Considerato all’unanimità un capolavoro dell’animazione e adorato da fan in tutto il mondo, il Classico Disney del 1994 Il Re Leone vinse premi Oscar per la Miglior canzone originale, “Can You Feel the Love Tonight/L’amore è nell’aria stasera” (Elton John, Tim Rice) e la miglior colonna sonora originale (Hans Zimmer). Nel 1997 lo spettacolo teatrale ispirato al film esordì a Broadway, vincendo sei Tony Awards: 22 anni dopo, rimane uno dei più grandi successi nella storia di Broadway. Recentemente, è arrivato a ben 9000 rappresentazioni.
Jon Favreau dirige la nuova avventura Disney Il Re Leone, un viaggio nella savana africana dove è nato un futuro re. Simba prova una grande ammirazione per suo padre, Re Mufasa, e prende sul serio il proprio destino reale. Ma non tutti nel regno celebrano l’arrivo del nuovo cucciolo. Scar, il fratello di Mufasa e precedente erede al trono, ha dei piani molto diversi e la drammatica battaglia per la Rupe dei Re, segnata dal tradimento e da tragiche conseguenze, si conclude con l’esilio di Simba. Con l’aiuto di una curiosa coppia di nuovi amici, Simba dovrà imparare a crescere e capire come riprendersi ciò che gli spetta di diritto.
“È una storia davvero molto amata da tutti”, afferma Favreau. “Disney ha avuto un successo incredibile con la versione animata originale e poi con il musical di Broadway. Sapevo di dover essere molto prudente con questo progetto. Avevo una responsabilità enorme e temevo di fare un disastro. Volevo dimostrare a tutti che avremmo potuto rispettare il materiale di partenza, riuscendo allo stesso tempo a dargli vita utilizzando tecniche e tecnologie capaci di lasciare tutti a bocca aperta”.
“A mio parere, il film originale è il più grande film d’animazione mai realizzato”, afferma lo sceneggiatore Jeff Nathanson. “Fin dal primo giorno io e Jon abbiamo parlato del nostro amore per il film originale e di quanto fosse importante conservare lo spirito della versione animata”.
Favreau aggiunge: “Siamo alle prese con spettatori molto coinvolti che spesso sono cresciuti con queste storie e hanno un legame emotivo con esse, che talvolta coinvolge intere generazioni delle loro famiglie. Quindi soltanto non ricordano Il Re Leone ma anche l’impatto che quel film ebbe su di loro quando lo videro a sette anni o quando portarono i loro figli a vederlo. Gli spettatori hanno un intero calderone di memorie ed emozioni legate a questo film e si sentono molto protettivi nei confronti di esso perché quei ricordi appartengono a loro”.
Favreau ha diretto il film Disney del 2016 Il Libro della Giungla utilizzando la tecnologia per raccontare la storia in modo contemporaneo e immersivo. Il film ha stupito il pubblico vincendo un premio Oscar® per i Migliori effetti visivi (Robert Legato, Adam Valdez, Andrew R. Jones, Dan Lemmon) e l’esperienza ha fatto scoprire al regista l’esistenza di un nuovo mondo di possibilità. Ma è stato un viaggio in Africa a spingerlo verso Il Re Leone. “Sei mesi prima del mio colloquio iniziale con Disney riguardo a questo film, ho fatto un safari in Africa”, afferma Favreau. “Ricordo che quando un facocero è passato correndo accanto al nostro veicolo una delle persone del nostro gruppo ha iniziato a cantare ‘Hakuna Matata’. E poi quando abbiamo visto un gruppo di leoni su una roccia tutti hanno detto ‘Sembra Il Re Leone’. Questa storia è diventata un punto di riferimento che tutti conoscono e accettano. Compare nel mondo della musica, nelle serie televisive, in spettacoli comici e sketch vari. Viene continuamente citata. È diventata una parte davvero profonda della nostra cultura, quindi ero convinto che ci fosse la straordinaria opportunità di espandere questa storia e raccontarla ancora una volta in una modalità differente”.
Favreau, che ha sempre ammirato lo spirito pionieristico di Walt Disney, ha spinto la tecnologia oltre i limiti per portare Il Re Leone sul grande schermo in una veste completamente nuova, impiegando un’evoluzione delle tecnologie di storytelling che unisce le tecniche del cinema live action a immagini fotorealistiche generate al computer. Le ambientazioni sono state progettate all’interno di un motore grafico: tecnologie all’avanguardia applicate alla realtà virtuale permettevano a Favreau di camminare sul set virtuale, esplorare le location e preparare le inquadrature come se si trovasse in Africa accanto a Simba.
Secondo la produttrice Karen Gilchrist, il regista voleva radicare il film nella realtà e lo ha fatto in modi inaspettati. “Voleva catturare quelle cose che non si possono realmente spiegare”, afferma. “Il direttore della fotografia Caleb Deschanel ha avuto l’opportunità di lavorare realmente sugli ingranaggi della macchina da presa e utilizzare un dolly. Questo ci ha consentito di ottenere la magia che soltanto il tocco di un essere umano è in grado di fornire. Per Jon era davvero importante non avere sempre a disposizione l’inquadratura perfetta, l’alba perfetta, il cielo perfetto”.
Una volta che il film è stato creato all’interno della realtà virtuale, Favreau ha cambiato marcia dirigendo la squadra di MPC Film durante il processo di animazione. Alla fine, una complessa squadra di artisti, tecnici, professionisti del live action e animatori esperti ha essenzialmente creato un nuovo modo di realizzare un film. Si tratta di live action o animazione? “È difficile da spiegare”, afferma Favreau. “È come una magia. Stiamo reinventando il medium cinematografico”.
Ma il regista aggiunge che “non stiamo reinventando la storia del film”. Per Favreau – proprio come per Walt Disney prima di lui – la storia è la cosa più importante. Ha deciso di preservare lo spirito del film originale permettendo allo stesso tempo alle interpretazioni, all’arte, alla musica e all’umorismo di svilupparsi in modo naturale. “Prima di iniziare a lavorare a questo film, ho capito quanto fossero potenti i rapporti presenti nella versione originale”, afferma Favreau. “Questo materiale proviene da una tradizione molto ricca. Affrontiamo archetipi e battaglie che provengono dall’Amleto di Shakespeare e anche da un periodo precedente. Il tradimento, il raggiungimento dell’età adulta, la morte e la rinascita – i cicli della vita – sono la fondazione da cui partono tutti i miti del mondo. A tutto ciò si aggiungono temi musicali estremamente forti ed emozionanti, come la musica popolare africana e le canzoni a cui Elton John e Hans Zimmer hanno collaborato”.
Proprio come lo spettacolo di Broadway, che presentava questa classica storia attraverso un medium diverso, l’approccio contemporaneo di Favreau ha aggiunto sfumature, emozioni e realismo al film. “Non esitiamo a riprendere alcuni aspetti del vecchio materiale, ma è incredibile scoprire quanti cambiamenti e aggiornamenti invisibili si possano fare. E questo è il trucco: non volevamo che il nostro approccio sovrastasse il film. Non volevamo superare il limite rendendo le cose troppo intense o perdendo di vista l’essenza del vecchio film. La comicità funziona in modo diverso. La musica funziona in modo diverso. In natura gli animali combattono in modo diverso. È un film d’avventura per famiglie ma ci sono momenti, come anche nel film originale e nello spettacolo teatrale, in cui le cose si fanno molto intense ed emozionanti. Bisogna tenere tutto in equilibrio: vogliamo comunicare gli stessi sentimenti e raccontare la stessa storia, ma senza sovraccaricare il pubblico. Volevamo replicare lo stesso equilibrio del film originale”.
Il film è arricchito da musiche indimenticabili scritte da un team pluripremiato, che comprendono le canzoni firmate dalla superstar premiata con l’Oscar e il GRAMMY Elton John e dal paroliere vincitore dell’Oscar e del GRAMMY Tim Rice, la colonna sonora orchestrale scritta dal compositore vincitore dell’Oscar e del GRAMMY Hans Zimmer e gli arrangiamenti vocali e corali africani scritti dal produttore e compositore sudafricano vincitore del GRAMMY Lebo M (l’album Rhythm of the Pride Lands). Il cantautore e produttore candidato all’Oscar e vincitore del GRAMMY Pharrell Williams (Il Diritto di Contare/produttore del brano “Happy”) ha prodotto cinque canzoni presenti nella colonna sonora.
Realizzato con tecniche cinematografiche all’avanguardia che daranno vita agli amati personaggi del film in una veste completamente nuova, Il Re Leone arriverà nelle sale italiane il 21 agosto 2019 con uno straordinario cast di voice talent.
La voce di Simba, destinato a essere un potente re fin dalla nascita, è quella del recordman e star del pop italiano Marco Mengoni, che festeggia quest’anno dieci anni di carriera con 50 dischi di platino. Reduce da un tour sold out in Italia e in Europa, è appena rientrato da Los Angeles dove ha partecipato alla première mondiale di Il Re Leone con il cast americano e il regista Jon Favreau ed è pronto a ripartire con una serie di live unici alla scoperta della natura e delle bellezze italiane.
La star internazionale Elisa è la voce di Nala, amica di Simba fin da cucciola. Nala è una potente leonessa che si preoccupa del futuro delle Terre del Branco e incoraggia Simba a seguire il proprio destino come futuro Re. La talentuosa artista italiana premiata con il Disco di Platino per il suo ultimo album “Diari Aperti”, ha incantato con la sua splendida voce anche il grande regista Tim Burton per la sua interpretazione nella versione italiana del film Dumbo.
Il film vede la cantante e vocal coach americana che vive in Italia Cheryl Porter interpretare con la sua potente voce “Il Cerchio della Vita” nella colonna sonora italiana, già disponibile sulle piattaforme digitali e dal 19 luglio nei negozi.
Il cast italiano comprende inoltre Luca Ward dare voce al saggio e affettuoso padre di Simba, Mufasa, Massimo Popolizio nel ruolo di Scar, il malvagio zio di Simba, mentre Toni Garrani è il saggio babbuino Rafiki.