachel McAdams. Nel cast anche Liev Schreiber, che interpreta il direttore del Globe, deus ex machina dell’inchiesta che ha consentito di vincere il premio Pulitzer al giornale nel 2003, John Slattery e Stanley Tucci.

Quando il neodirettore Marty Baron (Liev Schreiber) arriva da Miami per dirigere il Globe nell’estate del 2001, per prima cosa incarica il team Spotlight di indagare sulla notizia di cronaca di un prete locale accusato di aver abusato sessualmente di decine di giovani parrocchiani nel corso di trent’anni. Consapevoli dei rischi cui vanno incontro mettendosi contro un’istituzione com la Chiesa Cattolica a Boston, il caporedattore del team Spotlight, Walter “Robby” Robinson (Michael Keaton), i cronisti Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams) e Michael Rezendes (Mark Ruffalo) e lo specialista in ricerche informatiche Matt Carroll (Brian d’Arcy James) cominciano a indagare sul caso.

Via via che i giornalisti del team di Robinson parlano con l’avvocato delle vittime, Mitchell Garabedian (Stanley Tucci), intervistano adulti molestati da piccoli e cercano di accedere agli atti giudiziari secretati, emerge con sempre maggiore evidenza che l’insabbiamento dei casi di abuso è sistematico e che il fenomeno è molto più grave ed esteso di quanto si potesse immaginare. Nonostante la strenua resistenza degli alti funzionari ecclesiastici, tra cui l’arcivescovo di Boston, Cardinale Law (Len Cariou), nel 2002 il Globe pubblica le sue rivelazioni in un dossier che farà scalpore aprendo la strada ad analoghe rivelazioni in oltre 200 diverse città del mondo.

L’impresa dei cronisti del Boston Globe si prestava anche a un appassionato omaggio al giornalismo investigativo. “Mi preoccupa molto il fatto che oggi ci sia così poco giornalismo d’inchiesta, rispetto a una quindicina d’anni fa”, osserva il regista McCarthy. “Questo film mi dava l’opportunità di mostrare l’impatto che può avere sulla gente e sulla società un giornalismo fatto da grandi professionisti. Insomma, cosa può esserci di più importante del destino dei nostri figli?”.

Michael Keaton a Roma racconta: “ho ricevuto un’educazione cattolica da mia madre e, quindi, ho grande comprensione, ammirazione e rispetto per la religione”. “Questo film non è un attacco alla Chiesa, ma il tentativo di rispondere alla domanda: ‘Come mai succedono queste cose?’. La Chiesa ha commesso – e in alcuni casi continua commettere – atti criminali, non soltanto consentendo l’abuso di minori, ma coprendolo. Come è stato possibile che questi abusi andassero avanti per decenni senza che nessuno facesse niente per impedirlo?”.

“La prima scena del film che ho visto era un’inquadratura di Michael Keaton”, ha raccontato Walter Robinson. “E per poco non cadevo dalla sedia: ero io. Non aveva solo la mia voce e il mio accento quasi bostoniano, ma anche le mie espressioni, i miei gesti. Michael mi aveva fotografato”.

Robinson dice di aver sempre visto Keaton come uno dei migliori attori, in particolare per la sua straordinaria interpretazione nel film del 1994 Cronisti d’assalto di Ron Howard, in cui vestiva i panni di un appassionato cronista. “Per l’appunto, Cronisti d’assalto è anche uno dei film preferiti di Robinson. Come Robby, Michael è un duro, ma anche un uomo gentile, ironico e affascinante. Tutte qualità che ha trasferito nel ruolo del giocatore-allenatore che ha guidato le indagini”.

Porsi continuamente intterogativi e non smettere mai di cercare le risposte: è il credo dei giornalisti di Spotlight, lo staff investigativo del quotidiano Boston Globe. Walter “Robby” Robinson, che scrive ancora per il giornale, attribuisce al neo-direttore Marty Baron il merito di avere dato una bella scossa alla redazione, chiedendo ai suoi giornalisti di mettere alla prova la fino ad allora indiscussa capacità della Chiesa di tenere nascosti gli accordi extragiudiziali con le vittime degli abusi. “Quando Marty Baron è arrivato a Boston, ci ha detto di andare dritti in tribunale a chiedere che gli atti fossero resi pubblici, perché la gente aveva il diritto di sapere”, ricorda Robinson. “Non eravamo abituati a farlo. Il nostro lavoro con il team Spotlight, era quello di denunciare la corruzione pubblica quando c’erano i documenti da visionare e le persone da intervistare. Per questa inchiesta, abbiamo dovuto scavare parecchio per avere informazioni su quell’unico sacerdote citato nell’articolo della McNamara, John Geoghan. Ma ben presto abbiamo scoperto che non era un caso isolato. Erano molti i sacerdoti coinvolti. Quando sono usciti i primi articoli dell’inchiesta, nel gennaio del 2002, avevamo scoperto che i sacerdoti che avevano commesso abusi su minori erano più di 70, e che la Chiesa aveva messo tutto a tacere facendo accordi extragiudiziali con le vittime, dopo avere coperto gli abusi sessuali per decenni, trasferendo i sacerdoti che abusavano dei bambini in altre parrocchie dove spesso continuavano a farlo”.

Robinson ripensa con orgoglio all’impatto che ha avuto, in tutto il mondo, l’inchiesta del team Spotlight. “Nel 2002 abbiamo pubblicato 600 articoli sugli abusi sessuali commessi da centinaia di sacerdoti su migliaia di bambini, non solo a Boston, ma in tutti gli Stati Uniti. Poi, purtroppo, lo scandalo si è allargato a macchia d’olio in tutto il mondo, come sappiamo”.

Spotlight e Revanant saranno rivali nella corsa all’Oscar. Che effetto farà a Keaton essere il rivale di Inarritu che l’ha appunto magistralmente diretto in Birdman? Lo scopriremo solo la notte degli Oscar.

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