“Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità”

nebbia 1Giornalisti, avvocati, psichiatri, professori, poliziotti: nessuno si salva, perché nessuno è innocente. Dal best seller internazionale, ‘La ragazza nella nebbia’, il film opera prima del romanziere Donato Carrisi: una produzione Colorado Film in collaborazione con Medusa Film, al cinema dal 26 ottobre. Toni Servillo è un cinico investigatore. Il più cinico che si sia mai visto in una cittadina immaginaria sulle Alpi. Nel cast anche Alessio Boni, Lorenzo Richelmy, Galatea Ranzi, Michela Cescon, Lucrezia Guidone e Jean Reno.

Un piccolo paese di montagna, Avechot. Una notte di nebbia, uno strano incidente. L’uomo alla guida viaggiava da solo. È incolume. Allora perché i suoi abiti sono sporchi di sangue? L’uomo si chiama Vogel e fino a poco prima era un poliziotto famoso. E non dovrebbe essere lì. Un mite e paziente psichiatra cerca di fargli raccontare l’accaduto, ma sa di non avere molto tempo. Bisogna cominciare da alcuni mesi addietro. Quando, due giorni prima di Natale, proprio fra quelle montagne è scomparsa una ragazzina di sedici anni: Anna Lou aveva capelli rossi e lentiggini. Però il nulla che l’ha ingoiata per sempre nasconde un mistero più grande di lei. Un groviglio di segreti che viene dal passato, perché ad Avechot nulla è ciò che sembra e nessuno dice tutta la verità. Questa non è una scomparsa come le altre, in questa storia ogni inganno ne nasconde un altro più perverso. E forse Vogel ha finalmente trovato la soluzione del malvagio disegno: lui conosce il nome dell’ombra che si nasconde dentro la nebbia, perché “il peccato più sciocco del diavolo è la vanità”… Ma forse ormai è troppo tardi per Anna Lou. E anche per lui.

Un noir senza sangue. La ragazza nella nebbia è ambientato in un paesino immaginario, quello che Carrisi durante l’incontro per presentare il film alla stampa definisce “un microcosmo da cui non si può fuggire in cui riecheggia l’urlo di una ragazza dai capelli rossi”. Vogel sa quanto sia importante l’eco mediatica per dare risalto a una notizia e ottenere l’attenzione dei suoi superiori. nebbia 4Così, con la complicità compiaciuta dei giornalisti, crea un circo mediatico che ‘premia’ tutti. “E’ un circolo vizioso, in realtà – sottolinea Carrisi – perché ci sono i media, le forze dell’ordine, il pubblico famelico che vuole il ‘mostro’: nessuno è innocente, come nel mio film e come accade nella realtà. Il crimine, infatti, è un business, anche se nessuno lo ammette. Intorno al circo mediatico come quello raccontato nel film – spiega – ci sono gli interessi economici degli esercenti del paesino, di chi vuole far carriera nelle forze dell’ordine, dei magistrati, degli avvocati, ma anche dei media. Se pensate che un cameraman e un inviato da soli possono coprire una storia di cronaca nera per giorni, facendo registrare ascolti record in tv in mille programmi e contribuendo alla raccolta pubblicitaria a costo bassissimo, tutto è più chiaro. Costa meno di una fiction e rende molto di più”.

“I personaggi sono nuovi rispetto al romanzo – spiega il regista e scrittore – perché questo non è un film d’autore, ma un film di autori. Nel senso che ognuno ha portato il suo contributo personale: dalla costumista al fonico al direttore della fotografia. Agli attori, ovviamente”. E proprio questi ultimi, confessa Carrisi, sono stati determinanti per la caratterizzazione dei personaggi. “Quando ho raccontato come doveva essere il professor Martini ad Alessio Boni – spiega – era molto imperfetto. Quando lo ha portato sul set, era cambiato, aveva una diversa fisionomia. E lo stesso vale per Toni Servillo: malgrado abbia scritto l’agente Vogel pensando a lui, arrivato sul set quel personaggio è diventato un altro”.nebbia

Carrisi cita Servillo che nel film dice ‘c’è una parola per descrivere tutto questo: sortilegio’: “Ecco, questo film è stato un vero e proprio sortilegio”.  Carrisi confessa poi con grande onesta: “Per creare bisogna anche rubare e io ho guardato al Noir anni Sessanta, alla grande stagione dei thriller, al mio film cult Il silenzio degli innocenti, a Seven, ai lavori di Luc Besson e ai Soliti sospetti”.

La ragazza nella nebbia che fa parte delle anteprime della Festa del Cinema di Roma è stato comprato dalla francese Studio Canal per il mercato estero, ed è già stato venduto in Spagna, in Germania, nel Far East e, ovviamente, uscirà anche in Francia.

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