Favino servitore di due padroni.

Pierfrancesco Favino torna al Teatro Ambra Jovinelli – dall’1 al 13 Marzo – con uno degli spettacoli di maggior successo degli ultimi anni: Servo per due – One Man, Two Guvnors, una riflessione diversa su un classico del teatro, Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni nell’adattamento del noto commediografo inglese Richard Bean, riproposto nella versione italiana da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen e Simonetta Solder. Una perfetta combinazione visiva e verbale che ha dato vita ad uno spettacolo di grande successo, collezionando centinaia di repliche. Una commedia comica, con attori che si muovono come acrobati cadendo dalle scale, sbattendo le porte, facendo battute a doppio senso e interagendo con il pubblico.

Pierfrancesco Favino Foto di Daniele BarracoServo per Due nasce dall’incontro tra l’attore Pierfrancesco Favino e Marco Balsamo; desiderio comune era quello di realizzare un classico rivisitato in chiave moderna cui partecipassero gli attori del Gruppo Danny Rose. Le sinergie aumentarono perché nel progetto fu coinvolta anche la Compagnia Gli Ipocriti che, partendo dallo stesso intento – la rivisitazione di un classico in chiave moderna – aveva preventivato di realizzare una nuova produzione. Si decise di mettere in scena “One Man, Two Guvnors” di Richard Bean tratto da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni allestito al National Theatre di Londra dove stava riscuotendo un considerevole successo. Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli avrebbero curato la regia nonché la traduzione e l’adattamento del testo insieme a Marit Nissen e Simonetta Solder.

Richard Bean, per il National Theatre di Londra, ha scritto nel 2012 un adattamento de Il servitore dei due padroni di Carlo Goldoni ambientandolo a Brighton negli anni ’60 e lo intitola One Man, Two Guvnors. Lo spettacolo è così divertente che è ancora oggi in scena nel West End registrando il tutto esaurito da tre anni. “Insieme a Pierfrancesco Favino, Marit Nissen e Simonetta Solder – afferma Paolo Sassanelli – ho tradotto il testo e ambientato la storia a Rimini nel 1936, trasportando la tipica comicità inglese nel nostro mondo e trovando nuova linfa dall’adattamento; in fin dei conti Carlo Goldoni è italiano!”.

SERVO-PER-DUEDepresso, senza soldi e affamato! Pippo vaga per la Rimini degli anni ’30 in cerca di una soluzione ai suoi problemi. La trova in Rocco, ambiguo personaggio giunto in città per concludere un affare con Bartolo, padre della sua promessa sposa, la dolce e un poco svampita Clarice. Pippo diventa così il servitore di Rocco, ma la fame è sempre tanta e, appena ne ha l’occasione, di nascosto da Rocco, comincia a dispensare i suoi servigi anche ad un secondo padrone, Ludovico. I due ignorano l’esistenza l’uno dell’altro ma, in realtà, si conoscono molto bene e Pippo, servo ingordo e pasticcione, inizia presto a confondersi e a combinar guai. La vicenda si complica perché la dolce Clarice, in verità, ama ricambiata l’estroso Amerigo e anche al buon Pippo l’amore inizia a far girare la testa, incarnato dalla seducente Zaira. Missive scambiate, ricevute mangiate, bottiglie di vino consegnate per sbaglio: essere il servitore di due padroni è davvero difficile! Ci si mettono anche i camerieri Alfredo e Gennaro a combinarne delle belle e confondere il povero Pippo ancor di più. Quando il sogno d’amore di Clarice e Amerigo sembra definitivamente infranto, nonostante l’impegno dell’avvocato Altero e dell’amico Livio, e anche le vite di Rocco e Ludovico appaiono giunte all’inevitabile bivio, si svelano gli inganni e pure i malintesi. Riuscirà Pippo a soddisfare la sua fame e conquistare Zaira? L’amore si sa, vince su tutto, o almeno dovrebbe se l’innamorato riesce a smettere di combinare guai… o quasi.

Una riflessione diversa su un classico del teatro, Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni, Servo per due (One Man, Two Guvnors), si presenta come una commedia comica, con attori che cadono dalle scale, che sbattono le porte, che fanno battute a doppio senso e interagiscono con il pubblico; la musica è parte integrante dello spettacolo e viene eseguita dal vivo dall’orchestra “Musica da Ripostiglio”, composta da 4 elementi che hanno curato anche gli arrangiamenti delle più note canzoni dell’epoca. Una perfetta combinazione di commedia visiva e verbale che ha dato vita ad uno spettacolo di grande successo.

Nell’elaborazione del progetto, si decise di realizzare alcuni laboratori cui avrebbero partecipato tutti gli attori del Gruppo Danny Rose. Nell’aprile 2013, grazie alla disponibilità del Piccolo Jovinelli di Roma iniziarono i laboratori di Acrobatica con Massimiliano Dezi, Utilizzo della maschera con Fabio Mangolini, Il Clown nella commedia dell’arte con Leris Colombaioni, Canto corale con Gabriele Foschi; nei mesi di giugno e luglio seguirono quelli di Movimenti e gesti coreografici con Fabrizio Angelini e Analisi del testo a cura di Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli. Al termine dei laboratori si definì il cast complessivo formato da ventuno attori e quattro musicisti; con l’inizio effettivo delle prove (settembre 2013) furono formati i due gruppi, di tredici elementi ciascuno, che si sarebbero alternati nel corso delle recite ad esclusione di Pierfrancesco Favino, Bruno Armando, Gianluca Bazzoli, Ugo Dighero, Diego Ribon ed i quattro musicisti che avrebbero effettuato tutta la tournée.

“Queste note non esisterebbero se non ci fossero stati questi incontri e il coraggio di rischiare in proprio avuto da queste persone – sostiene Pierfrancesco Favino -. Si potrebbe parlare a lungo del lavoro, del percorso che abbiamo intrapreso per mettere in scena quanto vedrete ma credo che a farlo per noi debba essere lo spettacolo e, se non ci riesce, potete e dovete farcelo notare. Quando esponiamo ciò che vorremmo costruire con il nostro gruppo ci sentiamo spesso rispondere con la parola Utopia. Noi preferiamo la parola Sogno o Progetto perché questi ultimi, con il lavoro e la passione sono per definizione realizzabili. Ora basta con le chiacchiere! Mettetevi comodi: “Ha inizio lo spettacolo!”.PIERFRANCESCO FAVINO SERVO PER DUE

In scena Diego Ribon, Anna Ferzetti, Pierluigi Cicchetti, Bruno Armando, Eleonora Russo, Luciano Scarpa, Pierfrancesco Favino, Fabrizia Sacchi, Gianluca Bazzoli, Thomas Trabacchi, Totò Onnis, Paolo Sassanelli, Marit Nissen. La musica è parte integrante dello spettacolo e viene eseguita dal vivo dall’orchestra Musica da Ripostiglio, composta da Luca Pirozzi, Luca Giacomelli, Raffaele Toninelli ed Emanuele Pellegrini, i quali hanno curato anche gli arrangiamenti delle più note canzoni dell’epoca.

I commenti sono chiusi.