I Leoni ruggiscono al Roseto Opera Prima.

Il terzo film in concorso alla XX Edizione di Roseto Opera Prima è ‘Leoni’, il film d’esordio di Pietro Parolin con protagonisti Neri Marcorè, Anna Dalton, Piera Degli Esposti, Stefano Pesce e Pierpaolo Spollon. A Pietro Parolin è stata assegnata la rosa d’oro per la miglior regia del festival 2015 di Roseto degli Abruzzi.

Prodotto da CSC Production, la compagnia di produzione del Centro Sperimentale di Cinematografia, di cui Parolin è stato allievo, e distribuito da Bolero Film, “Leoni” uscirà al cinema il 5 febbraio 2015. Un ritorno alla tradizione della più squisita commedia all’italiana, alle prese con una crisi ormai evidente, anche in Veneto. Gualtiero Cecchin non ha mai avuto problemi di soldi, figlio di papà, arrogante e viziato… ma simpatico. E ora che i soldi sono finiti come farà a tornare ai vecchi fasti?

leoni rop

“Facciamo un salto indietro nel tempo e andiamo a pensare al sapore di una certa commedia all’italiana – afferma il regista -. Ripensiamo all’opera di Germi, “Signore e signori”, a quando Vincenzoni gli mise in mano il copione. Ripensiamo a chi ebbe la fortuna di vedere quel film al cinema, magari in Veneto, uscire dalla sala e andare al bar con gli amici a bere qualcosa e parlare di quello che avevano appena visto. È quel momento che ci interessa: la quotidianità di tante persone che si ritrovano in piazza, ieri come oggi, per parlare di qualcosa, nel bene e nel male”. Questo sottofondo, questo brusio corale, è il tappeto sociale su cui si vuole costruire “Leoni”. “Mescoliamo assieme una riflessione tragicomica sulla crisi – continua Parolin -, una frustata alle insicurezze umane e qualche tocco iperbolico per andare a far squillare un campanello, o almeno provarci, che tace da tanto tempo: quello della satira, pura, a tratti esagerata, mai volgare. E cerchiamo, come nella satira vera, quel tempo, quella pausa di silenzio tra un sorriso e un ghigno che spesso, se funziona, può caricarsi anche di commiserazione, non gratuita, costruttiva: vedremo come non bisogna comportarsi, per lasciare un solco di speranza nello sguardo dopo la visione”.

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