10. Christian Bale in American Psycho
Per molto tempo dopo l’uscita al cinema di American Psycho era impossibile vedere dei boxer bianchi senza pensare all’inquietante Patrick Bateman, interpretato da Christian Bale nella trasposizione per il grande schermo dell’omonimo romanzo di Bret Easton Ellis. Amante degli investimenti bancari, serial killer e superfan di Huey Lewis and the News, Bateman è certamente uno dei personaggi più iconici della storia del cinema e della letteratura contemporanea.
9. Tim Curry in The Rocky Horror Picture Show
Il recente successo di IT di Andrés Muschietti ha spinto numerosi appassionati a rivedersi la miniserie del 1990 con protagonista Tim Curry nei panni del clown Pennywise. L’attore aveva già dato prova della sua estrema bravura interpretando l’assassino edonista Dr. Frank-N-Furter in The Rocky Horror Picture Show. La sua lingerie nera è diventata con gli anni uno dei costumi preferiti dai cosplayer.
8. Michael Keaton in Birdman
In una delle scene più memorabili del capolavoro di Alejandro González Iñárritu, Birdman, il personaggio interpretato da Michael Keaton esce da teatro e si immerge nella folla delle strade di Broadway con addosso solo la biancheria. Eppure Riggan Thomson non è il solo nel film a fare sfoggio delle proprie mutande: anche Edward Norton prova le scene davanti allo specchio in “déshabillé”.
7. Michael J. Fox in Ritorno al Futuro
Non ci sono parole per descrivere le mutande di Michael J. Fox in Ritorno al Futuro. Le Calvins viola di Marty McFly sono un simbolo degli anni ’80 ed uno di quei tanti elementi caratteristici che hanno contribuito ad alimentare la mitologia della trilogia ideata da Robert Zemeckis. Da non dimenticare anche le spalline ed i jeans lavati con l’acido.
6. Malcolm McDowell in Arancia Meccanica
Il genio di Stanley Kubrick si riconosce anche dal modo in cui decide di vestire i propri personaggi, riuscendo a caratterizzarli anche con piccoli dettagli in grado di descrivere la loro personalità più di mille dialoghi. È per questo che le mutande sopra i pantaloni del sociopatico Malcolm McDowell in Arancia Meccanica bastano per suggerire allo spettatore la sua morbosità ed il suo carattere anti sociale.
5. Matthew McConaughey in Magic Mike
Il celebre film di Steven Soderbergh è forse quello che ha definitivamente sdoganato l’importanza della biancheria anche al cinema. Lo slippino aderente di Matthew McConaughey è certamente rimasto impresso nella memoria di tantissimi spettatori (e spettatrici) e la sua interpretazione nei panni di Dallas è ancora oggi considerata una delle sue prove migliori sul grande schermo.
4. Sting in Dune
Non sarà certamente la rappresentazione più realistica di un ipotetico vestiario futuristico nell’anno 10191, ma la stranissima biancheria a forma di “falco” indossata da Sting nella trasposizione cinematografica di Dune diretta da David Lynch è uno di quei capi di abbigliamento difficili da scordare. I suoi capelli arancioni ed il suo fisico magrissimo rendono il cantante il modello migliore per quelle strane mutande.
3. Bryan Cranston in Breaking Bad
Pur non provenendo da un lungometraggio per il cinema, l’immagine di Walter White con i suoi boxer bianchi (Info), disperso nel deserto ed armato solo con una pistola, è certamente una delle più conosciute della produzione televisiva (e non) degli ultimi anni. Da quella singola scena del pilot sono evidenti non solo le potenzialità di una serie come Breaking Bad ma specialmente la bravura fuori da ogni standard del suo protagonista Bryan Cranston.
2. Tom Cruise in Risky Business
Tom Cruise che balla e muove le labbra cercando di andare in sincrono con la canzone Old Time Rock and Roll di Bob Seger è certamente una delle scene più famose degli anni ’80. La commedia satirica di Paul Brickman ha avuto il grande merito di portare al successo quello che è oggi uno degli attori più iconici del cinema americano, ancora inossidabile nonostante i suoi 55 anni.
1. Sacha Baron Cohen in Borat
Le mutande verdi di Borat sono ormai entrate nel nostro immaginario collettivo, tanto da essere oggetto di citazione in televisione o addirittura nei testi delle canzoni (Caparezza le ha citate nella sua Goodbye Malinconia). Il costumino di Sacha Baron Cohen è diventato una delle immagini simbolo del suo “studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan”. Il mockumentary di Larry Charles sollevò un polverone di polemiche ma ottenne unanimi consensi da parte della critica, arrivando persino a guadagnarsi una candidatura agli Oscar per la migliore sceneggiatura non originale.