Il boss di Gomorra

Boom di ascolti per l’esordio di “Gomorra, la serie” su Sky Atlantic e Sky cinema, con 660 mila spettatori per i primi due episodi, che praticamente ha doppiato il successo dell’altra grande produzione Sky, ‘Romanzo Criminale 2’, che all’esordio aveva raccolto in media 358.000 spettatori.

FortunatoCerlinoIn particolare, il primo episodio ha riscosso 641.641 spettatori complessivi e 1.089.071 spettatori unici con una permanenza del 59%, mentre la seconda puntata ha ottenuto un seguito di 674.839 spettatori complessivi (889.659 spettatori unici), una permanenza del 76% e un picco di share del 2,08%.

L’esordio di Gomorra (la serie è già venduta in oltre 40 paesi nel mondo) ha generato anche un traffico record su Twitter: la conversazione globale nelle 24 ore attorno alle prime due puntate ha prodotto oltre 4200 tweet di cui più di 3300 con hashtag #GomorraLaSerie che ha raggiunto le prime posizioni ed è rimasto presente fino a questa mattina nella classifica dei Trending Topic italiani.

Gran parte del merito di questo successo è del regista Stefano Sollima che insieme  a Francesca Comencini e Claudio Cupellini ha diretto questa nuova serie tv, ma grande consenso ha riscosso il boss protagonista dei primi due episodi: Pietro Savastano interpretato da Fortunato Cerlino.

Savastano, alias Cerlino, è più coriaceo del ‘Terribile’ di Romanzo Criminale (Marco Giallini) e più spavaldo di Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio) in Wolf of Wall Street.

boss2Fortunato Cerlino è nato a Napoli 50 anni fa ed è un drammaturgo, regista e attore. Dopo gli studi, ha seguito un’intensa attività di formazione e perfezionamento nell’ambito della quale ha incontrato, tra gli altri, Eimuntas Nekrosius, Anton Milenin Alejandra Manini (Università di Buenos Aires), Erard Stiefel (Teatre du Soleil), Pierre Byland (direttore del Centre Burlesque International), Dimitri Nicolau, Kevin Kulke (allievo di Grotowski), Francis Pardeilhan (attore di E. Barba).
Ha lavorato in teatro con Luca Ronconi, Nekrosius, Giorgio Barberio Corsetti, Giorgio Albertazzi, Armando Pugliese, Luca De Filippo, Franco Però e compiuto diverse esperienze cinematografiche e televisive con Pupi Avati, Mariantonia Avati, Alberto Sironi, Lina Wertmuller, Fabio Rosi, Vincenzo Terracciano, Fabrizio Bentivoglio, Matteo Garrone, Alessandro Benvenuti, Marco Risi, Vittorio Sindoni. Nel 2011 era nel cast de ‘Il clan dei camorristi’ con la regia di Alessandro Angelini e nel 2010 in ‘Distretto di polizia 10’ dopo aver partecipato nel 2009 a ‘Ris 6’ e a ‘Distretto di polizia 9’ per la regia Alberto Ferrari.

Il suo ruolo non lascia spazio all’interpretazione. In una scena del secondo episodio rimpie di urina un calice da champagne davanti a centinaia di persone in una discoteca e la fa bere al suo killer di fiducia come segno di rispetto.

La sceneggiatira del film tratta dal libro di Roberto Saviano, sceglie di raccontare una faida camorristica, una lotta per il potere, una famiglia mafiosa e i suoi tre possibili regni, quelli del padre, della madre e del figlio, vista con gli occhi dei cattivi. Quasi a spingersi oltre il confine dell’apologia di reato. È successo anche a Martin Scorsese con ‘The Wolf of Wall Street’ anche se in ‘Gomorra, la serie’ non c’è alcun Di Caprio a caccia dell’Oscar.

Nella serie la polizia indaga, ma non viene mostrato il punto di vista del poliziotto, bensì quello della camorra, con le sue regole crudeli e violente. Anzi, il gioco è raccontare quel lato del campo di battaglia mettendo in scena in ogni puntata un differente punto di vista (lo scagnozzo, il boss, la moglie, il figlio, etc.), e ribaltando così di volta in volta quello che lo spettatore presume di sapere sui personaggi. Nelle prime due puntate il protagonista assoluto è il boss Pietro Savastano, Fortunato Cerlino, contornato da un cast di attori all’altezza, convincenti e con facce vere (Marco D’Amore, Maria Pia Calzone, Salvatore Esposito, Marco Palvetti, Domenico Balsamo, tra gli altri).

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