La moda ti fa bella.

barbieriUn incontro casuale e fortuito negli anni ’60 a Cinecittà con un amico del padre che si occupava di tessuti in Svizzera. Inizia cosi la carriera di Gian Paolo Barbieri nel campo della moda. Al grande fotografo è dedicata, fino al 2 novembre 2014,  la mostra La seduzione della moda ad Aosta presso il Centro Saint-Benin.

Ripercorrere la sua vita artistica è come fare un viaggio nel tempo, a bordo di quello stesso obiettivo che ha immortalato gli inizi del prêt-à-porter delle grandi maison italiane.

Nato a Milano da una famiglia di commercianti di tessuti nel 1938, subisce il fascino del teatro tanto da iscriversi alla scuola di recitazione del Teatro Filodrammatici, tra il 1956 e il 1957. Diventa attore, operatore e costumista nel rifacimento di alcune parti di famosi film come La via del tabacco, La vita di Toulouse Lautrec e Viale del tramonto.

Barbieri approda alla fotografia da autodidatta, mosso dalla passione per il cinema che lo conduce, giovanissimo, nella Roma della Dolce vita. Qui fotografa aspiranti divi, mostrando un talento naturale per la fotografia di moda, un’attività sconosciuta nell’Italia dell’epoca in cui non esistono riviste patinate. Si trasferisce a Parigi e diviene assistente di Tom Kublin, fotografo di Harper’s Bazaar.

image34Quando andava al cinema cercava di capire come le grandi attrici potessero risultare così belle perciò, quando tornava a casa, utilizzava tutto ciò che aveva in cantina per ricreare quella luce, prendeva le lampadine e le infilava nei tubi di stufa ma con il tempo imparò che servivano le lenti di Fresnel e i riflettori ma non poteva saperlo dall’inizio, non avendo frequentato alcuna scuola.

Il cinema gli diede il senso del movimento e l’occasione di portare la moda italiana, nata su fondo bianco in pedana, in esterno, dandole un’anima diversa.

Attraverso 58 scatti, La seduzione della moda racconta la carriera del fotografo e la storia della moda dagli anni ’60 fino ai primi anni Duemila: dalle campagne pubblicitarie per Valentino, Armani, Ferré e Versace, alle copertine di Vogue, in un percorso denso di suggestioni che, descrivendo l’evoluzione del suo stile, offre uno spaccato sulla storia recente della fotografia di moda.seduzionemoda

Il percorso espositivo, curato da Raffaella FerrariDaria Jorioz, immortala i soggetti che hanno fatto la storia di quegli anni nel mondo del cinema o dell’arte: dalla magnifica Audrey Hepburn del 1969 alla top model Veruschka, a Vivienne Westwood, fino a celebrità del calibro di Monica Bellucci, Angelica Huston, Sophia Loren, Rudolph Nureyev, Jerry Hall, Gilbert&George.

diANEDegna di nota la location scelta per la mostra. Il Centro Saint-Benin fu fondato intorno all‘anno mille dai Benedettini dell‘abbazia piemontese di San Benigno di Fruttuaria, poi passato ai canonici del Gran San Bernardo sin dal XII secolo, il priorato di Saint-Bénin fu trasformato in Collegio di Studi superiori dal papa Clemente VIII con una bolla del 1597.
Per più di tre secoli il Collège Saint-Bénin alimentò la cultura locale e formò la classe dirigente laica della Valle d‘Aosta. Secondo la tradizione, fu proprio dai Benedettini di Saint-Benin che Sant’Anselmo apprese i primi rudimenti della cultura e coltivò la vocazione che lo avrebbe portato sul seggio primaziale di Canterbury.

Oggi la vasta cappella del Collegio, ricostruita dal 1676 al 1680 accanto al campanile romanico a bifore del XII secolo, è adibita a prestigiosa sede di mostre dedicate all‘arte moderna e contemporanea nazionale e internazionale.