Godzilla il salvatore.


“L’arroganza dell’uomo è pensare di avere la natura sotto il proprio controllo e non l’esatto contrario”. Godzilla ne è l’esempio lampante. Il ‘re dei mostri’ è completamente ignaro della nostra presenza, per lui siamo solo formiche; non siamo noi il centro dei suoi pensieri, anche se abbiamo passato gli ultimi 60 anni a sparargli bombe e missili nucleari.

godzSe l’avete visto, quindi, dimenticate il Godzilla di Roland Emmerich del 1998. Il 15 maggio 2014 arriva al cinema un nuovo kaiji. Anzi, ne arrivano tre.

Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano l’epica rinascita del mostro più famoso al mondo, ‘Godzilla’. Dal visionario regista Gareth Edwards arriva una potente storia di riconciliazione con le forze titaniche della natura; una nuova spettacolare avventura che vede protagonisti Aaron Taylor-Johnson, Ken Watanabe, Elizabeth Olsen, Juliette Binoche, Sally Hawkins, David Strathairn e Walter White di “Breaking Bad”, Bryan Cranston, da una sceneggiatura di Max Borenstein e un soggetto di David Callaham, ispirato al personaggio “Godzilla” (TOHO CO., LTD).

Godzilla ha sempre custodito un profondo mistero; un essere composto da puro istinto che non si muove in sintonia con l’umanità, ma che la sovrasta ergendosi implacabile dalle acque del mare. “I mostri hanno sempre rappresentato delle metafore per qualcos’altro”, nota Gareth Edwards: “rappresentano la parte oscura della nostra natura e le paure di ciò che non siamo in grado di controllare. In un certo senso, Godzilla impersona una specie di ‘furia divina’, non nel senso religioso, quanto piuttosto la punizione della natura per quanto abbiamo fatto al mondo. Nel nostro film, abbiamo insistito su quest’idea”.

Consapevole di avere ottenuto le redini di una leggenda, Edwards si è ispirato al mondo che lo circonda. “So che sembra impossibile, ma immaginate per un momento l’arrivo di una enorme creatura con la quale l’umanità non riesce neanche a comunicare, tantomeno controllare…come pensate che sarebbe?. Come reagirebbe il mondo? Siamo stati tutti testimoni di disastri incomprensibili, naturali e non, che ricordano scenari di un film ma che sono realmente accaduti. Quindi, la difficoltà nel realizzare l’ultimo film di Godzilla, era quella di rispecchiare la realtà, che ci porta al cuore di ciò che Godzilla è realmente”.

“Godzilla” si svolge in continenti diversi e si dipana nel corso di decenni, seguendo l’impatto di una serie di misteriosi e catastrofici avvenimenti. Ford Brody, un ufficiale della Marina specializzato nel disarmare bombe, porta dentro di sé il peso di un incidente nucleare occorsogli da giovane, che ha diviso la sua famiglia 15 anni prima, quando viveva ancora con i suoi genitori in Giappone. Ma gli eventi che conducono a quel giorno fatale del 1999, ebbero origine più a sud, nelle Filippine, dove il film ha inizio.

godzilla-scientistUna remota miniera nella jungla delle Filippine è collassata, svelando al suo interno i resti fossilizzati altamente radioattivi di qualcosa molto grande e molto antico. Una coppia di scienziati agli ordini di una segreta organizzazione governativa, il Dott. Ishiro Serizawa e la D.ssa Vivienne Graham, arrivano sul luogo per esaminare la bizzarra reliquia.

Quando Graham e Serizawa scendono nel fondo della montagna, scoprono che l’intero sistema della caverna in realtà era la carcassa di una gigantesca creatura, ma che conteneva anche qualcos’altro. E al suo fondo, scoprono con sorpresa che la montagna era esplosa dall’interno, dando il via a una trincea polverosa che attraversava tutta la foresta e che finiva dritta in mare.

Dopo 15 anni, appunto, quel qualcosa è diventato adulto e nei terribili eventi che seguono, Ford viene trascinato assieme al Dott. Serizawa e alla D.ssa Graham sulla nave della Marina che fungerà da centro di comando, per affrontare la crisi che si sta rapidamente evolvendo. A capo delle operazioni tattiche delle forze per difendere il pianeta da un nuovo terribile nemico, troviamo l’Ammiraglio Stenz, che insegue Godzilla nell’Oceano Pacifico, diretto verso le coste degli USA.  Ma l’arroganza dell’uomo – appunto – non aiuterà a comprendere qual è veramente la minaccia da combattere…

godzilla1Il Predatore Alfa scatenerà tutta la sua furia in una battaglia epica per il sopravvento, con il futuro dell’umanità appeso ad un filo.

Il film costato 160 milioni di dollari riesce a essere verosimile, ma talvolta si perde in lunghi dialoghi tra militari.

Il team creativo dietro la macchina da presa include il direttore della fotografia candidato all’Oscar Seamus McGarvey (“Anna Karenina”, “Atonement”); lo scenografo Owen Paterson (la trilogia di “The Matrix”); il montatore Bob Ducsay (“Looper”); la costumista candidata all’Oscar Sharen Davis (“Dreamgirls”, “Ray”, “Django Unchained”) e il supervisore agli effetti visivi premio Oscar Jim Rygiel (“Lord of the Rings”). La colonna sonora è stata composta dal candidato all’Oscar Alexandre Desplat (“Argo”, “Il discorso del re”).

Lo sforzo di realizzare un Godzilla vivente sullo schermo con così tanti dettagli e realismo, ha richiesto un’ampio sforzo di un folto gruppo di specialisti. “Quello che cercavamo di ottenere era di far sembrare che Godzilla si muovesse nel mondo reale. Una delle domande più frequenti era, ‘Se fosse una persona, chi potrebbe essere?’ E dopo averci pensato un po’ su, ci è sembrato che potesse essere l’ultimo Samurai — un solitario e antico guerriero che se avesse potuto, avrebbe preferito non fare parte del mondo in cui vive, ma che è costretto dagli eventi a riemergere in superficie. Abbiamo buttato giù parecchi bozzetti e disegni e ci è voluto oltre un anno per arrivare a renderlo perfetto”.

Alto oltre 100 metri — il più grande mostro del cinema — all’inizio Godzilla era stato concepito interamente come frutto di lavorazioni digitali, che mantenesse la classica forma e identità del personaggio originale. Bipede, anfibio, un leviatano con pinne dorsali letali, che si allungano minacciose fino alla lunga coda che usa per spazzare via il nemico, Godzilla apparteine alla specie immaginaria dei Godzillasaurus, che i paleontologi hanno scherzosamente associato alla famiglia dei Tyrannosaurus Rex o Ceratosaurus, ma un po’ più grande.

L’impegno della produzione nel catturare l’essenza di Godzilla, li ha infine ricondotti al 1954 — all’iconico costume in latex progettato da Teizo Toshimitsu della Toho, da lui realizzato assieme a Eizo Kaimai, Kanju Yagi e Yasue Yagi. Indossato con grande efficacia dall’attore Haruo Nakajima, il fortunato costume fu trasformato per mezzo dell’obiettivo di Ishiro Honda in un disastro nucleare in carne ed ossa, che sputava un fuoco di origine nucleare su una Tokyo decimata. Sebbene quegli effetti fossero innovativi per l’epoca, la produzione era convinta del fatto che 60 anni dopo e con gli strumenti in loro possesso, Godzilla sarebbe sembrato vivo e reale. godzilla2

E nella costante escalation di devastazione metropolitana che culmina a San Francisco, Gareth Edwards si è concesso anche il lusso di usare come colonna sonora il Requiem for Soprano, Mezzo Soprano, Two Mixed Choirs and Oschestra di György Ligeti nella scena – forse la più bella del film – con i paracadutisti che sembrano stelle cadenti con i loro segnali traccianti, in cui lo stacco dalla soggettiva di Ford Brody a dei campi lunghissimi sottolinea l’insignificanza dei soldati di fronte al Re dei Mostri.

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