I globi d’oro 2014.

virziLa stampa estera in Italia ha premiato con il Globo d’oro ‘Il Capitale umano’ di Paolo Virzì miglior film. Stessa scelta, quindi, dei David di Donatello, ma per il resto il copione è stato diverso, soprattutto per l’assenza de ‘La Grande Bellezza’ di Paolo Sorrentino. Il Gran Premio della stampa estera, infatti, (il secondo per importanza), va a ‘In Grazia di Dio’ di Edoardo Winspeare, la storia di quattro donne che nel Cilento tornano alla ‘madre terra’ per guardare in faccia la crisi (una storia che ha molte similutudini con le Meraviglie di Alice Rohrwacher). Il premio per la miglior opera prima è andato a ‘Zoran il mio nipote scemo’ di Matteo Oleotto, una produzione italoslovena, con la straordinaria interpretazione di Giuseppe Battiston.

smetto-quando-voglio‘Smetto quando voglio’ dell’esordiente Sydney Sibilia, si rifà della delusione di due giorni fa, con il premio per la miglior commedia. Grande sconfitto ai David (dove aveva 12 candidature) questo film è invece piaciuto alla stampa estera. Il film racconta la storia di un ricercatore universitario, Edoardo Leo, che organizza una banda di malviventi composta da accademici finiti in rovina, eccellenti latinisti, antropologi e economisti rassegnati.

Claudia Cardinale si aggiudica il premio alla carriera. Miglior attore è stato incoronato Antonio Albanese per ‘L’intrepido’ di Gianni Amelio. Un uomo che, per non soccombere, pratica il mestiere del rimpiazzo sui posti di lavoro più disparati. Globo d’oro, come miglior attrice, a Sara Serraiocco per l’opera prima ‘Salvo’ scritto e diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. La storia di un killer di mafia redento grazie a un miracolo.
Gli altri vincitori sono, per la miglior fotografia, Stefano Falivene per Still Life; la miglior sceneggiatura va Pif, Michele Astori e Marco Martani, per La mafia uccide solo d’estate; il premio per la miglior musica a Pivio e Aldo De Scalzi per ‘Song ‘e Napule’, così come già accaduto per i David di Donatello; il miglior documentario a ‘The Stone River’ di Giovanni Donfrancesco e il miglior cortometraggio a ‘Sassywood’ di Antonio Andrisani e Vito Cea.

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