Cinquanta sfumature di separazione.

“Sto simpatico a tutti. Sto sul cazzo solo a te”. scamarcioGaetano, Riccardo Scamarcio, al tavolo di un ristorante ‘combatte’ con la ex moglie Delia, Jasmine Trinca, come su un ring di boxe. In palio, tra rabbia e rancori, un amore speciale che forse non finirà mai. Sono questi i protagonisti di ‘Nessuno si salva da solo’ terzo film da regista di Sergio Castellitto, dopo ‘Non ti muovere’ e ‘Venuto al mondo’. La storia è tratta dal romanzo di sua moglie Margaret Mazzantini, che ha firmato anche la sceneggiatura.

Il libro è del 2011, ma l’idea di raccontare sul grande schermo la tormentata e intensa relazione tra Delia e Gaetano, che attraversano tutte le fasi di una storia, (dalla travolgente passione iniziale, all’innamoramento, dal matrimonio al diventare genitori, l’allontanamento, il distacco sempre crescente e, infine, la rottura, violenta e dolorosa), è arrivata successivamente: “Ci ho pensato 3-4 anni – dice Sergio Castellitto -. Ho riletto per caso il libro e ho avvertito ancora oggi la sua contemporaneità. Per Magaret è stata una scommessa vinta, è stato un impazzimento bello scrivere la sceneggiatura che non ha quasi nulla del romanzo. E’ come se ci fossero due film, il primo inizia con una coppia che si odia e il secondo mostra il passato, poi c’è un momento preciso in cui si incontrano”.

scamarcio trinca 3Tutto parte dalla cena voluta da Gaetano per parlare delle vacanze dei figli. Ma quello è solo un pretesto per avere un confronto con la moglie, che subito diventa scontro sotto gli occhi di una coppia di anziani (Roberto Vecchioni e Angela Molina), seduta al tavolo accanto, testimone di tutto quello che accade nell’arco della serata. “E’ capitato a tutti in un ristorante di far cadere lo sguardo su chi abbiamo vicino, immaginando una storia su quei due che prima non si guardano, poi litigano e poi ancora ridono – afferma Castellitto – Credo sia arrivato il momento di farsi gli affari degli altri, è l’unico modo per salvarsi. E’ importante accorgersi degli altri e in tal senso questo è un film politico perché non c’è nulla di più politico della nostra intimità”. Al termine della cena, infatti, Delia e Gaetano vengono avvicinati dalla coppia di anziani sorridenti e, nonostante, l’età ancora innamorati. Vito, Roberto Vecchioni, confida loro di essere malato di cancro e chiede a Delia e Gaetano di pregare per lui perché, sostiene, “nessuno si salva da solo”.

Secondo l’attore e regista, il film “è il risultato di cosa ha fatto la crisi, che ha spolpato non solo l’economia ma anche i rapporti umani e ha infragilito la sessualità delle persone. La famiglia, che amiamo e detestiamo, è insieme straordinaria e micidiale, eppure senza desiderarla neanche i single possono vivere. La famiglia è il primo gesto sociale che abbiamo bisogno di costruire, tutto permeato da uno stress che si chiama amore. E l’amore è roba da professionisti, non è part time”. Separarsi risulta la spesso la via più semplice: “Quando si arriva sull’orlo del baratro è facile scappare, mentre la cosa più difficile è aspettare – aggiunge – Molti amori si sono fermati o esauriti soltanto per una nevrosi, chissà come sarebbe andata se avessero superato la curva. Ma gli amori speciali non finiscono mai e si trasformano”.

La cena occupa l’intero svolgimento del film, ma attraverso una serie di flash back, viene ripercorsa la vita di Delia e Gaetano. Ogni scena racconta un passaggio della vita, il film procede per quadri. Numerose le scene erotiche, addirittura superiori per numero e intensità a quelle di Cinquanta sfumature di grigio (per difetto del film hollywoodiano). “Io e Riccardo – afferma Jasmine Trinca – abbiamo voluto portare autenticità e cose intime da noi vissute, perché le nostre azioni non potevano passare attraverso il ragionamento. Per raggiungere un’alchimia abbiamo aggiunto dettagli e sguardi, con l’obiettivo di rendere tridimensionali i personaggi. E’ stato un vero transfert empatico”.

scamarcio trinca 1Dalia e Gaetano sono “i figli delle macerie”, come viene detto nella pellicola, cresciuti tra la caduta del Muro di Berlino e l’11 settembre, “una generazione che ha vissuto nel remake e non ha inventato nulla di nuovo”. Ne esce fuori un clichè abbastanza scontato, che può vantare una buona interpretazione di Riccardo Scamarcio, dopo il clamoroso flop del film di Pupi Avati ‘Un ragazzo d’oro’.

Nel cast anche Anna Galiena nel ruolo della madre ‘milf’ di Delia, Marina Rocco che interpreta l’amante di Gaetano, Massimo Bonetti, che presta il volto al padre ‘invisibile’ di Gaetano, ed Eliana Miglio che, invecchiata artificialmente, interpreta la madre di Gaetano, con un trucco e una parrucca da denuncia penale al costumista. Nel film anche un cameo di Massimo Ciavarro, dentista e amico del padre di Delia.

castellitto copiaUn’ultima considerazione sulla locandina del film che ricalca stilisticamente quella dell’ultimo film di Sergio Castellitto, anche in questo caso tratto da un libro della moglie. Speriamo, quindi, in un eventuale quarto film diverso dallo standard.

L’uscita in sala della pellicola, prodotta da Indiana Production con Wildside e Rai Cinema, è prevista il 5 marzo con Universal.

I commenti sono chiusi.