E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte

Era il 29 luglio 1983 quando una fiat 126 esplose in via Pipitone Federico a Palermo. A perdere la vita furono il magistrato Rocco Chinnici, il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta, componenti della scorta del magistrato, e il portiere dello stabile di via Pipitone, Stefano Li Sacchi. Fu il primo a scoprire i meccanismi del fenomeno mafioso.

Sergio Castellitto è Rocco Chinnici nel film tv di Michele Soavi tratto dall’opera “E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte” di Caterina Chinnici (Mondadori libri). rocco chinnici rai fictionUna produzione Casanova Multimedia in collaborazione con Rai Fiction e Luca Barbareschi che vede nel cast anche Cristiana Dell’Anna, Manuela Ventura, Virginia La Tella, Luigi Imola, Bernardo Casertano, Paolo Giangrasso, Bruno Torrisi, Maurizio Puglisi.

Un film tv dedicato alla figura di Rocco Chinnici, il magistrato che ha creato il pool antimafia, visto attraverso lo sguardo intenso di sua figlia Caterina che ha raccolto l’eredità morale del padre e ha proseguito, come magistrato, la sua lotta contro la mafia.

Il film che sarà trasmesso in prima serata su Rai1 martedì 23 gennaio è stato presentato a Roma dal protagonista e dal produttore Luca Barbareschi insieme a Tinny Andreatta e all’autore del testo, Caterina Chinnici.
A interpretare il giudice, l’attore Sergio Castellitto, affiancato da Cristiana Dall’Anna nel ruolo della figlia più grande, Ugo Bentivegna, Manuela Ventura. La regia è affidata a Michele Soavi, noto al pubblico per aver diretto “Ultimo”, la serie di Canale 5.

Sergio Castellitto definisce Rocco Chinnici “un eroe solitario”. “Un uomo che nasce nel ‘25 e appartiene alla storia tragica di questo Paese, ma soprattutto il rappresentante di una generazione che non c’è più, nel senso della propria morale, del proprio lavoro inteso come una religione. È uno di quei motori che non si costruiscono più. In una delle rare interviste che rilasciò, al giornalista che gli chiedeva quale comportamento debba avere un magistrato, lui risponde secco: “I magistrati devono lavorare”. Un’essenzialità che ci manca molto in un mondo fatto più di politica parolaia che di parole. Chinnici era uno che parlava poco e agiva”.

rocco chinnici sergio castellittoIl magistrato, amico fraterno di Falcone e Borsellino, fu l’artefice del “pool antimafia”. “Ebbe l’intuizione di creare un gruppo di giovani magistrati, veri geni come Falcone e Borsellino, per farli lavorare insieme e spezzare la logica dell’omertà, la diffidenza che esisteva anche dentro la magistratura. Ma non è diventato un eroe nazionale come loro perché è morto prima della tragica escalation della guerra Stato-mafia e non tutti lo conoscono”, spiega l’attore alla presentazione stampa.

La figlia Caterina decide di seguire le orme del padre. “Lo ammiravo molto e sapevo che avrei fatto il suo mestiere. Una passione che mi ha trasmesso sin da quando mi portava in pretura: ho visto nascere il “pool” e ho avuto il privilegio di formarmi anche sotto la guida di Borsellino”. “Ho avuto momenti di scoraggiamento, ma la sua morte fu uno stimolo. Lui mi ripeteva: ragiona con la tua testa. Ed è quello che faccio”, conclude la scrittrice.

“Ho voluto fortemente questo film, Rocco Chinnici –  afferma Luca Barbareschi -. E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte, per raccontare come il ruolo di servitore dello stato sia determinante nel meccanismo democratico di un Paese. Rocco Chinnici lavorava in silenzio, senza bisogno di apparire, forte del sogno di un’Italia migliore, di un’Italia trasparente, di un’Italia lontana dalla connessione tra potere politico, potere economico e mafia. Questa è stata la mia scelta editoriale e ne sono orgoglioso. Orgoglioso soprattutto di poter raccontare un’eredità di valori profonda e importante: come un padre ha passato il testimone alla propria figlia dal punto di vista professionale e umano. Ma soprattutto le ha trasmesso un profondo valore etico della giustizia e le ha lasciato un’eredità morale che ha permesso a Caterina di sopportare un dolore terribile, come la perdita di un padre. Questa donna è riuscita a trasformare la sua sofferenza in forza, diventando magistrato come suo padre e arrivando a ricoprire una carica di stato importante – deputato presso il Parlamento europeo e componente della commissione per le Libertà civili, Giustizia e Affari Interni”.

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