Scarlett, una ‘semidea’

E’ stata un’aliena in Under the skin, una casalinga disperata in Don Jon, un sistema operativo in Her, una ragazza con l’orecchino di perla, un’americana solitaria a Tokio in Lost in translation e più volte la supereroina Vedova nera, da Iron Man 2 a Avengers: Age of ultron in arrivo nel 2015.

imageOra Scarlett Johansson avrá anche i superpoteri grazie a Luc Besson in Lucy, thriller/action da 40 milioni di dollari, con Morgan Freeman, Amr Waked e Choi Min-sik.

Il film, che aprirá il Festival di Locarno è uscito in questo weekend negli Usa, dove sta riempiendo le sale, mentre in Italia arriverá il 25 settembre distribuito da Universal.

“La prima idea per Lucy mi è venuta molto tempo fa, ritrovandomi a parlare con una scienziata specializzata nello studio di cellule cancerogene. Abbiamo discusso per ore, era un tema affascinante – ha detto il regista francese -. Lei e altri scienziati mi hanno spiegato che abbiamo nel nostro corpo centinaia di miliardi di cellule che comunicano tra loro.
Ognuna manda mille segnali per secondo. Il web non è niente al confronto. Mi ci sono voluti un po’ di anni per raccontare una storia in cui ci fosse il giusto equilibrio tra la realtá e la fantasia”.

Un lavoro, quello sul film, durato nove anni che ha portato ad unire agli elementi del thriller e del fantasy, una spruzzata di filosofia e metafisica.

Al centro di tutto c’è Lucy, studentessa che lavoricchia come modella a Taipei. Tra una festa e l’altra finisce nei traffici di un clan di spacciatori e dopo aver rischiato di essere uccisa, si risveglia un giorno con un taglio sull’addome. Scopre che le è stata impiantata una nuova rivoluzionaria droga che inizia ad andare in circolo nel suo corpo. La sostanza le fa acquisire poteri sempre più straordinari (dalla forza fisica alle capacitá telecinetiche e intellettive), legati al crescente controllo che ha del suo cervello. La sua ricerca di vendetta e giustizia, tra sparatorie, inseguimenti, rapimenti e nemici sempre più numerosi, si unisce alla necessitá di trovare una via di salvezza prima che il suo corpo non riesca più a reggere tanta inaspettata potenza.

“Quello che mi ha interessato di più del film è recitare un personaggio che è in una costante fase di transizione – ha spiegato Scarlett Johansson -. Più la droga va in circolo, più Lucy perde la capacitá di empatia e di provare dolore. Così, anche se può immergersi profondamente nella memoria di qualcun altro e controllare le persone, perde via via la sua capacitá di giudizio e di opinione. E’ stato interessante. Per non rendere la mia performance piatta e monotona bisognava evidenziare le emozioni dietro le sue azioni”.

Besson fin dal primo incontro, ha capito come Scarlett Johansson fosse la scelta giusta per il ruolo: “Era molto interessata al tema del film e ha letto il copione molto velocemente. Poi è tornata con tonnellata di domande – ha spiegato -. Lei é un osso duro, viene da New York. Dal momento in cui mi ha detto sì sapevo di poter contare su di lei”.

Intanto cast e produzione si godono fiumi di Dom Pérignon (400 dollari a bottiglia) per brindare all’uscita americana di “Lucy”.
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