Nato sotto il segno del rock

Ad ‘Amici di Maria De Filippi’ si è presentato come una vera e propria tigre e non si è lasciato intimorire dal format del programma. Paolo Macagnino è un cantautore e musicista che ha origini leccesi, viene da Galatina, e se c’è una cosa che proprio non tollera è l’ignoranza.

Paolo 2Nel 2009 ha partecipato al Sanremo Rock Festival con il gruppo Noyse e ora, dopo l’esperienza nel talent show di Canale 5, tenta la carriera da solista con un album prodotto da Ornella Vanoni, che l’ha notato proprio nel corso di una puntata di Amici, dove è rimasta colpita dalla grande energia e dall’originalità di Paolo: “E’ bello. Quando si muove succede sempre qualcosa. Canta bene. Ho detto: ma come mi piace quello lì! Ci punto perché secondo me ce la fa!”.

Nato il 15 luglio 1991, Paolo Macagnino ha già dimostrato una dote vocale decisamente importante per la sua età, ma anche l’abilità di un vero showman: “per me la musica è un modo per raccontare me stesso e anche la storia di ognuno di noi”, ha detto.

Dal rock dei NOYSE ad Amici il passo è lungo.
“La mia partecipazione non è stata pianificata; è arrivata quasi per caso. Ci sono tanti altri ragazzi bravi anche più di me e io sono stato davvero fortunato ad essere scelto. Sostanzialmente è stato un passo che non avevo preventivato e quando mi sono lanciato ho voluto vedere a che punto fossi con la mia preparazione musicale e così mi sono trovato catapultato lì dentro”.

paolo amiciIn squadra con Moreno…
“Sì, è andata bene, serviva un cantante del mio genere ad Amici e spero di essere stato all’altezza del ruolo per la mia squadra (i bianchi, ndr). E’ stata un’esperienza molto formativa e abbiamo avuto ottimi rapporti con il nostro capitano Moreno, a cui devo molto”.

E’ emersa la tua “diversità” rispetto a tutti gli altri cantanti in gara.
“Beh, il rock è il genere più diffuso dopo il pop e molti fanno rock. Quindi non è stato difficile l’inserimento tra gli altri ragazzi e, anzi, mi hanno dato abbastanza spazio per le mie canzoni”.

Ma sempre a ritmo di rock.
“Problemi che potevano scaturire nel gruppo erano altri; per lo più di natura psicologica e non per il genere musicale. I brani che ho preparato sono così famosi che non puoi essere in imbarazzo rispetto alle altre canzoni”.

Raccontaci dell’incontro con Ornella Vanoni.
“Ornella è una grande persona e una grande artista. Abbiamo lavorato insieme per quest’album e siamo riusciti a pubblicarlo. Con Ornella si può dire che sia nato un legame affettivo fantastico e già dal primo incontro si è creato un rapporto che ci ha dato piccole soddisfazioni. Mi ha dato subito consigli e abbiamo provato un pezzo insieme. Si vedeva che era interessata e, infatti, è scattato un colpo di fulmine artistico. Sono onorato e orgoglioso di aver avuto l’opportunità di conoscerla”.

Così è nato Universi paralleli. Come mai questo nome?
“Semplicemente perché sono tracce musicali completamente diverse tra loro come universi paralleli, appunto. L’album contiene 7 canzoni, ognuna con una sua chiara impronta digitale, 7 mondi musicali da scoprire. Il nome dell’album prende spunto anche dalle diverse contaminazioni musicali che ho respirato fin’ora. Le musiche sono di Gabriele Semeraro e io sono l’autore dei testi”.

paoloNel video MADAMA BUTTERFLY somigli a Robert Smith dei The Cure.
“E’ vero, è un po’ voluto. Cercavamo un’immagine dark e così insieme al regista abbiamo pensato a questo trucco e a questo look. Ma è chiaro che in altri video avrò un’immagine completamente diversa, anche se sempre un po’ dark. Non ho mai avuto il culto di ispirarmi a qualcuno e penso che sia proprio un mio punto di forza: cerco di far emergere la mia originalità”.

Il video è molto allusivo, nasce da una tua relazione?
“Non si può dire (ride, ndr), vorrei mantenere la mia privacy lontano dal lavoro. Comunque nel testo ci sono significati nascosti che non posso svelare, ci sono anche metafore che vorrei rimanessero misteriose. Diciamo che è aperto alla libera interpretazione”.

Hai anche scritto un pezzo sulla guerra in Medio Oriente che canti con il rapper Denny Lahome.
“Sì, ‘Ti dono la vita’, un brano ispirato alle tensioni tra Israele e Palestina. Il popolo, che nella vita reale subisce violenze e oppressioni, all’interno della canzone trova la forza di ribellarsi per cambiare il proprio destino”.

Come mai questa scelta?
“Gli esseri umani sono capaci di grandi imprese ma sono anche capaci di fare del male. Mi tocca particolarmente questo conflitto, dove il 90% delle vittime sono civili e, soprattutto, bambini. Con questo pezzo vorrei dare voce a un popolo di ribellarsi dalla guerra e dire basta con le morti innocenti. Spero che la speranza che rimane a questo popolo sia come una pulce, piccola ma difficile da eliminare”.

paolo3Un ottimo paragone.
“Spero che questo mio brano faccia anche pensare i ragazzi che lo ascoltano. Per questo è preziosa la collaborazione con l’amico Denny Lahome”.

Non solo rock, quindi per questa giovane promessa italiana, ma anche impegno sociale: “il percorso è in salita ma si sta creando una bella realtà”.

Per saperne di più su Paolo si può consultare il suo profilo su facebook e la sua pagina ufficiale http://www.paolomacagnino.com/. Oppure si può ascoltare dal vivo: il 3 agosto sarà a Gatteo Mare (Forlì-Cesena), il 9 a Pontecagnano (Salerno) e il 10 agosto a Martina Franca (Taranto) per poi proseguire il tour tutto il mese di settembre in varie città d’Italia, da Torino a Taranto.

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