The Rover.

Acclamato all’ultimo Festival di Cannes, dove ha suscitato unanime consenso di critica e di pubblico, arriva nelle sale italiane il thriller post-apocalittico che segna l’atteso ritorno dietro la macchina da presa di David Michôd, già regista di ‘Animal Kingdom’, con la grande interpretazione di Robert Pattinson, Guy Pearce e Scoot McNairy.

‘The Rover’ nasce da un’idea originale di Michôd e Joel Edgerton, ma trova ispirazione – e molte delle riprese sembrano confermarlo – in produzioni come Mad Max, The Walking Dead e L’uomo del giorno dopo.

Dieci anni dopo il collasso del sistema economico occidentale, nel mondo non ci sono più regole, la violenza impera e tutte le risorse naturali si sono esaurite. In questo scenario post-apocalittico, Eric (Guy Pearce), intraprende un lungo e duro viaggio attraverso il deserto australiano, all’inseguimento della banda criminale che gli ha sottratto l’unica cosa che ancora possedeva, la sua automobile. Durante il viaggio l’uomo si trova costretto a condividere il proprio cammino con il giovane Rey (Robert Pattinson), un ragazzo ferito, abbandonato dalla gang dopo l’ultima rapina.

The Rover è un film plumbeo che fa l’occhietto a Terrence Malick. Girato nel deserto australiano in un futuro apocalittico dove vige la più assoluta anarchia e con un mondo in armi. Quasi un western, con le miniere australiane ancora in attività e che attirano così uomini disperati senza fede né legge.

“Questo film – spiega il regista – mette in mostra un mondo completamente plausibile di un futuro prossimo. Parla di problemi apparentemente insolubili, di avidità umana di fronte alla distruzione delle nostre risorse, e della disperazione che tutto questo reca a quelle persone che vogliono comunque continuare a vivere. Come è il caso oggi della Nigeria o della Sierra Leone”.

Robert Pattinson, mille miglia lontano da Twilight, e uno straordinario Guy Pearce rendono questa sorta di ‘Mad Max realistico’, un lavoro attraente e da non perdere.