I padri e le figlie di Gabriele Muccino.

Dopo ‘La Ricerca della Felicità’ e ‘Sette Anime’, presentato a Roma in anteprima stampa il nuovo film americano di Gabriele Muccino “Padri e Figlie”, che 01 Distribution porterà al cinema dal 1° ottobre, con protagonisti Russell Crowe e Amanda Seyfried in un commuovente ritratto di padre e figlia. Nel cast hollywoodiano anche un innamorato Aaron Paul, un’alcolizzata Diane Kruger, una publisher onesta Jane Fonda, Bruce Greenwood, Octavia Spencer, Kylie Rogers, Quvenzhané Wallis e Janet McTeer.

“Lui scrisse un libro con lei, su di lei e per lei. Quel libro racconta la loro storia e si intitola ‘Fathers and Daughters’. Il film racconta la loro storia. La storia di un padre e di una figlia ancora bambina e di questa bambina una volta diventata donna”.

Jake (Russell Crowe) è un romanziere di successo (vincitore di un Pulitzer) rimasto vedovo in seguito a un grave incidente, che si trova a dover crescere da solo l’amatissima figlia Katie, a fare i conti con i sintomi di un serio disturbo mentale e con la sua altalenante ispirazione e con la sorella della moglie che vuole portarle via la figlia. 25 anni dopo, Katie (Amanda Seyfried) è una splendida ragazza che vive a New York: da anni rimasta orfana del padre, combatte i demoni della sua infanzia tormentata e la sua incapacità di abbandonarsi ad una storia d’amore.

‘Padri e figlie’ nasce da una sceneggiatura di Brad Desch che intreccia la storia di 25 anni prima con quella dei giorni attuali della bambina diventata adulta e indipendente. Due binari che si incrociano continuamente e a volte sembrano marciare parallelamente. E’ una storia che riesce, attraverso l’abilità del regista, a far convergere in modo organico un “microcosmo di umanità ferita” che varia tra abbandoni e amore sincero, quello tra padre e figlia appunto. Muccino parla dell’amore assoluto.

Katie, la protagonista, è prigioniera dell’eterna ricerca di un padre che non potrà più trovare e la paura di amare la porta a sbagliare la sua vita. Fino a quando dovrà prendere una decisione. Katie fugge dalla vita perché ha paura della morte che ha caratterizzato costantemente la sua esistenza.

Sono passati 3 anni dall’ultimo film di Muccino (Quello che so sull’amore), ‘rinnegato’ dallo stesso regista, che ha con ‘Padri e Figlie’ una nuova occasione per tornare al vertice del box office. I sentimenti e l’ottimo cast del nuovo film, strenuamente difeso dal regista durante le fasi di lavorazione, possono essere una buona garanzia di quella che potrebbe essere ribattezzata una nuova ricerca della felicità, che questa volta non ha come obiettivo il successo, ma l’elaborazione del lutto e, quindi, l’amore verso gli altri.

C’è molto cinema classico di Gabriele Muccino in ‘Padri e figlie’, da una struggente canzone dei The Carpenters (Close to you) a un brano addirittura di Jovanotti; dai lunghi piani sequenza a inquadrature a spalla per inseguire i suoi protagonisti sul marciapiede newyorkese. Il rapporto tra padre e figlia diventa quasi un’autocitazione per quello che forse è il film più riuscito dello stesso regista (La ricerca della felicità).

Tante lacrime per chi si identificherà nel film e per chi è genitore. Il ‘merito’ oltre che al regista va soprattutto alla Katie bambina, interpretata da Kylie Rogers, 11 anni (scelta da Steven Spielberg per The Whispers), che quasi riesce a far ombra al gladiatore Russel Crowe, in preda alle sue crisi epilettiche. Ineccepibile anche Amanda Seyfried, con i suoi occhioni e Aaron Paul in una veste insolita per un attore noto nei film di genere action.

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