Numeri stratosferici, il festival più social del mondo, ragazzi in fibrillazione per undici giorni: il Giffoni Experience 2014 chiude con un bilancio straordinario di un’edizione “indelebile”, come la definisce il direttore artistico Claudio Gubitosi: “Per i giurati – spiega Gubitosi nella conferenza stampa di chiusura – è un giorno difficile, quello dei saluti. Saremo semplici anche oggi perché Giffoni non ha mai smarrito la propria semplicità, siamo cittadini di un paese che abbiamo portato nel mondo. Mi hanno chiesto in questi giorni quanti collaboratori ha Giffoni. La risposta è 120 mila. Ripeto: 120 mila. Sono tutti quelli che, attraverso i social, lavorano con noi con voglia, energia, pensieri. Tutto quello che accade a Giffoni, i talenti che arrivano, la musica, persino il colore delle magliette, sono scelte dai ragazzi”.
Un’avventura iniziata undici giorni fa con la maratona della Marvel, i cinema strapieni di giorno e di notte, i ragazzi accampati in attesa di Lea Michele e Dylen O’Brien, l’entusiasmo per i Negramaro e per i divi Richard Gere e Alan Rickman: “I giurati si sono divertiti, hanno affrontato temi difficili, scottanti, forti perché Giffoni dice la verità. Se la società è brutta, la colpa non è dei film ma della società -spiega Gubitosi- Nella loro valigia i ragazzi porteranno tanti dubbi che poi sapranno come risolvere, perché i dubbi sono importanti. E porteranno anche la cordialità e la bellezza della nostra regione”.
Gubitosi ricorda l’incontro a Caivano con i 3 mila ragazzi della terra dei fuochi, cita numeri record, i 5 mila ragazzi che hanno partecipato ai Meet&Greet, i progetti che Giffoni ha ovunque, dal Brasile al Qatar che sono “i nostri investitori, quelli che mettono in moto energie per portare il brand Giffoni in giro per il mondo”. Un’edizione affollatissima, anche per l’intenso programma musicale che ha visto allo Stadio Comunale Troisi concerti di Negramaro, Giorgia, Rocco Hunt, Coez, Gemitaiz, Emis Killa, stasera gli Zero Assoluto. “Abbiamo visto che Giffoni regge, lo abbiamo capito la sera del concerto dei negramaro con 10 mila persone in Cittadella, 10 mila in giro per la città e oltre 10 mila allo stadio. L’anno prossimo avremo un progetto musicale ancora più forte”, promette il direttore.
Gubitosi insiste su quelli che sono i valori unici di Giffoni che solo chi ha partecipato riesce a capire fino in fondo: “Mai come quest’anno tante famiglie hanno partecipato – racconta il direttore – ho visto mani che si stringevano, famiglie riunite, fiducia che passa tra padri e figli. Molti ragazzi ci hanno chiesto di organizzare un meet&greet con Richard Gere riservato alle mamme, perché le avevano viste così entusiaste per il suo arrivo…”, racconta divertito. Un progetto di cui il Sud deve andare orgoglioso, sottolinea Gubitosi, perché “abbiamo parlato di territorio, Giffoni riguarda 70 mila persone dell’area picentina dove, proprio per la sua vitalità, negli ultimi 10 anni si sono trasferite 10 mila persone”.
Il segreto? Gubitosi non ha dubbi. “Giffoni è vero, leale, rispettoso del pubblico già a 3 anni, è il festival più social del mondo, c’è tutto, cinema, televisione, web, ognuno si impossessa della parte che gli appartiene. I ragazzi hanno incontrato scrittori, registi, attori, poeti, giornalisti”.
Giffoni non ha paura neanche dei dubbi: “In autunno faremo un incontro con autori, produttori e distributori italiani per cercare di capire perché in Italia non si fanno film per ragazzi – rivela Gubitosi- Le polemiche? Poche, false e brutte comunque tali da meritarci controlli e un’interrogazione parlamentare. Risponderemo a tutti, perché bisogna finirla di parlare a vanvera, procederemo in tutti i modi”. Accanto a lui il sindaco Paolo Russomando che parla dei “ragazzi scontenti oggiAggiungi un appuntamento per oggi di andar via da Giffoni”, esalta la “straordinaria disponibilità delle famiglie che hanno accolto i giurati” e conferma lo sblocco del finanziamento per l’attesa Multimedia Valley, il progetto che punta a fare di Giffoni il maggior polo della creatività del Sud, nonché un’opportunità di occupazione per centinaia di giovani. “Giffoni è una grande opera e una grande macchina. Siamo un esempio positivo e concreto del nostro Mezzogiorno. La nostra comunità ha accolto, ancora una volta con la gentilezza di sempre, migliaia di giurati che hanno scoperto un territorio e una regione splendida”, sottolinea Pietro Rinaldi, presidente dell’Ente Giffoni Experience. La chiusura è ancora sulla parola chiave di Giffoni, la semplicità: “Qualche sera fa – racconta Gubitosi – avevo una cena importante, con ospiti arrivati da fuori. Ho chiesto al ristorante di far arrivare per tutti un piatto con solo un po’ di riso bianco. E agli ospiti che mi guardavano imbarazzati ho detto che quel piatto di riso è ciò che siamo stati e ciò che resteremo. Perché non ci siamo montati la testa. E ai giovani giurati dico una frase di un film di Louis Malle: ‘arrivederci, ragazzi'”.
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