Una standing ovation di circa 20 minuti ha reso omaggio al Nabucco portato a Tokyo dal Teatro Opera di Roma, sotto la direzione di Riccardo Muti.
La prima della tournee in Giappone dell’Ente romano, in scena al Bunka Kaikan del polo di Ueno, è stata all’insegna di un Giuseppe Verdi “suonato e cantato con amore e con fedeltà”, come promesso alla vigilia da Muti, applauditissimo dall’attento e colto pubblico nipponico.
Neanche il tempo di rifiatare che Riccardo Muti invia un “messaggio”: il Teatro dell’Opera di Roma “è un tesoro che va potenziato. Non aiutato, ma potenziato”.
In Italia, dice il Maestro a tutto il personale dell’Ente capitolino in trasferta e riunito per il tradizionale brindisi dopo la prima, “si cerca ancora di privilegiare alcune istituzioni a scapito di altre. Io non ho più 20 anni e posso dire di avere l’autorità artistica per affermare che il Teatro dell’Opera di Roma è uno dei migliori al mondo per rappresentare l’identita’ della cultura italiana”.
Del resto, l’Italia “nel mondo ha un significato profondo soprattutto attraverso l’opera che ci rappresenta”, aggiunge, al termine di una recita definita come una “prestazione di grande qualita’ artistica”.
In altri termini, sintetizzando, “non vogliamo tornare a casa per tornare a mangiare i fichi secchi”, dice strappando una risata generale, liberatoria dopo gli ultimi turbolenti mesi dell’Ente, trascorsi tra serie difficolta’ finanziarie e problemi con il personale, prima della schiarita generale.
Il Nabucco in scena a Tokyo ha rappresentato al meglio il carattere della ‘italianita”, con il genio musicale di Giuseppe Verdi, la direzione di Muti e un allestimento tra regia, scenografie e coro, all’insegna della religiosità in cui Luca Salsi (nei panni di Nabucodonosor) ha convinto, come testimoniato dall’attento pubblico nipponico.
“Ho cercato di fare un Nabucco, non gridato, ma con tutti i colori che Verdi scrive nello spartito”, afferma Salsi, senza tralasciare le ‘dritte’ ricevute dal Maestro. “Credo che il pubblico abbia apprezzato con sincerita’”. Piena soddisfazione da parte del sovrintendente Carlo Fuortes (“abbiamo dimostrato come si fa l’opera italiana”) e dal direttore artistico Alessio Vlad, per una scommessa vinta visto l’impegno messo in campo.
In sala, ad applaudire il maestro, anche diversi esponenti della grande industria nipponica, in primis l’ex numero uno di Toyota Shoichiro Toyoda, e l’ex premier Junichiro Koizumi grande appassionato di opera lirica italiana.
Le repliche del Nabucco si terranno al Bunka Kaikan il 30 maggio e il primo giugno, mentre la prima di Simon Boccanegra è per il 25 maggio alla Nhk Hall (repliche il 27 e 31 maggio).
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