Terra di transito.

Giungono in sala i vincitori dell’edizione 2014 di ‘Contest – Il documentario in sala’. Giovedì 11 Settembre alle 21.30 al Nuovo Cinema Aquila di Roma incontro con il regista di TERRA DI TRANSITO.

Contest 014 ha affrontato quest’anno il tema della marginalità, da cui il titolo ‘Terre di nessuno – Ritratti marginali’. Una condizione che si riflette alla perfezione nel dramma paradossale dei richiedenti asilo in fuga da Paesi in guerra, verso il  Nord Europa. Bloccati in un Paese in cui non vogliono restare: l’Italia. E’ questo il viaggio di Terra di transito, il docufilm di Paolo Martino, giovane reporter e documentarista, classe 1983, prodotto dall’Associazione A buon diritto con Luce-Cinecittà, che lo distribuisce per l’Italia, e che ha ottenuto il Patrocinio della sezione italiana di Amnesty International. Il tema delle migrazioni in Italia ed Europa, un tema urgente oramai da decenni, sottoposto ai tempi della politica – tra periodiche emergenze e perenni rimandi – e discusso tra spinte demagogiche e astrazioni statistiche, in Terra di transito viene declinato in una prospettiva spiazzante, a partire dal racconto di Rahell.

“A lungo ho viaggiato alla scoperta delle rotte che dall’Asia e dal Medio oriente portano in Europa, documentando i passi dei migranti forzati, i rifugiati, nomadi del terzo millennio. Su quelle strade si intrecciano incredibili storie di fuga, sullo sfondo di scenari esotici, paesaggi aridi, colori orientali. Rientrato in Italia ho scoperto che nel nostro Paese, ponte tra continenti, convergono molte di quelle storie: non per arrestare la lunga corsa, ma solo per tirare il fiato e poi portarsi avanti. L’Italia, un tempo meta ambita, è ridotta ormai a una terra di transito, un luogo di attesa, di indesiderata sosta prima del salto al cuore d’Europa. All’appello quotidiano dei propri giovani in fuga, l’Italia deve ormai sommare la lista degli stranieri che, approdati sulle sue coste, proseguono verso Nord, senza voltarsi mai”, afferma lo stesso Paolo Martino.

“Terra di Transito, quindi – concude Martino -,  non è un film sull’immigrazione, ma un film su una generazione migrante. La mia”.

TerraNel film Rahell è un ragazzo in fuga dall’Iraq in guerra di Saddam.  La sua rotta personale, senza visti né passaporto, lo conduce in Europa, e in Italia, da dove spera di raggiungere la Svezia, per ricongiungersi con i suoi familiari. Ma allo sbarco in Italia, Rahell scopre che a dividerlo dalla sua meta c’è il regolamento di Dublino, la norma europea che impone ai rifugiati di risiedere nel primo paese d’ingresso in Unione europea. Come per migliaia di coetanei, il destino di Rahell diventa determinato da un semplice controllo dei documenti o dalla scansione delle sue impronte digitali. Da lì, ogni tentativo di espatrio verso la meta desiderata si trasforma in un’espulsione nel nostro Paese, quello che per legge detiene l’’appartenenza’ della pratica di Rahell. Lontano dai suoi affetti e dal suo personale progetto di vita,Rahell è costretto a risiedere in Italia, un Paese che non sente capace di accoglierlo e sostenerlo nella sua ricerca di una condizione migliore. Un Paese che per lui è soltanto una Terra di Transito. Nella sua odissea personale, Rahell incontra altri ragazzi, in fuga dalla Siria, l’Afghanistan, l’Iraq. Ne raccoglie le storie, i volti. Si fa autore di un’indagine, che mostra il paradosso di una legge iniqua, che considera numeri e pratiche, ma non le esigenze e il vissuto delle persone. E le tiene bloccate in un Paese che non vogliono, e non riesce ad accoglierli. Ed è questo l’altro enorme paradosso mostrato da Terra di transito. L’immagine di un’Italia travagliata dalla crisi, impossibilitata e incapace a sostenere politiche adeguate di accoglienza. Un Paese in cui troppo spesso le sirene della demagogia urlano all’invasione di cittadini stranieri. I quali, come Rahell e tanti altri, sognano invece di andare altrove, verso nazioni in cui maggiore è il sostegno ai rifugiati di guerra ed esistono piani concreti di inserimento sociale, e per un futuro più dignitoso. Con l’immagine finale di ragazzi, con un’attesa e un’aspettativa negli occhi, che se non fosse per la lingua, somiglierebbero a quelli di tanti ragazzi italiani.

I successivi film Contest 014 ad arrivare in sala saranno ‘Per Ulisse’ (primo premio ex-aequo con ‘Terra di transito’), dal 25 Settembre al 1° Ottobre, ‘Capulcu : Voci da Gezi’ (premio del pubblico), dal 13 al 15 Ottobre, e ‘Mancanza-Inferno’ (dal Focus su Stefano Odoardi), dal 10 al 12 Novembre.

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