Un giudice innamorato spiazza ‘La Corte’.

La Corte, il film scritto e diretto da Christian Vincent con Fabrice Luchini e Sidse Babett Knudsen, arriva al cinema dal 17 Marzo con Academy Two.

« L’Hermine » un film de Christian VincentNel film che si è aggiudicato il Premio per la migliore sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia e la Coppa Volpi per il miglior attore, Michel Racine è il temuto Presidente di una corte di assise. É molto severo con se stesso e con gli altri. É soprannominato il “giudice a due cifre”, perchè le sue condanne non sono mai inferiori a dieci anni. Ma ogni cosa viene sconvolta dalla comparsa di una donna, Ditte Lorensen – Coteret. Fa parte della giuria in un processo per omicidio. Sei anni prima, Racine si era innamorato di lei. Quasi in segreto. É lei l’unica donna che abbia mai amato.

“Non sapevo niente sul mondo della giustizia – afferma il regista -, ho iniziato ad assistere ad un processo da giurato. Ho scoperto che la corte è un po’ come un teatro, con il pubblico, gli attori, la sceneggiatura e le quinte. C’è un ordine prestabilito prima di essere ribaltato. Ma principalmente è il regno della parola, fondato essenzialmente sulla natura orale del dibattito: un luogo dove coesistono quelli che padroneggiano il linguaggio con altri che non riescono neanche a capire il significato delle domande che gli vengono rivolte. Puoi osservare tutto questo in un tribunale se fai parte della giuria. Angoscia umana, poetici voli della fantasia, lunghi momenti di noia, fugaci momenti di familiarità, rivali in campo ai ferri corti, bugie, verità che si contraddicono l’un l’altra e tante domande che rimangono senza risposta. Quando il processo finisce, la verità a volte trionfa”.

"L'Hermine" de Christian Vincent“Io ho immaginato il Presidente della corte di assise – prosegue Christian Vincent – che si chiudeva in ritiro. Un uomo rispettato e temuto nella sua corte, ma disprezzato e ignorato a casa. A casa, eccetto che dal suo cane, non è tenuto in considerazione da nessuno, mentre in tribunale è chiamato vostro onore. Così ho immaginato un piccolo uomo, senza molte gioie nella sua vita. Un uomo che è stato innamorato di una donna, una volta nella vita, cinque o sei anni prima. È stato in coma in seguito ad un incidente. Quando si è risvegliato c’era una donna accanto a lui. È stata un’apparizione. E ora questa donna è riapparsa nella sua vita. È uno dei giurati nel processo che lui presiede. Per giorni lui potrà vivere con lei al suo fianco…Avevamo trovato la nostra storia”.

Per l’attore protagonista Fabrice Luchini “Viviamo in un’era di compassione globale. Si suppone che siamo tutti straordinari e piacevoli… il mio personaggio è un buon Presidente di corte di assise. Odioso, ma bravo a fare il suo mestiere. È il simbolo dell’autorità, ma non hai mai usato il suo potere per influenzare una giuria. E poi c’è la storia d’amore, un’atipica storia d’amore! Racine si era innamorato di una anestesista, ora la incontra di nuovo, per caso, perché lei è stata scelta per far parte di una giuria. Questa donna illuminerà la sua vita, lo farà elevare”.

Luchini e Vincent avevano già lavorato insieme 25 anni fa in ‘La Timida’, un grande successo cinematografico. “Christian Vincent ed io abbiamo realizzato qualcosa di miracoloso 25 anni fa – ricorda Fabrice Luchini -. I ragazzi sugli scuolabus ripetevano le battute del film. Rohmer mi ha aiutato. Ma La timida era come un film di Rohmer per un pubblico molto più ampio. Per 15 anni nessuno voleva lavorare con me, ero troppo magniloquente per qualcuno, troppo isterico per altri, qualcuno pensava che fossi effeminato. Con « L’Hermine » un film de Christian VincentLa timida la maggior parte delle persone ha ripreso a considerarmi in modo corretto. Quel film ha cambiato la mia vita”.

Sidse Babett Knudsen interpreta una donna sicura di se stessa. Vive sola con la figlia adolescente. Stanno bene, lei ha una vita piena. “Al processo – racconta l’attrice – incontra casualmente un sua vecchia conoscenza: il Presidente della corte di assise, interpretato da Fabrice Luchini. I testimoni e la giuria, della quale Ditte fa parte, ruotano attorno a lui. Lei è molto riservata, ma di mente aperta ed è curiosa di tutto quello che succede in un tribunale. Nel bel mezzo di questa storia, che avrebbe potuto essere piuttosto grigia, io impersono un raggio di luce in carne ed ossa!”.

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