The Creator

The Creator, al cinema dal 28 settembre, è il nuovo film diretto da Gareth Edwards, prodotto da 20th Century Studios, New Regency ed Entertainment One, distribuito da The Walt Disney Company Italia e interpretato da John David Washington, Gemma Chan, Ken Watanabe, Sturgill Simpson, Madeleine Yuna Voyles e Allison Janney.

In una guerra futura tra la razza umana e le forze dell’intelligenza artificiale, Joshua (Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la scomparsa della moglie (Chan), viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creatore, l’inafferrabile architetto dell’avanzata IA che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre fine alla guerra… e all’umanità stessa. Joshua e la sua squadra di agenti d’élite oltrepassano le linee nemiche nel cuore oscuro del territorio occupato dall’IA solo per scoprire che l’arma apocalittica, che è stato incaricato di distruggere, è un’IA con le sembianze di una bambina.

Madeline Voyles as Alphie in 20th Century Studios’ THE CREATOR. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

La sceneggiatura è di Gareth Edwards e Chris Weitz, da un soggetto di Edwards. Il film è prodotto da Gareth Edwards, p.g.a., Kiri Hart, Jim Spencer, p.g.a. e Arnon Milchan, mentre Yariv Milchan, Michael Schaefer, Natalie Lehmann, Nick Meyer e Zev Foreman sono i produttori esecutivi.

L’intelligenza artificiale (AI) e i suoi potenziali vantaggi e pericoli per l’umanità, uno dei temi attualmente più dibattuti, sono al centro di The Creator, un thriller fantascientifico ambientato in un futuro prossimo. Il regista/co-sceneggiatore Gareth Edwards (Rogue One: A Star Wars Story, Godzilla) afferma: “Il tempismo di questo film è surreale. Anche se abbiamo sviluppato questo film per anni, la sua uscita avviene in un momento affascinante in cui il mondo sta lottando con molte delle questioni e degli interrogativi che volevamo affrontare con il film: cosa significhi essere umani, se l’AI possa essere senziente, la questione del bene e del male tra l’AI e tra le persone. Penso davvero che esplorare questi interrogativi sia ciò che la fantascienza sa fare meglio”. “In origine, ho pensato all’AI in questo film come a una metafora di altre persone diverse da noi, che spesso vediamo come il nemico. Poi, quando mi sono messo a scriverlo, hanno iniziato a venire a galla tutti questi dilemmi filosofici. Per esempio, se ci fosse un’AI che sembrasse 100% vera nell’interazione, cosa succederebbe se non vi piacesse quello che fa? Riuscireste a spegnerla? Sarebbe sbagliato spegnerla? Cosa succederebbe se non volesse essere spenta? All’epoca sembrava un po’ inverosimile, come se fosse una cosa di cui ci saremmo dovuti occupare solo di lì a 30 anni”. Prosegue Edwards: “Ma stranamente, mentre giravamo, uscivano tutte queste notizie su informatori delle Big Tech che ci avvertivano di quanto si fosse evoluta l’IA, di come venisse sviluppata per scopi commerciali, e di come potesse sostituire il lavoro umano. E sembra che ora siamo al punto di svolta: il vaso di Pandora è stato aperto. E questo film, per puro caso, è completamente incentrato su questo tema. È reale? Ha importanza? Dovremmo accettarla? Dovremmo distruggerla? Questi concetti sono al centro del film. Quindi, da questo punto di vista, ha un tempismo perfetto”. The Creator prende il via all’indomani di un evento catastrofico: la decimazione di Los Angeles da parte dell’intelligenza artificiale. I governi occidentali rispondono mettendo al bando l’IA, mentre le nazioni orientali continuano a sviluppare queste tecnologie, al punto che i robot sono diventati simili agli esseri umani, e accolti come pari. Questo scatena una guerra tra Occidente e Oriente, America contro Asia, che fa da sfondo alla storia. All’inizio della storia, Joshua (John David Washington), un soldato americano che opera sotto copertura in Asia, viene separato dalla moglie Maya (Gemma Chan) durante un attacco. Presumendo che Maya sia morta, Joshua torna negli Stati Uniti e la sua vita va in pezzi. Cinque anni dopo, l’esercito gli chiede di tornare nella zona di guerra perché teme che un genio dell’AI abbia creato un’arma capace di far vincere la guerra all’Oriente, e che quest’arma stia per essere impiegata. Vogliono che Joshua trovi l’arma e la distrugga. Joshua accetta con riluttanza di partecipare alla missione, dopo che il colonnello Jean Howell (Allison Janney) gli rivela che Maya potrebbe essere ancora viva e risiedere nella zona di guerra. Poco dopo il suo arrivo in Asia, Joshua scopre che l’arma è una bambina di sei anni di nome Alphie (Madeleine Yuna Voyles). Da quel momento, Joshua inizia a mettere in discussione tutto ciò che pensava sull’AIe su cosa sia reale e cosa no. Edwards spiega: “Viviamo in un mondo in cui abbiamo paura dell’altro, delle persone diverse da noi. Ormai siamo sempre più polarizzati. A volte siamo convinti che coloro che non condividono i nostri valori siano i cattivi, e noi i buoni. Ma loro ovviamente pensano di essere i buoni, e i cattivi siamo noi. È così che funzionano gli esseri umani. Volevo provare a esplorare il tipo di situazione in cui, dopo aver avuto un enorme pregiudizio nei confronti di un certo gruppo, alla fine vieni catapultato proprio in quel gruppo e devi conviverci, o comunque trovare il modo di uscirne vivo. Come ti cambia questo? Quali sono gli eventi a cui assisti che agiscono sul tuo pregiudizio nei confronti di quelle persone? Mi piace molto l’idea di un personaggio che viene catapultato in una situazione e che, nel viaggio per tornare a casa, inizia ad assumere la prospettiva altrui”. Continua Edwards: “Abbiamo un protagonista che compie un viaggio in una zona di guerra futuristica e inizia a mettere in discussione ciò che pensava fosse vero. Come società, stiamo affrontando anche noi questo percorso rispetto all’IA, che ci piaccia o no. È reale? È davvero una persona quella con cui stiamo parlando? Sebbene il film sollevi molte domande sulla tecnologia e sull’IA, nel suo nucleo centrale The Creatorè anche una favola. Una figura paterna riluttante deve aiutare una bambina ad attraversare un bosco metaforico per ritrovare la propria moglie. Quello che vuoleè l’amore della moglie. Ma ciò di cui ha veramentebisognoè amare questa bambina”. Per la costruzione del mondo di The Creator, Edwards cita come ispirazioni “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad e Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, ma anche Baraka, Blade Runner e Akira. La relazione centrale tra Joshua e Alphie ha attinto a fonti meno prevedibili, tra cui Rain Man, Vendetta, E.T. l’extraterrestre e Paper Moon-Luna di carta.

John David Washington as Joshua in 20th Century Studios’ THE CREATOR. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

“Quando ero piccolo – afferma il regista Gareth Edwards -, quasi ogni film al cinema era un colossal originale. Non passava mese senza che uscisse un nuovo classico fantascientifico, come se venisse calato dal cielo dagli dei del cinema. Film il cui immaginario e i cui personaggi sarebbero rimasti impressi per decennia seguire, frullando nella testa degli spettatori per il resto della vita. Non ricordo quanti anni avevo quando ho visto per la prima volta Star Wars, in un certo senso è sempre stato lì. Guardare quel film è stata un’esperienza semi-religiosa. Per il modo in cui univa la mitologia antica e un lontano futuro tecnologico, ho capito subito cosa avrei voluto fare per il resto della vita… Mi sarei unito all’Alleanza Ribelle e avrei fatto esplodere la Morte Nera. Poi, lentamente, ho cominciato a capire. Queste cose chiamate film non erano reali. L’Alleanza Ribelle non esisteva, tutta questa storia era una grande bugia chiamata “cinema”.

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