Cappuccetto Grosso.

Cappuccetto Grosso, preso da irrefrenabile ingordigia, divora ogni volta il paniere di cibarie che dovrebbe recapitare alla nonna. Con il tempo la bambina si è trasformata in una ‘chiattona’ di 110 chili. Un giorno camminando nei boschi rimane incastrata tra due alberi e, data la mole, non riesce a liberarsi. Urla cercando aiuto e arriva il famoso cacciatore della fiaba originale che però è diventato ambientalista e si è iscritto alla Lipu e, quindi, non se la sente di abbattere gli alberi per liberare la voluminosa bambina. Il cacciatore, ora guardia forestale, cerca inutilmente di liberarla con l’aiuto del lupo cattivo, il quale nel frattempo non mangia più carne poiché è diventato vegetariano. Alla fine il lupo e il cacciatore vanno insieme a bere una birra mentre Cappuccetto Grosso rimane incastrata tra gli alberi.

cappuccetto grossoDunque, se per caso, passeggiando di notte al chiaro di luna, vi capitasse di sentire un flebile lamento lontano non spaventatevi… non è Angela Merkel, ma Cappuccetto Grosso che non ha ancora smaltito le merendine.

Presentata a Roma, alla presenza di Fabio Massimo Penna e Massimo Pacetti, la dissacrante storia per ragazzi ‘Cappuccetto Grosso’ (Lepisma Edizioni); la rivisitazione in chiave umoristica e contemporanea di Cappuccetto Rosso. Un libro per ragazzi con testo e disegni di Enrico Pietroboni.

Cappuccetto Grosso è un libro che invita a non aver paura del lupo. E’ la forza della mente della bambina a dominare il racconto, non il lupo, il quale non mangia carne ed è vegetariano. E’ un racconto che non presenta personaggi cattivi.
Cappuccetto Grosso è avida ed egoista e costringe la nonna a vivere di stenti e alla fine rimane sola mentre il lupo e il cacciatore sono aperti al prossimo e diventano amici. Il racconto dimostra ai bambini che nella vita non bisogna pensare solo a se stessi e che bisogna lasciare le cose e opportunità anche agli altri.