Daddy’s home, la guerra dei padri.

Un patrigno contro un papà – Will Ferrell contro Mark Wahlberg. Sono questi i personaggi di una spensierata commedia natalizia, al cinema in Italia dal 14 gennaio, su un tranquillo dirigente radiofonico che si trova a dover affrontare la “sfida più ardua per un patrigno” quando l’ex di sua moglie, uno sregolato agente segreto a cavallo di una scintillante motocicletta torna in città.

DADDY'S HOME‘Daddy’s home’ è diretto da Sean Anders e John Morris, con protagonisti Mark Wahlberg e Will Ferrell, che tornano a fare coppia dopo il film ‘I poliziotti di riserva’ del 2010.

E ‘solo l’incontro tra due padri orgogliosi, quindi cosa potrebbe andare storto? Ma quello che dovrebbe essere un primo tentativo di conoscersi si trasforma in una guerra a tutto campo, con i due avversari che tentano di surclassarsi a vicenda nel ruolo di genitore con conseguenze esilaranti e disastrose. La posta in gioco continua a crescere – da dei cuccioli ad un pony ad un campione della pallacanestro (Kobe Bryant) – ma i due riusciranno a sopravvivere alla rivalità? Il patrigno Brad vuole solo essere lì per la sua nuova famiglia, ma non ha idea di quanta fatica dovrà fare per conquistare i loro cuori quando in città “arriva papà” (“Daddy’s Home”).

“Quello che ci ha entusiasmato è che si trattava di una dinamica comica che non si è mai vista prima sul grande schermo: un padre biologico che arriva e crea il caos nella vita di un patrigno”, riassume l’interprete e produttore Will Ferrell. “Ci sono tante famiglie allargate oggi e molta gente si riconoscerà nella storia, che è stato anche molto divertente esplorare da un punto di vista comico. Inoltre, abbiamo ribaltato la situazione rispetto al cliché del “patrigno malvagio”. Brad, il personaggio che interpreto, è il tipo più dolce che si sia mai visto e, nell’essere un genitore, desidera solo l’approvazione dei suoi figli. Ma poi arriva l’ex di sua moglie, Dusty, che riesce a farlo andare nel pallone”.

Ci sono alcuni tipi di incontri che tutti temono – quelli con i suoceri, con il proprio capo, un appuntamento al buio e tra tutti quello che è più probabilmente la maggiore causa di ansie e di nodi allo stomaco: l’incontro con l’ex del proprio coniuge, soprattutto quando è il padre dei figli acquisiti che si sta cercando disperatamente di conquistare. La cosa assume proporzioni bibliche in “Daddy’s Home”, quando Brad il patrigno determinato a conquistare i propri figliastri incontra il loro padre biologico per la prima volta – e scopre che è il padre più fico del mondo, in grado di annientare qualsiasi nemico, risolvere qualsiasi problema in casa e affascinare qualsiasi essere umano, compresa quella famiglia che Brad faticherà non poco a tenersi.

DADDY'S HOMEIl regista e co-sceneggiatore Sean Anders (“Come ti spaccio la famiglia”, “Come ammazzare il capo 2″), dice della storia: “Daddy’s Home” è la storia di un tranquillo ed amorevole patrigno che desidera solo essere un buon papà per i suoi figliastri. Quando il loro padre biologico ri-entra in scena però, purtroppo però si trova a dover sostenere il confronto con quello che sembra essere il peggior incubo di ogni padre ordinario. Brad, il personaggio interpretato da Will Ferrell, è un tipo affettuoso e tranquillo ma Dusty, il personaggio interpretato da Mark Wahlberg, col quale si ritrova a confronto, è un tipo assolutamente fantastico, carismatico e desiderabile. E’ così dannatamente perfetto che Brad va subito in tilt e viene assalito da un’acutissima insicurezza. Nel frattempo, Dusty, avvertendo la sua ansia, la sfrutta a suo vantaggio. Eppure vogliono entrambi solo ed esattamente la stessa cosa: conquistarsi l’affetto della loro famiglia”.

DADDY’S HOME

L’idea di base di “Daddy’s Home” è nata, come quasi sempre accade nel caso delle idee più divertenti, da uno stressante episodio della vita reale: il primo incontro del produttore e co-sceneggiatore Brian Burns con il magnifico e seducente ex marito di sua moglie. Il concetto di un patrigno ordinario ma dedicato, impegnato in una battaglia senza quartiere per vincere l’affetto della sua famiglia contro un super-papà assolutamente imbattibile ha subito fatto scattare la molla della commedia in Anders e in John Morris, suo partner di lunga data nella sceneggiatura.

Noti per le loro commedie di successo come “Un tuffo nel passato”, “Scemo e più scemo “, “Come ti spaccio la famiglia” e “Come ammazzare il capo 2”, Anders e Morris, insieme a Burns, si sono trovati a scrivere scene straordinariamente divertenti, alzando continuamente la posta in gioco mentre i due papà gareggiano per assicurarsi la corona di genitore più desiderabile, senza esclusione di colpi.

Ricorda Ferrell: “In principio non riuscivamo a decidere se avrei dovuto interpretare Dusty o Brad. Ma le cose hanno preso definitivamente forma quando è stato fatto il nome di Mark; a quel punto è stato subito ovvio che sarebbe stato lui Dusty. Mark è una di quelle persone che non si devono mai preoccupare nell’interpretare un personaggio fico o di bell’aspetto. Lui è naturalmente fico e bello, mentre il resto di noi passa tutta la vita a cercare di ottenere quello che per lui è così naturale. Mark ha semplicemente riversato tutto questo in Dusty. Aveva già una giacca di pelle perfettamente sbiadita nell’armadio. Non ha dovuto comprarne di corsa una da Banana Republic per darsi un tono. E ogni mattina, mentre io sono ancora nel mondo dei sogni, lui ha già fatto due ore di ginnastica”.

Aggiunge Wahlberg: “Ho colto al volo l’opportunità perché non sono in tanti a possedere un talento comico come quello di Will. Ci eravamo già divertiti come pazzi quando avevamo lavorato insieme in precedenza. Ed ho pensato anche che in questo film potevamo sperimentare una dinamica molto divertente e diversa che non si era mai vista prima. Amiamo entrambi lanciarci quante più palle curve sia possibile e quindi la cosa avrebbe funzionato perfettamente per questi ragazzi che amavano il gioco forte nella commedia”.

Lo yin e lo yang della chimica tra Ferrell e Wahlberg non solo si è rivelato perfetto per l’antagonismo epico di “Daddy’s Home”- ma anche nella sua esplorazione di ciò che fa di un padre un magnifico genitore, non importa quali siano le sue capacità e le sue qualità. “Will è come un gatto di casa mentre Mark è un leone”, scherza Anders.

“Eppure certi uomini virili e sexy a cavallo delle loro scintillanti motociclette non sono necessariamente sempre i migliori padri del mondo. Possono esserlo. Ma in questo caso, si finisce col comprendere che, anche se Dusty è fantastico e bravo in tutto … nel profondo dell’anima è in realtà un po’ terrorizzato della responsabilità che l’essere padre comporta – ed è lì che Brad ha lo batte. In fin dei conti, entrambi i personaggi desiderano solo farsi amare dai propri figli e penso che questo sia un particolare in cui tutti possono facilmente identificarsi”.

La chimica della loro comicità sopra le righe è apparsa subito ovvia dalla prima scena che il duo ha recitato insieme. “Il primo giorno che abbiamo fatto le prove delle riprese, Mark e Will stavano lì fermi, uno accanto all’altro, e tutti già ridevano”, ricorda Anders. “Si sono calati così perfettamente in questi due personaggi opposti che abbiamo subito capito che sarebbe stato tutto facile sin dal primo ciak”.

Per Ferrell e Wahlberg, parte dell’appeal di entrambi i personaggi consisteva nel fatto che nessuno dei due sia un classico cattivo. Sono solo in competizione tra loro e ciò li porta ad affrontare questioni quotidiane e banali in maniera assolutamente estrema, nel tentativo di conquistarsi l’affetto dei propri cari.

“Quello che mi piace è che, alla fine, ‘Daddy’s Home’non è la storia di una perdita o di una vittoria” conclude Wahlberg. “Inizia come una competizione, ma spero che alla fine si arrivi a sperare che entrambi questi padri trovino il modo di far parte della vita dei loro figli. In un certo senso si costringono a dare il meglio di se a vicenda”.

Nel film i due papà portano i figli ad una partita dei Lakers, dove la loro battaglia si fa febbrile, coinvolgendo Kobe Bryant e con un tentativo di tiro da metà campo che finisce molto, molto male.

“Kobe non avrebbe potuto essere più gentile e ha girato un’intera scena senza nemmeno un dialogo scritto, e il tutto è stato incredibile”, ricorda Ferrell. “Abbiamo girato nel bel mezzo di una vera partita ed avevamo sei minuti a disposizione a metà incontro per quella scena chiave del tiro da metà campo. E ‘stato così emozionante girarla dal vivo, di fronte ad un pubblico che non aveva idea di cosa stesse per succedere. DADDY'S HOMEGli abbiamo solo detto ‘vi preghiamo di rimanere ai vostri posti mentre giriamo una scena per il prossimo film di Will Ferrell e Mark Wahlberg e non perdetevi quest’occasione di vedere Will Ferrell che tenta un tiro da metà campo’. Questo è tutto quello che abbiamo detto loro … è raro che si possa girare una scena simile in tempo reale e la cosa ha conferito al tutto una vitalità che sarebbe stata difficile ricreare nella finzione”.

Un’altra scena memorabile è quella in cui a Brad viene richiesto di far sfoggio della sua abilità nello skateboard, ma la complessità della scena richiedeva un vero campione dello skateboard. E la controfigura di Ferrell non è un professionista qualsiasi , ma il leggendario “birdman” Tony Hawk. “Ovviamente, Tony è vestito come me, così nessuno sa che è lui, ma è stato fantastico averlo sul set nei miei panni. E ‘stato così surreale”, racconta Ferrell.

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