La quarta giornata del Taormina Film Fest si è aperta con una importante pagina di storia per la kermesse cinematografica siciliana, giunta alla 62esima edizione: ad aprire i lavori del quarto giorno, infatti, la Taoclass tenuta da Harvey Keitel, monumentale icona, protagonista della nascita del cinema sperimentale e di alcuni dei più celebri film di culto del cinema americano. Da “Mean Streets” di Martin Scorsese a “Le Iene” di Quentin Tarantino, passando per i più indipendenti “Lezioni di piano” dell’australiana Jane Campion e “Il cattivo tenente” di Abel Ferrara – l’attore newyorkese, emblema di una umanità disperatamente affascinante, ha dialogato con il pubblico del Taormina Film Fest, donandosi molto generosamente in inediti aneddoti riguardanti la sua lunga carriera e un pensiero commosso rivolo alle recenti cronache di Orlando.
Nel pomeriggio lo abbiamo incontrato, per un breve e molto informale scambio di battute, che per tempi e modi ha rievocato il cinico e ispiratissimo Mister Wolf di tarantiniana memoria. Con un appello finale a Martin Scorsese.
Giusi Borghese