“Ma se Dio fosse una donna? Quali sarebbero i suoi miracoli? Senz’altro trovare un asilo nido, mettere assieme la carriera di magistrato e la cagarella dei figli, entrare in un autobus con un passeggino all’ora di punta. Perché questi sono i miracoli, altroché camminare sull’acqua!”. Questa è solo una delle tante riflessioni che l’attrice Emanuela Grimalda vuole condividere con il pubblico il 20 e il 26 gennaio alle 21.00 al teatro Golden di Roma con il suo spettacolo “Dio è una signora di mezza età”, da lei ideato, scritto e interpretato.
“Se Dio fosse una donna – dice – il mondo sarebbe più divertente o quantomeno con più buonsenso. Un Dio come noi, con qualche chilo di troppo, perché anche lei come l’universo tende ad espandersi, con le rughe, che inciampa nei Buchi neri nella corsa incessante a fare cento cose alla volta sul tacco 12 per giunta! Ubiqua, come solo una donna sa essere. Un Dio insicuro perché una donna anche se è Dio fa fatica a crederci!”.
In questo monologo irriverente, nato quasi 10 anni fa ma arricchito oggi, anche grazie alla collaborazione di Giovanna Mori,
Emanuela Grimalda si inventa un Dio donna per parlare di tutte le donne e per scivolare assieme al pubblico via via da lassù quaggiù, nel nostro mondo attraverso una galleria di personaggi femminili esilaranti e un po’ mostruosi. Grimalda prende di mira un po’ tutte (la ricca e cinica imprenditrice milanese che legge solo Vanity fair; la donna che ha smesso di pensare; la serial killer siciliana; Ombretta che a 84 anni ha un sogno, diventare madre; la cuoca che serve degli ottimi semifreddi di ex fidanzato al caffé) e attraverso i suoi personaggi prova a raccontare il quotidiano estremo, ma non troppo, delle donne di oggi, sempre in bilico tra bollette ed eternità. Tra un piatto di minestra e il bisogno di infinito.