L’arte legge l’Ariosto.

Da Aligi Sassu a Mimmo Paladino a Guido Crepax, oltre 50 artisti contemporanei sono impegnati a Reggio Emilia in un confronto senza tempo con Ludovico Ariosto e lo spirito visionario dell’Orlando Furioso.

reggio1Fino all’11 gennaio, negli spazi di Palazzo Magnani, pittori, scultori, fumettisti, illustratori e fotografi celebrano la grandezza del poeta cinquecentesco e del suo poema cavalleresco con opere ad esso ispirate, molte delle quali inedite.

Intitolata ‘L’Orlando Furioso: incantamenti, passioni e follie. L’arte contemporanea legge l’Ariosto’, la rassegna, coinvolgendo un così alto e variegato numero di artisti, ha lo scopo di dimostrare, proprio attraverso questo confronto, l’attualità della sua figura e della sua poesia, facendo emergere, in virtù di linguaggi diversi, temi e motivi che nelle società contemporanee sono di straordinaria attualità. Mimmo Paladino, Sandro Chia, Piero Pizzi Cannella, Aligi Sassu, Tullio Pericoli, Guido Crepax e moltissimi altri artisti rappresentano dunque con i loro rispettivi lavori una ulteriore verifica della persistenza della fortuna dell’Ariosto e della capacità dell’Orlando Furioso di muovere l’immaginario, non solo nella letteratura, ma anche nei più diversi campi artistici quali la pittura, la scultura, l’illustrazione, la fotografia, che vengono in questa esposizione considerati linguaggi con pari dignità.

angelicaL’Orlando Furioso (se si considerano le varie edizioni, le traduzioni in lingua straniera, gli adattamenti teatrali), è una delle opere che hanno goduto nel tempo, pur con qualche periodo di oscuramento, di più vasta ammirazione e interesse, proprio per la sua così moderna, intima struttura, e per i suoi personaggi mossi all’azione da uno stato di perenne incantamento e meraviglia. Anche in campo artistico, la fortuna dell’Ariosto e del suo poema cavalleresco è stata assai diffusa, con le infinite metamorfosi nei secoli del personaggio di Angelica (tra le quali ‘Ruggero che salva Angelica di Ingres’, conservato al Louvre), così come nell’illustrazione moderna e contemporanea e nel cinema.

reggioEcco dunque che il percorso espositivo di Palazzo Magnani esordisce con l’importante dipinto di Simone Cantarini, ‘Angelica e Medoro’ (1645 circa), proveniente dalla Collezione Credem, per proseguire con la preziosa collezione delle edizioni del Furioso di propriet… della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia e della Fondazione Pietro Manodori di Reggio Emilia.

Tra le opere esposte, le immagini scattate da Luigi Ghirri nel Mauriziano, l’Omaggio all’Ariosto di Franco Vaccari, per finire con le suggestioni esercitate dalla sua figura e dall’atmosfera, in particolare da specifici episodi del poema, riletti per l’occasione da alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, italiani e stranieri.

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