Il 1° febbraio Benito Mussolini, in carne ed ossa, tornerà a comparire sugli schermi cinematografici come ai tempi del Cinegiornale. Anzi questa volta sarà a colori, nel remake del film che ha fatto tornare Adolf Hitler in Germania, ‘Er Ist Wieder Da’. Si tratta di ‘Sono Tornato’, sceneggiato da Nicola Guaglianone e distribuito da Vision Distribution.
Interpretato da Massimo Popolizio e diretto da Luca Miniero, già autore di successi come Benvenuti al Sud e Un boss in salotto, Benito Mussolini ‘magicamente’ piomba, attraverso la Porta Alchemica di Piazza Vittorio, nella Roma del 2018, 73 anni dopo la sua morte e viene scambiato per un comico.
Nel cuore della Roma multietnica, durante una partita di calcio tra ‘italiani di seconda generazione’ cade dal cielo, ancora con i piedi legati da Piazzale Loreto. L’impatto con la realtà è esilarante: “Ma sono ad Addis Abeba? Balilla Totti – dice ad un ragazzino cinese con la maglia dell’ex capitano della Roma – dove siamo?” e sviene.
Viene creduto un attore bravissimo per postura e impostazione della voce e lui che, invece è veramente il dittatore fascista ,accetta questo ruolo ritenendo che la provvidenza gli stia offrendo una seconda possibilità per portare l’Italia finalmente alla vittoria.
Il suo ritorno viene filmato da Andrea Canaletti, un giovane documentarista (Frank Matano) con il quale Mussolini partirà per un road movie in giro per l’Italia, con la canzone di Toto Cutugno ‘Sono un italiano’ come colonna sonora. Ma sarà intercettato da una scaltrissima produttrice tv (Stefania Rocca) che gli consentirà di intraprendere una irresistibile carriera televisiva e arringare nuovamente le folle.
Seppure con il registro della commedia, il film fa emergere tutti i rischi che corriamo di uno scivolone populista. Un’Italia in cui non si perdona l’uccisione di un cane, ma si dimenticano le leggi razziali. “La grande differenza con il film tedesco è proprio il paese. In Germania quando giravano con il finto Hitler molti tedeschi erano schifati, da noi si volevano fare i selfie”, sottolinea
Popolizio. “La sua maschera – aggiunge l’attore – ci ha permesso di dire cose politicamente scorrette e di filmare le reazioni. La cosa emblematica di questi tempi è che lui sarà costretto a scusarsi per aver sparato ad un cane e non per altro”.
“Non volevo rifare il processo a Benito Mussolini: la storia lo ha già giudicato. Noi volevamo solo vedere come reagivano gli italiani di oggi. Mussolini torna per mostrare la nostra confusione, per far emergere le nostre paure, i nostri desideri”, commenta il regista.
Il film è stato presentato alla stampa all’interno di Villa Torlonia, la stessa dove dimorava il Duce con la sua Claretta Petacci. “Il nostro Mussolini che torna fa paura non perché possa riportare il fascismo in Italia ma perché torna in un paese che è già populista ed uno dei poteri che rende questo paese populista è il sistema dei media”, afferma Luca Miniero.
Per Nicola Guaglianone “Mamet diceva che non esiste la seconda chance, esiste solo la possibilità di fare lo stesso errore due volte. Il film ha un incipit potente, se tornasse Mussolini che cosa succederebbe?” e continua “è un film che parla di noi, Mussolini è un personaggio che ci mette di fronte le nostre mostruosità, non è lui a far paura ma siamo noi. Il vero superpotere di un dittatore è il consenso”.
Frank Matano ha intervistato come in una sorta di live candid camera e documentario le persone per strada, accompagnato da Popolizio in versione Mussolini e racconta: “Di solito la candid funziona perché serve un po’ di tempo per agganciare una persona e convincerla che non è un film. Volevamo che le persone intervistate fossero convinte di parlare con Mussolini. Nei primi 30 secondi ridevano e dopo partiva questo sfogo rivolto a Mussolini. In tanti si sfogavano e gli dicevano: ti prego, Torna!”.
La frase cult del film è “Torno dopo 80 anni e ritrovo un popolo di analfabeti con la testa sul telefonino e in coma perenne, voi italiani siete senza sogni, in balia dei media sociali. Siamo sull’abisso, volete un messaggio whatsapp che vi avvisi?”.
Nel cast anche Gioele Dix, Eleonora Belcamino, Ariella Reggio, Piera Russo, Elena Staropoli e Marta Bulgherini, l’unica che sembra opporsi al successo televisivo di Mussolini.