Tartarughe Ninja: fuori dall’ombra.

Michelangelo, Donatello, Leonardo e Raffaello tornano quest’estate sul grande schermo per combattere cattivi ancora più grossi e cattivi, insieme a April O’Neil (Megan Fox), Vern Fenwick (Will Arnett), e a una new entry: il vigilante travestito da giocatore di hockey Casey Jones (Stephen Amell). Dopo essere scappato dal carcere, il supercattivo Shredder (Brian Tee) si unisce allo scienziato pazzo Baxter Stockman (Tyler Perry) e a due tirapiedi scemi, Bebop (Gary Anthony Williams) e Rocksteady (la superstar di WWE Stephen “Sheamus” Farrelly), per scatenare un piano diabolico e conquistare il mondo. Mentre si preparano a combattere Shredder e la sua nuova banda, le Tartarughe si trovano ad affrontare un cattivo ancora più cattivo con intenzioni simili: il notorio Krang.

Il film è diretto da Dave Green e arriva al cinema dal 7 luglio.

TEENAGE MUTANT NINJA TURTLES: OUT OF THE SHADOWS

“La nostra storia comincia dove finisce il primo film, sia nella vita vera che nel film,” dice il produttore Andrew Form. “Durante la serata d’apertura di Tartarughe Ninja nel 2014, abbiamo sentito che la Paramount aveva dato via libera per il sequel. Era un sogno che diventava realtà.”
I realizzatori sapevano che in un secondo film avrebbero dovuto alzare la posta e passare dalla distruzione circoscritta della città di New York all’annientamento globale, aprendo la strada all’inserimento dei personaggi amati dai fan ancora non apparsi nel film.

“Quando si prende un franchise con una storia così lunga e importante, c’è molto da cui attingere,” continua Form. “Nello stesso tempo, però, non si vuole neanche raccontare le stesse storie già raccontate prima. Volevamo mantenere questo franchise fresco.”

TEENAGE MUTANT NINJA TURTLES: OUT OF THE SHADOWS“Abbiamo ascoltato i fan,” concorda il socio e produttore Brad Fuller, “che hanno risposto con entusiasmo. Dopo il primo film ci hanno detto esattamente quello che avrebbero voluto in un secondo film, ed era quello che volevamo anche noi. Volevano vedere dei personaggi e degli elementi della storia che noi avevamo provato ad includere nel primo film senza riuscirci e che, ora, erano prioritari. Questa è la prima volta che vedremo Baxter Stockman, Krang, Bebop e Rocksteady in un film, e dare vita a questi personaggi è stato elettrizzante.”

Per dirigere il sequel, i produttori hanno scelto il regista 32enne Dave Green, un super fan di lunghissima data delle nostre Testuggini. Green ha potuto attingere alla sua profonda conoscenza della lunga tradizione delle Tartarughe Ninja per guidare la storia e riempire il film di sottili riferimenti per altri fan irriducibili.

“Ci sono così tante generazioni di fan devoti delle Tartarughe,” dice Green. “Parte della gioia di dirigere questo film è data dall’opportunità di fornire i piccoli dettagli e particolari che la gente ama. Abbiamo scavato in ogni singolo fumetto e cartone animato e abbiamo guardato i film originali per trovare le battute-chiave in ognuno di questi. Ci sono pezzi degli ambienti, degli arredi, dei costumi e addirittura pose che assumono i personaggi che abbiamo preso in prestito dal patrimonio Tartarughe. Ce n’è per tutti,” dice.

“La trama è più incentrata sulle Tartarughe,” continua Green. “Trascorriamo più tempo a conoscere le Tartarughe individualmente, scavando nel rapporto di ognuna con l’altra, ma il film è ancora sul potere della famiglia e su cosa la famiglia può fare quando è unita e lavora insieme. Quando questa famiglia è disunita, nessuno dei suoi membri fa così bene come quando sono una squadra.”

“Dave era tutto per i personaggi e per il rapporto tra i fratelli,” spiega Fuller. “Pensavamo che se questa parte del film avesse funzionato, tutto il resto si sarebbe sistemato quasi da sé.”

“Ogni adolescente attraversa un momento in cui vuole essere diverso da quello che è, e le nostre Tartarughe non fanno eccezione” dice Green. “Allo stesso tempo stanno imparando ad accettare loro stessi, e questo è il filo rosso emozionante di questo film. Data loro l’opportunità, vorranno diventare diverse o restare fedeli a loro stesse? Le vediamo imparare che sono le loro differenze a renderle uniche e forti. Per me, questo è un punto che tutti possono comprendere.”

Mentre le Tartarughe lavorano sulle loro ansie esistenziali, una minaccia più grande incombe: Shredder si unisce al cattivo Comandante Krang per portare sulla Terra Technodrome, una pericolosa macchina da guerra aliena.

“Krang viene da un’altra dimensione, per questo possiede ogni sorta di nuova tecnologia folle e pericolosa, incluso un liquido viola che può cambiare sia i mutanti che gli umani. Le Tartarughe non hanno mai affrontato nulla di simile, e questo le mette a dura prova fisicamente ed emotivamente” spiega Green.

Prima della fine del primo film, il covo delle Tartarughe era stato distrutto, lasciando di fatto Splinter e i ragazzi senza un tetto. Questo ha dato ai realizzatori del film un’occasione perfetta per ridisegnare e allargare la tana e il furgoncino delle Tartarughe, entrambi i quali si erano già dimostrati leggermente opprimenti per questi voluminosi rettili.

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Lo scenografo Martin Laing, che ha lavorato a film dell’importanza di Titanic e Avatar, sapeva che le scenografie del sequel avrebbero dovuto concorrere con quello che lo scenografo Neil Spisak aveva immaginato per il film originale. Essendo cresciuto con i fumetti delle Tartarughe e con i film degli anni 90, Laing è tornato a quei materiali, oltre a fare delle ricerche sull’architettura e il sistema sotterraneo di fognature costruito verso la fine del secolo a New York.

Laing ha cominciato dipingendo le sue idee per poi condividerle con il regista Dave Green, che aveva la sua propria visione sul nuovo alloggio delle Tartarughe. I due si sono poi consultati con i produttori Andrew Form e Brad Fuller, prima di presentare i disegni al socio senior della Platinum Dunes e produttore Michael Bay che ha aggiunto la sua interpretazione e poi ha dato l’approvazione.

“Dave è un tipo molto visivo,” dice Laing. “Abbiamo lavorato davvero come una squadra. E’ stato uno sforzo cooperativo.”

Sia la tana che il furgone delle Tartarughe sono stati costruiti nella storica Armeria di Brooklyn a Park Slope. L’edificio, che ospitava il 14mo reggimento della Militia di New York, è stato costruito nel 1893, e da allora ha ospitato molti diversi reparti dell’esercito USA mentre veniva anche utilizzato come teatro di posa.

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Il coordinatore delle costruzioni Ken Nelson e la sua squadra hanno avuto 14 settimane per completare la tana. Hanno cominciato col preparare lo spazio segnando delle linee sul pavimento per contraddistinguere le dimensioni di ogni specifica struttura. Poi, è stato il turno del capo macchinista Tommy Prate di portare un’imponente griglia per l’illuminazione a circa 15 metri di altezza sopra lo spazio della struttura prima che Nelson installasse i diversi livelli di pavimentazione che avrebbero compreso il pavimento della tana insieme all’insolita aggiunta di un fossato.

“In questo particolare set abbiamo usato il cemento armato che rispondeva a due diverse esigenze” dice Nelson. “Somiglia al sistema fognario di New York ed è molto solido. Volevamo lasciarci aperta la possibilità di usare qualsiasi tipo di gru sul set, quindi il pavimento doveva essere fatto in modo da tenere diversi pesi. Il pavimento, insieme alle pareti e ai tunnel, aveva un aspetto fantastico che permetteva un gran gioco di luci e ombre che dava l’illusione che la tana continuasse per sempre.”

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