Campioni di biliardino.

goool1Goool! non è un film sul calcio balilla, né sul calcio in generale. È una storia che parla d’amicizia e di come vincere le sfide che la vita ci presenta. La metafora è contenuta nell’idea di dover dividere lo stesso campo da gioco con i tuoi avversari per un lungo periodo di tempo, come nel biliardino, e di non riuscire a concepire un mondo diverso da quello, finché uno non realizza che unendo le forze si può lottare e sopravvivere.

Al cinema dal 29 maggio, nel film Amadeo é un giovane ragazzo che ha degli amici un po’… strani e una altrettanto particolare abilità: é il miglior giocatore di biliardino di sempre.
Nel piccolo villaggio in cui vive, non c’è nessun avversario abbastanza valido da sconfiggerlo. Ma la vita privata di Amadeo non è costellata da così tanti successi come la sua vita da giocatore. È innamorato di Laura, sua amica fin dall’infanzia, ma è così timido da non riuscire a dichiararle il suo amore.
Cresce fino a diventare il migliore giocatore di biliardino di tutti i tempi ma la sua vita continua a non dargli soddisfazioni. Nonostante la sua natura di ragazzo buono e simpatico, passa il suo tempo a giocare a biliardino, l’unica cosa in grado di farlo sentire importante.
goool2  Ma un bel giorno la routine di Amadeo viene, improvvisamente, sconvolta dal ritorno di “Grosso”, un suo coetaneo che torna al villaggio per vendicarsi di una partita a calcio balilla persa contro Amadeo dieci anni prima. Il suo unico obiettivo, nonostante la sua ormai consolidata fama di miglior giocatore di calcio del mondo, è quello di sconfiggere Amadeo e portargli via tutte le cose a lui care: il bar nel quale lavora, il suo biliardino, la sua amata Laura e persino il villaggio, per trasformarlo in un parco a tema e in uno stadio a lui dedicato. Mentre il villaggio viene demolito, qualcosa di straordinario accade ad Amadeo: gli omini del suo amato e, ormai, smantellato biliardino, prendono vita! Hanno un’anima, si muovono e, cosa ancora più importante, possono giocare a calcio. Riconoscenti ad Amadeo per tutte le partite giocate, per il divertimento e le vittorie conquistate insieme, sono disposti a tutto per aiutarlo a ricostruire il mondo che ha perso. Con “Capi” come capitano del suo nuovo team e “Liso” come leader dei suoi perenni rivali, ha inizio una incredibile avventura che li porterà a crescere uniti come se fossero un’entità unica e a realizzare che gli avversari possono anche diventare amici incredibili . Quando si ritrovano ancora faccia a faccia, Grosso e Amadeo devono saldare il loro vecchio conto ma questa volta la partita non si disputerà in un biliardino, ma in un vero stadio di calcio. Amadeo si troverà a dover reclutare una squadra di calcio tra gli abitanti del villaggio. Grazie all’aiuto di Laura, riuscirà a trovare 11 giocatori davvero particolari ..ma giocare contro la gloriosa squadra di Grosso, i Galacticos, non sarà un’impresa per niente facile! Soltanto i più coraggiosi, come Amadeo, possono accogliere questa sfida; un incontro dal sapore epico nel quale sono in gioco l’onore di Amadeo e il futuro stesso del villaggio. Le premesse non sono buone, difficilmente la sua improvvisata squadra potrà avere qualche chance di vittoria contro i Galacticos ma, quando al gioco del calcio si aggiungono anche gli amici veri, una sana competizione e…. gli
omini del biliardino, tutto può succedere…ma sarà poi un gol in più a decretare il vero vincitore?

“Questa avventura – afferma Gaston Gorali, produttore e co-scrittore del film – è cominciata più di sette anni fa, quando mi sono imbattuto per la seconda volta in ‘Memorie di un’ala destra’, un racconto breve scritto dal grande vignettista e scrittore Roberto Fontanarrosa”.

La scrittura della sceneggiatura e lo sviluppo dell’universo del film hanno richiesto un lavoro di creazione di oltre 18 mesi, cui sono seguiti altri 8 mesi di pre-produzione. La squadra era composta da quasi 400 persone tra artisti, produttori, programmatori e tecnici, e tutti hanno messo anima e corpo in questo progetto. Più di 15 differenti nazionalità, unite in una Babele in cui la lingua principale era il linguaggio cinematografico.

goool“La nostra intenzione – afferma il regista argentino Juan Josè Campanella, vincitore dell’Oscar per il Miglior Film Straniero nel 2010 con ‘Il segreto dei suoi occhi’ – era quella di creare un mondo del tutto unico e originale. Credo che ci siamo riusciti, perché non ho mai visto nulla di simile in nessun altro film. Secondo il mio modesto parere. Ho sempre amato l’animazione ma, purtroppo, si trattava di un’area per me impossibile da esplorare, dato che richiedeva la necessità di disegnare manualmente le immagini, un’abilità che io non ho. Provengo dal mondo dell’informatica, sono un tecnico del montaggio, ed ora che l’animazione è approdata sui computer posso sedermi insieme ad un animatore e parlare con lui la stessa lingua, il che è per me un notevole miglioramento; permette una maggiore creatività e una migliore comunicazione. Abbiamo definito lo stile del film poco a poco, attraverso tentativi ed errori e dopo una serie di esperimenti. Doveva trattarsi di una creazione e di un mondo compatibili con l’animazione 3D, traducibili nel linguaggio del computer e, allo stesso tempo, doveva essere un’opera unica e originale. C’è voluto molto lavoro per realizzare questo film, il lavoro di persone di talento, tecnici, creativi… e vorrei che questo fosse apprezzato. Ovviamente, un’animazione moderna deve avere un ritmo adeguato ai bambini, ma questo è un film per tutta la famiglia e quindi deve contenere anche elementi adatti agli adulti. Ci sono gag che solo gli adulti sapranno cogliere, ma naturalmente questo non impedirà ai bambini che guardano il film di divertirsi”.

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