Il cinema di Troisi.

In occasione dei 20 anni dalla scomparsa di Massimo Troisi, era il 4 giugno 1994, questa sera alle 23.10 Rai3 presenta, in prima visione, il documentario di Raffaele Verzillo: “Massimo, il mio cinema secondo me”.troisi

Presentato al pubblico durante l’ultima edizione del Festival Internazionale del film di Roma, il documentario rappresenta un viaggio di ricerca alla scoperta della poetica e della sensibilità artistica di Troisi regista, attraverso i ricordi degli amici più cari.

Con l’ausilio di suggestive foto e del prezioso audio inedito di un’intervista del 1993 all’attore-regista, il film mira soprattutto a riportare la sua presenza fra di noi a partire proprio dall’assenza della sua figura, lasciando alla sua voce (oltre che a poche immagini di repertorio televisivo e tratte da alcuni suoi film) e a quella di alcuni compagni di lavoro, il compito di restituirci l’indimenticabile tracciato della sua vita artistica.

L’attore napoletano più amato dopo Toto’, era nato a San Giorgio a Cremano il 19 febbraio
1953. Aveva solo 41 anni quando è stato stroncato da un infarto. Il ricordo di Troisi è ancora fortissimo in tutti gli italiani e su Twitter sono già moltissimi i commenti e i ricordi dei fan. Tutti citano frasi dei suoi film o parafrasano sue battute memorabili. Su tutte una, che racchiude il senso del dolore: “Troisi, non ci resta che rimpiangerti”. C’e’ poi chi spiega come lo stesso social network più popolare del mondo sia debitore del ‘Pulcinella di San
Giorgio a Cremano’: “con la battuta sul nome del figlio ‘Ugo e non Massimiliano’ ha anticipato i 140 di Twitter”.

Poi un fiume di citazioni, alcune note altre inedite, ma tutte memorabili: “Chi fugge sa da cosa fugge, ma non sa che cosa cerca…. ‘Ma che conosci a Lello?”. “Quando c’è l’amore c’è tutto’. ‘No, chell’ è… ‘a salute'”. “‘Tu la vita la devi prendere come viene’. ‘Ma io la piglio come viene, solo che a me viene sempre ‘na chiavica!”. “Ricominci da zero?’. ‘No da tre.. io tre cose buone le ho fatte, perché devo ricominciare da zero?”. “Ricordati che devi morire!. Ah sì, moh… me lo segno”.

non ci resta che piangere

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