120 bugiardi in un paese quasi perfetto.

Pietramezzana è un piccolo paese sperduto nelle Dolomiti lucane dove vivono solo 120 abitanti. I giovani lo stanno abbandonando e i pochi rimasti, per lo più ex minatori, sopravvivono con una cassa integrazione che minaccia di trasformarsi presto in disoccupazione permanente. Trascinati dal vulcanico Domenico (Silvio Orlando) i ‘superstiti’ intravedono nell’apertura di una fabbrica la soluzione a tutti i loro guai e si attivano affinché il progetto vada a buon fine, ma senza un medico in paese non si può aprire alcuna fabbrica.

UPQP_man_uffGianluca Terragni (Fabio Volo), un rampante chirurgo estetico (un medico!?!??), sarà costretto a stare a Pietramezzana per un mese. Per convincerlo a restare altri 5 anni, 120 bugiardi faranno di tutto e per non fargli sentire la mancanza del wi-fi, del sushi o della musica jazz e arriveranno perfino a mettere in piedi una poco probabile squadra di cricket.

Basterà questo o le altre mille attenzioni a farlo restare? Basterà la bellissima Anna (Miriam Leone)? Per scoprirlo bisogna andare al cinema dal 24 marzo per vedere “Un paese quasi perfetto” il nuovo film di Massimo Gaudioso. Una commedia basata sul film “LA GRANDE SEDUCTION” scritto da Ken Scott diretto da Jean-François Pouliot, ma che sembra un ideale seguito di ‘Benvenuti al Sud’, di cui il regista è stato sceneggiatore. “E’ vero – afferma il regista – c’è una persona del Nord che approda al Sud, ma il mio desiderio era quello di mettere a confronto due identità, due culture. Qui si parla di una comunità che rischia di perdere la sua specificità, ma anche e, soprattutto, la dignità”.

Protagonisti del film sull’unione che fa sempre la forza, insieme a Fabio Volo, Silvio Orlando e Miriam Leone anche il ‘bancomat’ Carlo Buccirosso e Nando Paone.

Tutti cercano di mostrare agli altri quello che non sono, utilizzando inganni e omissioni. “Certo è una commedia – spiega il regista Massimo Gaudioso -, ma c’è anche l’aspetto della crisi economica e quella dei paesi abbandonati. Volevo solo raccontare una storia che allo stesso tempo parlasse di identità e voglia di sognare nonostante tutto. Lasciare comunque un messaggio positivo e questo in uno stile favolistico anche per il tema di fondo drammatico”.

Gaudioso conclude “c’era la voglia poi di raccontare un Italia che e poi la vera Italia. Ognuno di noi ha le radici in questi piccoli centri”.

“Per raccontare questo ragazzo milanese, medico chirurgo superficiale, ho cercato di togliere tutto il solito me che si vede in genere sullo schermo – dice Fabio Volo -. Ma in fondo io mi sono identificato nella gente del paese. Sarei come loro se non mi fosse andata bene nella vita, mi ha ricordato le mie origini, quando avevo il panificio a Brescia”.

“Vorrei dire che mi sono ingrassato per fare come Robert De Niro in Toro scatenato – conclude l’attore che doppia Kung Fu Panda -, ma in realtà volevo solo togliere Fabio Volo dal personaggio”.

Per Miriam Leone: “Il tema del film per me è la dignità. Tutto il paese mente, è un po’ disonesto, ma gli spettatori non giudicano i personaggi perché gli abitanti del paese non vogliono imbrogliare lo Stato, ma riprendersi la propria dignità”.

Il film è prodotto da Cattleya con Rai Cinema e sarà distribuito da 01 Distribution in oltre 250 schermi.

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