Matteo Garrone porta Cannes in una favola.

Matteo Garrone ha presentato a Cannes il suo ultimo film ‘Il Racconto dei Racconti’ in Concorso al Festival francese e dal 14 maggio al cinema con 01 Distribution.

L’accoglienza sulla Croisette è stata come sulle montagne russe tra grandi consensi e tiepide reazioni; parte della critica, infatti, è rimasta spiazzata di fronte a un film che necessita sicuramente di un’attenta riflessione e che non sta negli schemi canonici.

Il film girato in lingua inglese, è interpretato da un cast stellare: Salma Hayek, Vincent Cassel, Bebe Cave e Toby Jones nei ruoli principali; John C. Reilly, Alba Rohrwacher, Shirley Henderson e Stacy Martin, nei ruoli secondari.

‘Il racconto dei racconti’ è tratto dal libro del napoletano Gambattista Basile del Seicento. “Non solo in Europa – ha affermato Garrone in conferenza stampa -, Giambattista Basile ingiustamente è sconosciuto anche in Italia, sebbene sia stato il primo a scrivere di Cenerentola, il Gatto con gli stivali, la Bella addormentata. Il suo ‘Lo cunto de li cunti’, per Calvino una raccolta dei sogni deformi di uno Shakespeare partenopeo, è un testo meraviglioso, una miniera di personaggi, e le fiabe sono sempre attuali perché si muovono sugli archetipi. E’ stato giusto portarlo in scena, anche se è un progetto ambizioso e incosciente, in cui mi son avventurato con un gruppo di attori e collaboratori straordinario”.

PHOTOCALL IL RAACONTO DEI RACCONTI SALMA HAYEK, mattero garrone“In Basile, – ha continuato Garrone – ho ritrovato tanti elementi che caratterizzato il mio lavoro e le mie ossessioni: il corpo, la metamorfosi, il desiderio spinto oltre ogni limite. Ma sto accanto ai miei personaggi, li racconto emotivamente e istintivamente: non posso fare film se non amo miei personaggi”.

”Lo cunto de li cunti è un libro scritto in un dialetto arcaico del napoletano secentesco, anche volendo girare in italiano mi sarei rifatto ad una traduzione, ma l’inglese lo rende universale, mi consente di arrivare a tutti i pubblici e in questo caso si sposava anche bene alla storia visto che come diceva Calvino, Basile è il sogno deforme di uno Shakespeare partenopeo” ha spiegato Garrone.

Il regista di ‘Gomorra’ e ‘Reality’ ha aggiunto: ”di italiano ci siamo noi che lo abbiamo realizzato, la troupe, il cast tecnico, le location tutte della penisola dalle Gole di Alcantara in Sicilia al federiciano Castel del Monte in Puglia, le scenografie di Dimitri Capuani, i costumi di Massimo Cantini Parini, i mostri di Leonardo Cruciali. Volevamo che fosse riconoscibile la location ma al tempo stesso che sembrasse finta e ricostruita, creare lo stupore e mantenere credibilità, fare un film di artificio e reale insieme: artigianalità è la parola chiave di questo film”.

PHOTOCALL IL RAACONTO DEI RACCONTI SALMA HAYEKInsieme al regista, sulla Croisette, anche la protagonista Salma Hayek, che a Cannes afferma di “rappresentare le donne, tutte le donne”, John C. Reilly, Toby Jones e Vincent Cassel, che in Francia è di casa.

Salma Hayek ha raccontato l’aneddoto sulla meravigliosa scena del labirinto (girato nel giardino del castello di Donna Fugata in Sicilia): ”ho corso per davvero per 45 minuti con quel vestito bellissimo rosso tutto di broccato, pesante, giravo intorno e mi perdevo io pure. Peccato che arrivata all’uscita Matteo abbia detto che la luce era cambiata e bisognava ricominciare, trafelata come ero”.

“Il mio personaggiovive il conflitto che hanno molte donne – ha affermato la Hayek – posso comprenderlo fino in fondo. Diventa una specie di chiodo
fisso. Dunque sin dall’inizio ero vicina alla mia regina”. Salma Hayek ha evidenziato come “tutte le storie del film vanno in direzioni che non potresti immaginare, non dove vanno le fiabe di solito, ma in un posto unico e con modalità uniche: prima capisci i personaggi, poi il mondo bizzarro, poi cerchi di entrare nella testa del regista, e non sai mai che penserà Garrone”.

PHOTOCALL IL RAACONTO DEI RACCONTI VINCENT CASSEL

Salma Hayek ha concluso: “Ho capito sul set che per Matteo un film non deve essere solo buono, deve essere suo, unico. Il metodo non esiste solo per gli attori, ma anche per i registi: lui può continuare a girare durante un incendio”.

Al suo fianco Vincent Cassel. “Anche
se si trattano di fiabe del passato sono molto moderne – ha spiegato l’attore francese – l’ossessione per la maternità, per la giovinezza e la solitudine di uomo come il Re di Altomonte che potrebbe rappresentare un nerd di oggi davanti a computer raccontano la contemporaneità”.

“E’ stato tutto facile – ha concluso Cassel -, anche se non lo era. Sul set si respirava un’atmosfera rilassata, all’italiana, in senso positivo, tutto veniva fatto con disinvoltura. Questo è il fascino del cinema
made in Italy”.

Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, ha rivelato che “per la prima volta Matteo mi parlò del progetto sul divano davanti alla tv, durante l’intervallo di una partita di calcio”.

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